Coppa del mondo femminile al via senza Fenninger e Maze. Il quadro

Coppa del mondo femminile al via senza Fenninger e Maze. Il quadro

di Luca Perenzoni

Solo pochi giorni fa si insigniva Anna Fenninger del ruolo di donna da battere. Nel giro di una giornata però la Coppa del Mondo ha perso la propria regina che sta iniziando ora il lungo cammino di riabilitazione dopo essersi distrutta il ginocchio destro in una banale internata sulle stessi neve di Sölden. E adesso?

Adesso si apre la corsa al coppone e fare pronostici diventa quanto mai impossibile. L’anno passato Fenninger e Maze (anno sabbatico che profuma di prepensionamento) hanno raccolto oltre 3000 punti, bottino che andrà ridistribuito tra le altre forze in campo, senza dimenticare come Lindsey Vonn, terza in graduatoria sia tutt’altro che integra ed in buone condizioni, tanto da tenere in dubbio sino all’ultimo la presenza nell’overture stagionale. Certo, se dovesse ritrovare la forma di un tempo, sarebbe impossibile per lei non vincere la Coppa del Mondo, ma dubitarne è più che lecito, considerati i prodromi. Tra le prime sette della scorsa stagione, all’appello mancano anche le altre due austriache Nicole Hosp e Kathrin Zettel, ritiratesi, lasciando sul piatto altri 1300 punti, quantità che in una stagione senza strafavorite (sempre a meno di una superVonn) basterebbe per assicurarsi il successo nella classifica finale a marzo.
Il leitmotiv della stagione potrebbe essere questo: chi saprà sfruttare a dovere i buchi apertisi, potrà raggiungere traguardi forse insperati.
Alla luce di questa considerazione, proviamo ad analizzare i curricula.

LINDSEY VONN (Stati Uniti) - Tra incidenti, crisi di coppia, difficoltà varie nelle ultime stagioni ha dovuto lasciare il testimone di Regina delle nevi alla più minuta Fenninger. Ci sta, a trentuno anni compiuti. L’infortunio alla caviglia di un paio di mesi fa l’ha tenuta lontano dalle piste fino a ieri mattina e la sensazione è che le servirà altro tempo per trovare la condizione migliore. Certo, considerata la sua superiorità, potrebbe bastare una forma approssimativa per portare a casa la quinta Coppa del Mondo e per allungare ancor più nella classifica delle più vincenti di sempre. Reggerà il suo fisico? Ora è questo l’interrogativo della stagione. In ogni caso è l’unica in gara a saper come si vince una Coppa del Mondo, vantaggio non da poco. GIGANTE CON I PIEDI D’ARGILLA.

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"590846","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"800","width":"534"}}]]

MIKAELA SHIFFRIN (Stati Uniti) - Spente le venti candeline, la «Barilla-girl» sembra pronta per entrare ulteriormente nella storia. Dodici mesi fa il successo (prematuro) di Sölden aveva attirato tutte le luci dei riflettori, facendole perdere la tramontana per qualche mese. Oggi sembra lei la favorita numero uno per la classifica generale, specie se i buoni riscontri affiorati in estate tra le porte del superG trovassero conferma anche in gara. Pressochè imbattibile in slalom, concreta in gigante, la velocità per arrotondare e il più sarebbe fatto. Gli attributi li ha, l’ha dimostrato più volte: il tempo pare maturo. ESPLOSIVA.

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"590866","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"1200","width":"900"}}]]

LARA GUT (Svizzera) - Il talento trabocca, nella gerla della bionda ventiquattrenne ticinese. Con l’incostanza è però sin qui riuscita a sperperare tanto, troppo. In questo inverno deve dimostrare di essere maturata, di aver capito che non sempre è necessario spaccare il mondo, ma che anche un terzo posto, nel contesto di una stagione, può valere una vittoria. Quella del coppone. Tecnicamente vale la Fenninger su ogni fronte, mentalmente deve dimostrarlo soprattutto nell’assenza dell’amica Anna che peserà in termini di pressione soprattutto sulle sue spalle. CROCE E DELIZIA.

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"590841","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"960","width":"960"}}]]

TINA WEIRATHER (Liechtenstein) - La doppia figlia d’arte può legittimamente sognare. Fenninger in ospedale, Maze impegnata a fare altro, Hosp in pensione, Vonn non al meglio: nelle prove veloci potrebbe dominare. E a quel punto, andate a prenderla, se ne siete capaci. D’accordo, la dolce Tina ha ben poco da invidiare a Lara Gut in quanto a incostanza pur potendo mettere sul piatto una dose di sfortuna senza pari, con ben quattro ricostruzioni alle ginocchia. Fisico di cristallo, ma una chance unica da sfruttare. GIOIELLINO.

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"590826","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"480","width":"640"}}]]

VIKTORIA REBENSBURG (Germania) - In una stagione con tante incognite, anche la bavarese può cullare sogni di gloria. Certo, il potenziale emerso qualche anno fa è ricomparso solo a sprazzi, ma in un inverno in cui tutto potrebbe giocarsi sui dettagli impossibile non prenderla in considerazione. Per primeggiare le serve trovare continuità, cattiveria e determinazione, tre ingredienti non proprio disponibili al market sotto casa. Se dovesse riuscire a recuperarlo, la tedesca diventerebbe osso duro. ALCHIMISTA.

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"590861","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"525","width":"700"}}]]

LIZZ GOERGL (Austria) - Nessuno la fila, lei non fa nulla per attirare l’attenzione. Quest’estate si è rilassata a Torbole, probabilmente senza troppe velleità. Ora però alla luce dei ritiri e degli infortuni sa benissimo di avere davanti a sè un’occasione incredibile per fare il colpaccio. In fondo la stiriana è specialista in sorprese, ricordate il doppio oro di Garmisch 2011? D’accordo, è la più vec - ops - la meno giovane del gruppo ma è in possesso di tutte quelle qualità che le più giovani devono dimostrare di aver raccolto: esperienza, costanza, freddezza, polivalenza. Basteranno? Forse sì. Rispetto alle altre, a lei nessuno chiede nulla tanto che domani non sarà nemmeno al via. Potrebbe essere il vantaggio determinante che le consente di vivere senza alcuna apprensione l’intero inverno. E se a febbraio dovesse trovarsi a distanza di tiro, sarebbero guai, per tutte. Ecco, se dovessi puntare qualche centesimo, magari lo farei proprio su di lei. VECCHIA VOLPE.

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"590836","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"540","width":"960"}}]]

INTANTO TOCCA A SOLDEN - Intanto però si inizia da Soelden. L’anno scorso fu vittoria a braccetto tra Fenninger e Shiffrin, ma ormai è storia. Il refrain delle tante assenze è da abbandonare subito, ormai l’abbiamo capito, basta così. Su un fondo duro come si prospetta quello del Rettenbach, attenzione alla padrona di casa Eva Maria Brem e a Lara Gut con Mikaela Shiffrin in terza battuta. L’Italia storicamente ha faticato da queste parti (solo Denise Karbon vincente, nell’anno di grazia 2007) ma Federica Brignone, Nadia Fanchini e la giovane rampante Marta Bassino possono puntare ai quartieri nobili, forse anche al podio. Outsider di lusso? la giovane austriaca Ricarda Haaser. Ma noi speriamo nel tricolore che manca sul gradino più alto del podio di gigante dal gennaio 2008. Ed allora, bentornato inverno: prima manche alle 9:30, seconda alle 12:45.

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"590856","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"800","width":"533"}}]]

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"590851","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"800","width":"533"}}]]

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"590831","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"800","width":"533"}}]]

comments powered by Disqus