Attentati, alle 18 a Trento manifestazione in piazza

Trento è scesa in piazza per manifestare solidarietà al Belgio, colpito dagli attentati di stamattina in aeroporto e nella metro, e per condannare il terrorismo e la violenza. L'appello alla mobilitazione è stato lanciato da Cgil, Cisl e Uil e Forum trentino per la pace. 

«Sono momenti terribili, che ci lasciano addolorati e sgomenti, ma che non devono, tuttavia, indebolire il sogno di un'Europa libera e democratica e che, al contrario, ci spingono a rafforzare l'impegno di tutte le istituzioni a reagire con compattezza, mettendo in campo una strategia comune contro chi uccide in modo vile e barbaro. Il nostro cordoglio e la nostra vicinanza vanno al popolo belga e alla città di Bruxelles, simbolo dell’unità europea».

Così il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi commenta i fatti oggi nella capitale del Belgio. Appena appreso la notizia, il presidente ha telefonato ai responsabili dell’Ufficio comune dell’Euregio a Bruxelles, verificando che tutti stessero bene. L’Ufficio si trova in Rue De Pascale a poche decine di metri dalla stazione della metropolitana dove è avvenuto uno degli attentati.

Qui sotto le due testimonianze di trentini che si trovano a Bruxelles proprio nell'area degli attentati: Mirco Tomasi, che lavora alla commissione Ue, e Valeria Liverini, che dirige la rappresentanza della Provincia autonoma presso la Ue.

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Nella foto, la bandiera belga e quella europea esposte questa mattina alla sede centrale della Cgil del Trentino, in via Muredei.


 

Testimonianza del trentino Mirco Tomasi: «Ero sul treno, nel tunnel tanto fumo»

«Quando è avvenuta l’esplosione ero sul treno proprio all’altezza dell’uscita Maalbeck. Il treno è rimasto bloccato per un po’ poi ci hanno fatto scendere dal retro. Sulle rotaie, nel tunnel, era pieno di fumo»: è il racconto all’Adige.it del trentino Mirco Tomasi, che da cinque anni vive a Bruxelles e da cinque è impiegato alla commissione Ue.

Stamattina stava andando al lavoro, diretto alla stazione della metro colpita dagli attentati.

«La fermata dove è avvenuta l’esplosione - racconta - si trova accanto agli uffici principali della commissione e del consiglio Ue. Io lavoro esattamente a cento metri da lì, nell’edificio della commissione Charlemagne».

Mirco Tomasi spiega poi che fino a oggi, malgrado la militarizzazione della cittàdopo gli attentati di Parigi del 13 novembre scorso, la vita era proseguita quasi normalmente.

«La città è stata militarizzata dopo Parigi, con soldati a ogni punto nevralgico, ma la nostra vita finora era continuata tranquillamente. Ora francamente non so cosa potrà accadere. Colpendo Maalbeck hanno voluto chiaramente colpire le istituzioni europee: quella è la fermata metro al centro di tanti edifici comunitari. Non credo che la vita al lavoro sarà la stessa d’ora in poi...».


Liverini dell'ufficio trentino: «Io e i miei colleghi stiamo bene»

La situazione a Bruxelles dopo gli attentati: la testimonianza di Valeria Liverini, che nella capitale belga dirige l’ufficio per i rapporti con l’Unione europea della Provincia autonoma di Trento.  
«Io e i miei colleghi stiamo bene. Qui accanto a noi c’è un notevole spiegamento di forze dell’ordine».

IL VIDEO

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