Stanchina: «A Trento sempre meno auto e più piste ciclabili, per una città migliore»
L'assessore commenta i lavori in corso: «Per gli spostamenti brevi non serve l'auto, ma si va a piedi o con mezzi collettivi, bici, monopattini». Gli interventi più rilevanti in queste settimane riguardano via Grazioli e via Perini, per più spazio alle biciclette. «Le auto? Da una parte vanno messe nei parcheggi interrati, come in piazza Centa, dall'altra negli assestamenti fuori dal centro»
PROGETTO Bicipolitana, 15 itinerari per pedalare in città
MODELLO Trento nella scia di Pesaro dove i percorsi protetti aumentano
NOVITÀ Ciclabile Centochiavi-Ponte Alto: l'apertura è vicina
TRENTO. Per non dover più dire, quando si è a Copenaghen o a Uppsala o a Utrecht, «guarda come sono avanti qui: niente macchine, solo bici, centri storici vivi, vivibili e vissuti», bisogna avere un po' di pazienza. E ci vuole anche un cambio di cultura e di mentalità.
Perché se al nord Europa sono trent'anni avanti, vuol dire che trent'anni fa anche loro hanno avuto qualche disagio e qualche problema. Magari i cittadini avevano pure contestato il sindaco o l'assessore di turno, non capendo il perché di quei lavori.
Lo stesso vale per Trento. I cantieri ad agosto non sono nemmeno una notizia e i disagi vanno sopportati, con un po' di pazienza.
Lo spiega l'assessore Roberto Stanchina: «Ci sono dei lavori pubblici in corso, è vero. E qualche problema lo creano, è vero anche questo. Ma noi guardiamo al futuro, a una città ancora migliore».
Così, quando un trentino sarà in Danimarca, Svezia o Olanda, non penserà più che lì sono avanti, ma che saremo alla pari.
Prosegue l'assessore: «In queste settimane sono molti i cantieri aperti, con in particolare l'avanzamento delle piste ciclabili. La data cerchiata in rosso è l'11 settembre, ovvero il ritorno a scuola: stiamo cercando anche adesso di ridurre al minimo i disagi, ma è naturale che qualche problema ci sia. Anche perché rispetto a una volta, quando ad agosto la città era deserta e tutti chiudevano, ora non è più così».
In città i lavori più impattanti sono in via Grazioli (foto) e via Perini: «Ci sarà spazio per le biciclette e le vie saranno più ordinate e più sicure. Il tema è quello dei parcheggi: creando le ciclabili si vanno inevitabilmente a perdere degli stalli.
E qui le questioni sono due: da una parte le auto vogliamo metterle o "nascoste" - quindi sottoterra, come in piazza Centa - o negli assestamenti - e quello all'ex Italcementi dovrà partire con urgenza - al di fuori della parte più centrale della città. Al tempo stesso, perché non vogliamo prendere in giro nessuno dicendo che si avanza "uno a uno" tra parcheggi persi e nuovi sottoterra, ci vuole un investimento culturale: gli spostamenti brevi, il famoso quarto d'ora, non vanno fatti in auto, ma con i mezzi, le bici, i monopattini, a piedi. Capisco che è un cambio radicale di mentalità e quindi non può essere immediato. Ma è necessario».
Quando chiediamo se non teme, anche a lavori finiti, code e ingorghi in via Grazioli, Stanchina fa un ragionamento più ampio: «In quel caso la questione riguarda anche il marciapiede nuovo al Corallo, prima di San Donà, l'ascensore verticale che porterà a Mesiano e che abbiamo rifinanziato e il trasporto pubblico con gli autobus snodati. Non vedremo i risultati domani mattina, lo sappiamo.
Ma con convinzione andiamo avanti con questa idea di una città che guarda al futuro. Io faccio sempre l'esempio di piazza Fiera: pareva impossibile togliere le auto da lì, invece oggi il parcheggio è sotto e sopra ci sono tantissimi eventi. Anche per piazza Mostra sarà così, ci vorrà un po' di tempo ma tutta l'area verrà contestualizzata e avrà nuova (e miglior) vita».
Più ciclabili, meno macchine. Ma un sistema infrastrutturale che andrà potenziato di conseguenza. E nel frattempo, passo dopo passo, ci vorrà un cambio di mentalità.
«Penso anche al commercio - chiude l'assessore comunale - e il futuro è proprio quello di liberare il suolo, ferme restando le esigenze dei residenti, con isole pedonale sulle quali negozi, bar e ristoranti potranno operare ancora meglio. Il processo è iniziato e lo portiamo avanti con convinzione: ci vorranno tempo e pazienza, ma la strada è ormai segnata».