È morto a 89 anni Giorgio Grigolli È stato presidente della Provincia

L'addio commosso del vescovo di Trento: «È stato un cattolico vero, un testimone autentico - di cui il Trentino avvertirà grande nostalgia - un uomo sinceramente innamorato di questa terra»

Aveva 89 anni. È stato presidente della Provincia di Trento (dal 1974 al 1979). Esponente di primo piano della Democrazia Cristiana fin dagli anni '50. È mancato improvvisamente, colpito da un malore mentre era in casa.

Politico e giornalista, Grigolli è stato vicedirettore dell’Adige dal 1961 al 1967.

Segretario provinciale della Dc (dal 1958 al 1964), è stato anche segretario regionale dal 1973 al 1993.

Per quattro legisalture è stato consigliere provinciale dal 1964 al 1983.

Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica, a livello locale è stato anche a capo dell’Ucsi (Unione stampa cattolica italiana)

È stato tra i fondatori della Marcialonga nel 1970. Fu presidente per quindici anni del Calcio Trento, nel periodo fra gli anni ‘70 e ‘80. Proprio questa passione lo vide tra i protagonisti di un match-revival del maggio 2010 per una raccolta di fondi per Haiti, in cui gli venne assegnato il compito simbolico del calcio d’inizio.

Lascia la moglie Maria Elena e le figlie Alessandra ed Elisabetta.

Grigolli ha collaborato anche con la redazione del settimanale diocesano Vita Trentina e con Radio Studio Sette. È arrivato anche il saluto dell'arcivescovo Lauro Tisi.

«Ricordo con affetto - scrive monsignor Tisi in una nota - anzitutto la maturità cristiana di Giorgio Grigolli, protagonista di una fede responsabile e creativa, mai subalterna, vissuta anzitutto dentro la sua famiglia. Colpiva la sua coerenza di pensiero, l’essere pungolo per costruire, insieme, una Chiesa frutto non dell’iniziativa della gerarchia ma del cammino del popolo di Dio, nella piena fedeltà al Concilio Vaticano II».

«Dal punto di vista politico e associativo - prosegue l’arcivescovo - Grigolli ha vissuto da protagonista, con competenza, una stagione determinante della nostra storia regionale e provinciale, sinceramente innamorato di questa terra e del suo destino.

Una visione pienamente riflessa anche nella sua attività giornalistica, dove ha operato da cattolico vero, senza mai perdere di vista la fatica della ricerca della verità, nel profondo rispetto della dignità altrui. Un testimone autentico, di cui il Trentino avvertirà grande nostalgia».

 

 

 

 

comments powered by Disqus