Sisma / Speranza

Il miracolo di Aya, nata tra le macerie siriane e trovata ancora attaccata con il cordone ombelicale alla madre morta

«Un segno di Dio», questo il significato del nome che i soccorritori hanno scelto di donarle quando l’hanno salvata tra i detriti del palazzo di quattro piani che ha strappato la vita ai suoi genitori, alle tre sorelle, al fratello e alla prozia. Di lei si prenderà cura il prozio

VIDEO Il momento in cui Aya è stata salvata 
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JANDAIRIS. Era ancora attaccata con il cordone ombelicale alla sua mamma che, a causa del terremoto che lunedì 6 febbraio ha devastato il suo Paese già in ginocchio, non potrà mai conoscere. Aya è sopravvissuta dieci ore tra le macerie, prima di essere soccorsa nella città di Jandairis, siriana (sotto l’amministrazione di Aleppo), al confine con la Turchia.

«Un segno di Dio», questo il significato del nome che i soccorritori hanno scelto di donarle quando l’hanno salvata tra i detriti del palazzo di quattro piani che ha strappato la vita ai suoi genitori, alle tre sorelle, al fratello e alla prozia. Di lei si prenderà cura il prozio Salah al-Badran, ma non sarà facile: anche la sua casa è stata distrutta. Fortunatamente, è riuscito a fuggire con la sua famiglia (di 11 componenti) e mettersi in salvo. Purtroppo, anche loro non hanno più un posto dove tornare. 

Mentre il bilancio delle vittime continua drasticamente a crescere (Reuters parla di almeno 22.765 persone alle ore 17:30 di oggi, venerdì 10 febbraio) Aya ce l’ha fatta. Così inconsapevolmente forte, a sole dieci ore di vita. La gioia dei soccorritori che l’hanno trovata però ha fatto i conti con la realtà: la neonata è stata l’unica, della sua famiglia, a sopravvivere tra i detriti. Il crollo di un palazzo di quattro piani le ha strappato la madre, il padre, tre sorelle, un fratello e la zia. 

«Abbiamo sentito un rumore mentre stavamo scavando, abbiamo ripulito e trovato questa piccolina, grazie a Dio - ha raccontato un soccorritore alla stampa locale - abbiamo tagliato il cordone e mio cugino l'ha portata subito in ospedale». La sua storia sta facendo il giro del mondo in un video che immortala i momenti del ritrovamento: un uomo la allontana dalle macerie ed essendo lei coperta di polvere, un altro uomo lancia nella loro direzione una coperta per proteggerla dalle bassissime temperature. Aya si trova in condizioni ritenute dai medici stabili, nella vicina città di Afrin, dove la piccola è stata messa in incubatrice.

Aya, nata tra le macerie siriane e sopravvissuta dieci ore: era ancora legata al cordone ombelicale della madre

 

 

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