Hi|Fi Gloom, ecco l'album di esordio Tanta qualità e qualcosa da dire
Luci blu, soffuse. Due paletti verticali con lampadine rosa. Una sala rinascimentale, ovattata e antica, che si è riempita di musica moderna, ipnotica, volendo sofisticata, curata e coinvolgente. Tre musicisti, ovviamente con microfoni e strumenti, ma anche e soprattutto con una serie di synth a stravolgere i suoni. Un atmosfera bellissima ha accolto la prima uscita ufficiale degli Hi|Fi Gloom: nella sala dell'hotel Eden a Levico tanti amici della band e tanti musicisti dell'ambiente trentino, sono accorsi per scoprire il nuovo progetto di Alessio Zeni, Daniele Bonvecchio e Simone Gardumi.
E chi era solito vederli, in diverse formazioni, in versione rock sarà rimasto perlomeno stupito, perché Hi|Fi Gloom e l'album di esordio Ivory Crush sono qualcosa a cui non eravamo abituati. Volendo e dovendo dare un'etichetta si tratta di musica elettronica. Ma al di là delle sempre riduttive e fastidiose etichette, va descritto il concerto, un'ora abbondante di bella musica, che ha fatto sembrare quell'angolo di Levico una grande città moderna, una Berlino, una Bristol di metà anni Novanta, quando Massive Attack, Tricky e Portishead portavano la magia sotterranea del trip-hop. Ma gli Hi |Fi non sono solo oscurità, anzi. Sono la voce di Alessio Zeni, calda e precisa, con suoni minimali e delicati. Sono esplosioni e ritmi, grazie a Daniele Bonvecchio e Simone Gardumi. Sono un qualcosa da gustare e respirare.
Forse, detto questo, sono anche un qualcosa di non immediatamente accessibile, che necessita di una certa atmosfera. Non un sottofondo per una serata al bancone di un pub, per intenderci. Roba da Barolo del '47 e non da birra chiara a litri, insomma. E infatti ieri a Levico è stato tutto studiato alla perfezione in questo senso: poltrone e divanetti, cuscini per terra, religioso silenzio, occhi chiusi e testa che dondola piano piano a destra e sinistra, per godere della raffinatezza di ogni singolo suono (e qui lo zampino di Fabio de Pretis si è sentito). Una prima uscita che ha convinto tutti, un album di straordinaria qualità e una band che dice delle cose (e quindi ha delle cose da dire, particolare non di secondo conto) in modo accattivante.