OltrEconomia festival, si parte dal no al trattato Usa-Ue Ttip
Mentre all'Auditorium Santa Chiara volgeva al termine l'affollatissima conferenza del premio Nobel Joseph Stiglitz, evento di apertura del Festival dell'economia, nell'adiacente Parco si inaugurava un'iniziativa parallela e alternativa. Si tratta dell'OltrEconomia festival, che rappresenta una sorta di controcanto alla promossa dalla Provincia autonoma.
Mentre all'Auditorium Santa Chiara volgeva al termine l'affollatissima conferenza del premio Nobel Joseph Stiglitz, evento di apertura del Festival dell'economia, nell'adiacente Parco si inaugurava un'iniziativa parallela e alternativa. Si tratta dell'OltrEconomia festival, che rappresenta una sorta di controcanto alla promossa dalla Provincia autonoma. Nel caso dell'incontro di apertura, peraltro, va detto che le voci che si sono incrociate a pochi minuti di distanza al centro Santa Chiara non sono fra loro particolarmente dissonanti. Un filo conduttore del'OltrEconomia, infatti, è la critica all'impostazione che avanza nella trattativa sul grande accordo commmerciale fra Europa e Stati Uniti, il Ttip (Transatlantic Trade and Investment Partnership), criticanto dai movimenti antiliberisti ma oggetto anche di un'analisi particolarmente severa da parte dell'economista americano (ribadita anche l'autunno scorso nell'intervento svolto al Senato della Repubblica.
Il trattato, che sta prendendo corpo nel quadrto di una trattativa per ora caratterizzata dall'opacità che la rende assai poco permeabile verso l'opinione pubblica, è oggeto di una vasta campagna internazionale che ne chiede una revisione profonda, contestandone le premesse, ritenute tutte schaicciate a favore delle grandi imprese multinazionali.
Stasera, a parlarne a Trento è tornata Monica Di Sisto (economista di Fair Watch e esponente del movimento Stop Ttip), che ha dato vita all'incontro di apertura dell'OltrEconomia festival, colloquiando con il redattore di Repubblica Luca Pagni e con l'intervento della giornalista trentina Francesca Caprini. Al centro dell'analisi dei movimenti critici figurano i rischi di danni sociali derivanti dal trattato Ttip, che viene peraltro sostenuto con vigore anche dal governo Renzi.
Fra gli effetti negativi denunciati, un ulteriore peggioramente delle norme a tutela dei lavoratori, dei consumatori e dell'ambiente naturale.
Si configura, inoltre, una sostanziale limitazione alla sovranità legislativa degli Stati, chiamati in sostanza a risarcire in sedi extragiudiziarie le aziende che lamentano perdite di profitti derivanti dall'introduzione di nuove normative (per esempio a tutela dei lavoratori o sull'accesso alle risorse naturali).
Quella sul Ttip è una delle numerose letture critiche dissonanti con il pensiero dominante in ambito economico, politico e sociale, che vengono proposte dall'evento inaugurato questa sera al parco Santa Chiara e che proseguirà fino al 2 giugno, con un fitto programma di incontri sotto il titolo generale «A chi serve l’economia?». Da stasera a lunedì, le serate si chiuderanno con musica o cinema, mentre a margine, accanto al punto di ristoro, si tengono laboratori, mercatini, esibizioni varie.
Fra gli incontri in programma, quello con lo storico e sociologo Marco Revelli, domani, sabato, alle 18.30, sui temi del suo libro «La lotta di classe esiste e l'hanno vinta i ricchi».
Sempre domani, in programma, fra l'altro, alle 10.30, un incontro su cambiamenti climatici, conflitti ambientali e grandi opere inutili.
Ecco una videointervista con i due protagonisti dell'incontro di apertura, ora in corso sul Ttip: Monica Di Sisto e Luca Pagni.
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