Era uno dei minorenni a bordo dell'auto rubata il ragazzo ferito da un'arma da fuoco alla gamba

Comincia a chiarirsi la vicenda del ragazzo minorenne finito al pronto soccorso per una ferita da arma da fuoco

Comincia a chiarirsi la vicenda del ragazzo minorenne finito al pronto soccorso per una ferita da arma da fuoco in una gamba. Il giovane è risultato essere, infatti, uno dei quattro minorenni che, a bordo di un’auto rubata, avevano forzato un posto di blocco della polizia locale nella notte tra sabato e domenica. In quell’occasione, durante un concitato inseguimento, uno degli agenti aveva sparato un colpo di avvertimento. È probabile, a questo punto, anche se la polizia locale non lo ha confermato esplicitamente, che il colpo abbia raggiunto uno dei giovani in fuga, ferendolo ad una gamba.

[[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"1453056","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]]Vediamo i fatti. Un comunicato del Comune spiega che «sono stati individuati e denunciati tutti e quattro i giovani che, all’1.40 di domenica  notte, a bordo di una Fiat Qubo, hanno forzato un posto di controllo della polizia locale di Trento in località Montevideo. Due sono stati intercettati già nel corso della notte, un terzo nel primo pomeriggio, il quarto nella serata di ieri».

Quest’ultimo, precisa il Comune, «è stato rintracciato solo alle 19 di domenica. Gli agenti  hanno constatato che presentava una ferita da arma da fuoco alla parte superiore di una gamba e hanno provveduto a far intervenire il personale medico per le cure del caso. È emerso che il ragazzo era rientrato a casa nel primo pomeriggio di domenica e si era medicato da solo la ferita, fortunatamente non grave. Vista la cessata flagranza e la giovane età, è stato denunciato a piede libero  per furto e, in concorso con gli altri tre, resistenza a pubblico ufficiale. Dovrà inoltre rispondere per le violazioni amministrative di guida senza patente (recentemente depenalizzata), guida senza i requisiti psico-fisici (in quanto minorenne), velocità pericolosa e inottemperanza all’obbligo di fermarsi».

Nello stesso comunicato si legge che un agente, «anche in considerazione dell’atteggiamento dei due soggetti che poteva far presagire una reazione violenta, ha estratto l’arma in dotazione sparando un colpo a scopo di avvertimento».

Prima di arrivare a questo, i ragazzi, dopo aver forzato il blocco, erano fuggiti verso Riva del Garda, inseguiti da una pattuglia della polizia locale, che aveva azionato sirene e lampeggianti. «A folle velocità e zigzagando per non farsi sorpassare, l’auto in fuga era stata prima affiancata  dalla polizia locale all’uscita della galleria del Bus de Vela. Poi, in prossimità dello svincolo per Cadine, la Qubo aveva tentato di “stringere” il mezzo della polizia sterzando a destra e causando uno scontro tra le due auto».

La Fiat Qubo rubata, a quel punto, dopo vari testacoda, si è ribaltata, fermandosi con le ruote all’aria contro la massicciata dello svincolo. Gli occupanti sono dunque usciti dall’auto: tre  di loro, che si sono dati alla fuga verso il bosco, sono stati inseguiti dagli agenti. Il quarto si è invece dileguato in direzione del forte di Cadine.
«Uno dei quattro è stato immediatamente fermato da uno degli agenti presenti.  L’altro agente, da solo, ha proseguito l’inseguimento dei due fuggitivi, che hanno raggiunto il limitare del bosco che sovrasta la strada». È stato quest’ultimo a sparare il colpo. «I due sono riusciti comunque a far perdere le proprie tracce nella vegetazione.
Intanto erano state allertate le altre due pattuglie impegnate sul percorso della Trento-Bondone. Raggiunti dagli altri colleghi in servizio, gli agenti hanno quindi perlustrato la zona con le torce riuscendo a rintracciare il secondo ragazzo».
 
Il veicolo è risultato rubato a Levico Terme poche ore prima, tanto che il proprietario era ancora all’oscuro del furto. Le indagini sono proseguite durante la notte. «Dalle spontanee dichiarazioni dei due fermati si giungeva all’identificazione dei due giovani che si erano dati alla fuga. I quattro, tutti minorenni, extracomunitari e residenti in città, erano già noti alle forze dell’ordine avendo, nonostante la giovane età, vari precedenti penali alle spalle».

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