La banda di ragazzi a caccia di bancomat: in azione nei negozi di Trento nord, ecco come agiscono
Si tratta di ragazze e ragazzi - sei quelli identificati dalle forze dell'ordine - residenti nella nostra provincia e assai ben organizzati: basti pensare che il furto di un solo portafoglio diventa un lavoro di gruppo in cui ognuno ha un compito ben preciso. Fino a cinque colpi al giorno vengono denunciati alle forze dell'ordine quando la banda si aggira in città
TRENTO. Sfilano i portafogli dalle borse, tengono d'occhio le persone alla cassa, distraggono le vittime mentre caricano le buste della spesa in auto. Sono i giovani ladruncoli che periodicamente prendono di mira i supermercati di Trento, in particolare della zona nord, con qualche trasferta anche nell'Alto Garda. Si tratta di ragazze e ragazzi - sei quelli identificati dalle forze dell'ordine - residenti nella nostra provincia e assai ben organizzati: basti pensare che il furto di un solo portafoglio diventa un lavoro di gruppo in cui ognuno ha un compito ben preciso. Fino a cinque colpi al giorno vengono denunciati alle forze dell'ordine quando la banda si aggira in città.
Questa la tecnica. Un paio di complici entrano nel supermercato e girano a lungo nelle corsie, fingendosi interessati ai prodotti ma in realtà cercando la persona di derubare, che individuano fra coloro che hanno la rischiosa abitudine di lasciare la borsa appoggiata sul carrello. Una distrazione della vittima e il portafoglio sparisce. La persona colpita se ne accorge solo alle casse, mentre i responsabili del furto attuano il piano: prima di uscire dal supermercato nascondono l'oggetto rubato fra gli scaffali, in mezzo alla merce, dove qualche minuto dopo passa un complice a prelevarlo.
L'obiettivo, più che il denaro contante, è il bancomat. Tante infatti sono ancora le persone che abbinano alla tesserina un biglietto con il codice segreto, facendo in questo modo un favore ai ladri: ad una vittima sono stati portati via, attraverso prelievi al bancomat, ben 3mila euro, pari al massimale giornaliero. Altre errore, purtroppo diffuso, è digitare il pin senza coprire il tastierino.
C'è infatti un'altra tecnica utilizzata dalla banda, ossia mettersi in fila alla cassa, solitamente la più affollata, e aguzzare la vista quando un cliente paga con il bancomat. Seguendo i movimenti delle dita, i malintenzionati memorizzano il codice segreto e poi danno il segnale ai complici che si trovano all'esterno del supermercato: qui la vittima viene seguita da altri ragazzi della banda e, mentre sistema la spesa in auto, distratta e derubata della borsetta (spesso appoggiata sul sedile), o del solo portafoglio.
L'ultimo step è il passaggio al bancomat per il prelievo del denaro. Se i ladri non riescono a carpire il codice segreto, scattano gli acquisti con il sistema contactless, che però ha un limite di spesa di poche decine di euro. La banda di ragazzi non è però la sola ad entrare in azione nei supermercati di Trento. Le forze dell'ordine hanno individuato e denunciato i responsabili di almeno una decina di furti avvenuti nei mesi scorsi.
Spesso a rubare sono giovani donne, come le due complici di 27 e 32 anni che hanno perso il ricorso in Cassazione contro la condanna per tre dei numerosi furti commessi fra gli scaffali. La Suprema Corte ha ritenuto adeguata e precisa la comparazione fra le immagini delle telecamere e le caratteristiche somatiche delle due donne, riprese durante la commissione del reato: mentre una chiedeva informazioni sui prodotti in vendita alla vittima, l'altra sfilava il portafoglio.