Scuola / Nomine

Nessuno vuol fare il prof: zero candidati al nuovo concorso per Lettere, pochi quelli per Matematica

Sulle scuole secondarie la ricerca di docenti da immettere in ruolo si è schiantata al primo ostacolo. L’allarme di Cgil, Cisl e Uil: «Il freno è l’abilitazione, le regole continuano a cambiare, avevamo avvertito la Provincia che ci sarebbero stati problemi»

di Chiara Zomer

TRENTO. Zero candidati in corsa per il concorso per docenti di latino e materie letterarie. Pochissimi quelli che parteciperanno al concorso di matematica e quello abilitante di italiano alle medie. Sulle scuole secondarie la ricerca di docenti da immettere in ruolo si è schiantata al primo ostacolo. Un po’ perché il mondo della scuola è di una complessità assoluta, un po’ perché le regole cambiano in continuazione, un po’ - e questa è la posizione dei sindacati - perché non si è ascoltato per tempo il grido d’allarme di Cgil, Cisl e Uil: «La Provincia non dica che non li avevamo avvisati» sbotta Pietro Di Fiore (Uil Scuola), mentre Monica Bolognani (Cisl Scuola) chiede un nuovo concorso per settembre: «Così com’è la situazione, le immissioni in ruolo non basteranno a coprire il fabbisogno».

Dal canto suo la Provincia assicura: si troveranno soluzioni ponte. Il tema è quello di dare un insegnante ad ogni cattedra vacante. In Italia da decenni è un’impresa improba. Tanto che il settembre senza docenti è un classico. Per superare una volta per tutte il problema, o per lo meno per ridurne la portata, la Provincia aveva pensato una strategia in due tempi: quest’anno, alcuni concorsi, in attesa di avere, tra qualche mese, una fotografia dei bisogni e una programmazione triennale.

Non ci sono problemi sulla scuola primaria: il concorso è in corso, il fabbisogno è di circa 70 per la primaria e una trentina per il sostegno alle medie, una decina per il sostegno alle superiori. E gli iscritti al concorso sono adeguati. E infatti la Provincia in una nota spiega che «si è consolidata una partecipazione coerente alle attese e pressoché in linea con i fabbisogni, in calo quest’anno rispetto agli anni precedenti». Inoltre è andato bene a livello di iscrizioni - anche il concorso per 77 assunzioni di assistente di laboratorio scolastico. Ma le buone notizie finiscono qui.

Per medie e superiori è buio fitto. Il motivo? L’abilitazione. E qui si entra in un intrico di regole e norme sconosciute - e a volte incomprensibili - ai più. L’abilitazione è un titolo a parte, oltre alla laurea. Fino a qualche tempo fa, si superava il problema dell’abilitazione con i cosiddetti concorsi abilitanti: se lo passavi - questo il senso - eri abilitato. Il Ministero (competente sull’abilitazione) ha cambiato le regole: niente più concorsi abilitanti. Se si vuol fare il professore o la professoressa, si devono seguire dei corsi ad hoc all’università. Risultato: la Provincia aveva già indetto un concorso abilitante per italiano, storie e geografia alle medie, e quello si è salvato. E infatti ha raggiunto un numero accettabile di iscritti. Ma per l’altro concorso - letteratura e latino alle superiori, lettere alle superiori e matematica, classi A11, A12 e A28 - niente da fare: potevano partecipare solo gli abilitati.

In Trentino sembrava ce ne fossero abbastanza, per la verità: 27 erano i posti da coprire e 27 erano gli abilitati. E invece sorpresa. Finirà con zero iscritti per lo meno per due classi di concorso. I sindacati sbottano ora perché all’epoca avevano chiesto alla Provincia di insistere sui concorsi abilitanti, possibili però solo con una convenzione con lo Stato. In piazza Dante fanno sapere che per l’ultima convenzione ci sono voluti 6 mesi, i tempi non erano adeguati alle esigenze della scuola.

E adesso? Adesso al danno si aggiunge la beffa: lo Stato chiede l’abilitazione, ma i percorsi abilitanti non cominceranno prima di settembre e non finiranno prima di giugno 2024. Significa stare fermi un anno. In questo contesto, la vicepresidente e assessora all’istruzione Francesca Gerosa ieri ha aperto alla possibilità di indire un concorso a cui potrebbero partecipare i docenti non abilitati ancora ma iscritti al percorso abilitante. In questo caso, l’orizzonte potrebbe essere l’autunno. Altra cosa è il tentativo di programmazione triennale delle immissioni in ruolo: il dipartimento ci sta lavorando, è confermata.

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