«Partite comprate»: arrestati i vertici del Catania Calcio
Arrestati i vertici del Catania. Tra gli indagati c'è pure il calciatore trentino che gioca nel Varese
Per salvare il Catania dallo spettro della retrocessione in serie C, dopo la sconfitta esterna con la Vitus Entella, i vertici del Club etneo avrebbero deciso di truccare le partite e offrire denaro ai giocatori delle squadre avversarie. Nei guai è finito anche il calciatore trentino Riccardo Fiamozzi del Varese. È quanto scoperto dalla Dda di Catania che con l'operazione di polizia "I treni del gol" ha arrestato, i vertici del Calcio Catania e indagato, in tutto, 19 persone. Ai domiciliari sono finiti: Antonino Pulvirenti, 53 anni, presidente del Calcio Catania, Pablo Gustavo Cosentino, 47 anni, ad Calcio Catania, Daniele Delli Carri, 44 anni, ex direttore sportivo Catania, Giovanni Luca Impellizzeri, 44 anni, agente di scommesse sportive on line, Pietro Di Luzio, 51 anni, tesserato del 'Genoa Cricket and Football Club', Fabrizio Milozzi, 46 anni, pregiudicato, Fernando Antonio Arbotti, detto Michele, 55 anni, procuratore sportivo e agente Fifa.
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Tra gli indagati ci sono Pietro Lo Monaco, proprietario del Messina Calcio; Fabrizio Ferrigno, direttore sportivo Messina; Alessandro Failla, ad Messina Calcio; Alessandro Bernardini, calciatore Livorno; Riccardo Fiamozzi, calciatore trentino del Varese; Luca Pagliarulo calciatore Trapani; Matteo Bruscagin, calciatore Latina e Antonino Daì, calciatore Trapani.
Riccardo Fiamozzi, da parte sua, respinge ogni addebito e si dice convinto di poter chiarire la sua posizione. Lo fa, con una nota, attraverso il suo avvocato:
«L’Avv. Fabio Giotti in merito alle notizie pubblicate in data odierna su un presunto coinvolgimento del calciatore Fiamozzi Riccardo sull’alterazione del risultato di gare del campionato di Serie B appena concluso, evidenzia la totale estraneità del proprio assistito da ogni coinvolgimento in quanto il calciatore Fiamozzi Riccardo ha sempre svolto la propria attività con assoluta professionalità e dedizione e non accetta che il suo nome venga associato a presunti fatti illeciti.
Rimaniamo in ogni caso fiduciosi che la sua posizione si chiarirà al più presto con esclusione di ogni ipotesi accusatoria e ci riserviamo ogni azione risarcitoria nei confronti di chiunque abbia causato, millantando, tale attenzione mediatica che ha creato un danno d’immagine al calciatore che merita di essere nominato solo per le prestazioni calcistiche e null’altro».
VARESE-CATANIA 0-3
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