L’Osservatorio contro i fascismi «Attivista aggredito da CasaPound»
Pesante denuncia, poco fa, da parte dell’Osservatorio contro i fascismi Trentino Alto Adige - Südtirol. Nella pagina Facebbok dell’organizzazione si parla di un «tentato omicidio», ieri notte, ai danni di un attivista del centro sociale Bruno che rientrava dall'«Aperitivo resistente», organizzato ieri in piazza Santa Maria Maggiore.
E si accusa apertamente un esponente di CasaPound Trento che replica parlando di denuncia «ridicola» .
Oggi, alle 15.30, in piazza Pasi a Trento si svolgerà una manifestazione antifascista. La vittima dell'aggressione è stata medicata in ospedale e sull'accaduto sono in corso indagini da parte delle forze dell'ordine.
Ecco il post pubblicato meno di un’ora fa dall'Osservatorio contro i fascismi.
«Tentato omicidio a Trento per mano fascista, ora basta! Ore 15 30 piazza Pasi fermiamo le aggressioni fasciste.
Ieri notte dopo la bella e molto partecipata festa in piazza, organizzata dalla Rete contro i fascismi per lanciare il primo festival trentino delle culture antifasciste, si è svolta una aggressione di una gravità inaudita.
Un attivista della Rete e del centro sociale Bruno, allontanatosi dalla festa per ritornare a casa, è stato seguito dal responsabile locale di CasaPound che l’ha colpito prima con un martello e, successivamente, con un coltello.
Era ormai da un anno che in città non si verificano episodi come quello della scorsa notte.
Probabilmente infastiditi dal successo dell’iniziativa di lancio del Festival i fascisti di CasaPound sono tornati ad infestare le strade cittadine compiendo l’ennesima efferata azione squadrista, che questa volta è un vero e proprio tentato omicidio.
Ad un giorno di distanza dalla manifestazione antirazzista, contro la chiusura del confine italo-austriaco, che si svolgerà al Brennero domenica 3 aprile, l’estrema destra, che da anni sta fomentando odio etnico e facendo il gioco di chi specula sulla guerra tra poveri, palesa il suo vero volto.
Per queste ragioni, e per chiedere l’immediata e definitiva chiusura della sede di Casapound a Trento ed in tutte le città, saremo oggi in piazza Pasi alle 15.30. Invitiamo tutta la cittadinanza ad unirsi a noi e portare una voce compatta ed unitaria contro la violenza squadrista e contro ogni forma di fascismo».
Dopo la diffusione della denuncia, CasaPound Trento ha replicato con una nota in cui si accusa invece un «gruppo di militanti antifascisti» di aver la stessa notte «avvicinato, intimidito e poi ripetutamente colpito un nostro conoscente, in centro con amici». L'organizzazione di estrema destra definisce «folli accuse dei soliti noti» la denuncia dell'Osservatorio contro i fascismi.
Interviene con una nota anche Riccardo Laterza, Portavoce Nazionale della Rete della Conoscenza: «Apprendiamo con sgomento e indignazione di questo ennesimo atto di violenza da parte di appartenenti a organizzazioni dichiaratamente neofasciste che, nonostante ciò, continuano ad agire nelle nostre città con il silenzioso assenso delle istituzioni».
«La nostra totale solidarietà all’attivista colpito e ai suoi compagni - prosegue Laterza - non può che tradursi concretamente nel continuare a perseguire un obiettivo chiaro a tutti i livelli: smettere di dare cittadinanza al razzismo, alla xenofobia, all’omofobia, alla violenza nelle scuole, nelle università e nelle città, partendo dalla chiusura di tutte le sedi di queste organizzazioni».
«Negli ultimi mesi episodi come questo si sono ripetuti in tutta Italia con una frequenza inaudita - aggiungono gli studenti nella nota -. È il segnale preoccupante del risveglio di chi vuole alimentare la guerra tra poveri, la caccia al migrante e al diverso, per mascherare i veri responsabili delle disuguaglianze e delle ingiustizie crescenti, qui in Italia come altrove nel mondo.
L’antifascismo è per noi innanzitutto un’operazione verità: dietro la violenza di questi gruppi si nasconde l’accettazione di uno status quo che è necessario cambiare, per togliere terreno al neofascismo e ai suoi rigurgiti discriminatori, razzisti, xenofobi e omofobi. Anche per questa ragione risulta ancora più importante essere in tante e tanti domani, 3 aprile, sul confine del Brennero, per affermare la necessità di costruire l’Europa dei diritti e dell’accoglienza, contro l’Europa dell’austerità e dei confini».
[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"1131241","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"1920","width":"1080"}}]]