Ci sono 6 persone vive sotto le macerie dell'hotel
AGGIORNAMENTO DEL 21 GENNAIO - ORE 8
I soccorritori hanno estratto viva una quarta persona dalle macerie dell'hotel Rigopiano. Si tratta di un uomo, che sarebbe ferito. Si continua a scavare (aggiornamenti del 21 gennaio).
Nel corso della notte sono state così salvate finora quattro persone, due donne e due uomini. Si tratta del gruppo delle cinque che erano ancora all'interno della struttura e che erano state individuate nella giornata di ieri.
Tre bambini erano stati estratti vivi dai vigili del fuoco nel tardo pomeriggio di ieri, dopo oltre 40 ore.
I soccorritori continuano a lavorare senza sosta per recuperare le ultime due e individuare l'altra ventina di persone che ancora manca all'appello.
Sale a quattro - due donne e due uomini - il bilancio ufficiale dei morti nell'hotel Rigopiano: i soccorritori hanno infatti trovato fra le macerie il corpo di una seconda donna, dopo quella individuata in precedenza.
«Voglio i miei biscotti». Questa la prima richiesta di Ludovica, 6 anni, la figlia di Giampiero Parete, l’uomo di 38 anni che per primo ha lanciato l’allarme dall’hotel di Rigopiano. A riferire le parole della bambina, estratta viva questa sera dalle macerie, è Quintino Marcella, amico e datore di lavoro di Giampiero, che ha parlato al telefono con lei. «Ha chiesto i suoi biscotti, i suoi preferiti.
La bambina sta bene. Certo, la famiglia Parete è provata, ma Gesù ha riconsegnato loro quello che hanno seminato, perchè sono delle persone stupende».
AGGIORNAMENTO
I vigili del fuoco hanno appena estratto dalle macerie dell’hotel Rigopiano tre bambini. Si tratterebbe - si apprende da fonti degli stessi vigili del fuoco - di quel gruppo di persone che era stato individuato per ultimo. Al momento, dunque, i sopravvissuti portati in salvo sono dieci, di cui 4 bambini, ma almeno un'altra persona ancora in vita sarebbe stata localizzata dai soccorritori.
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È stata riconosciuta anche la seconda vittima della valanga di Rigopiano: si tratta di Gabriele D’Angelo, cameriere dell’Hotel.
Si sono salvati da soli, invece, i due cani dell'albergo: i pastori abruzzesi Lupo e Nuvoli.
Arrivano frattanto, notizie di vittime causate dalla neve in altre località. Sono stati entrambi morti padre e figlio dispersi da ieri a Poggio Umbricchio di Crognaleto: dopo essere stato recuperato questa mattina dai vigili del fuoco il corpo di Mattia Marinelli, 23 anni, poco dopo le 14 è stato ritrovato anche il corpo del padre Claudio Marinelli, 50 anni.
Era a poca distanza da quello del figlio, in una piccola scarpata piena di neve ghiacciata, oltre il ciglio della strada comunale, a circa due chilometri dalla frazione di Crognaleto, da dove i due si erano allontanati per cercare viveri dopo che da giorni erano privi di soccorsi, senza poi fare ritorno a casa.
Un’altra persone è stata ritrovata senza vita dai carabinieri a Rocca Santa Maria, in una stalla: si tratta di un uomo di 74 anni, che viveva nella frazione di Faiete. Al momento le cause più probabili della morta sono l’ipotermia o un avvelenamento da monossido di carbonio. Sembra infatti che vicino al cadavere sia stato rinvenuto un generatore di corrente.
AGGIORNAMENTO
Dopo aver individuato e raggiunto una settima persona sotto le macerie dell’Hotel Rigopiano i soccorritori sono entrati in contatto e stanno parlando con altre tre persone: si tratta di una donna di due bambini.
I vigili del fuoco che spiegano d’aver individuate altre persone vive sotto le macerie. Si tratterebbe di un gruppo di cinque persone, anche se il numero è ancora da confermare.
Risultano essere in salvo tre dei dispersi marchigiani che si trovavano nell’Hotel Rigopiano. Sono Domenico Di Michelangelo, 41 anni, di Chieti, poliziotto in servizio a Osimo (Ancona), la moglie Marina Serraiocco, 37 anni, di Popoli, e del loro bambino di 7 anni.
Lo conferma il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni, che cita fonti dei familiari e delle forze di polizia.
Giampiero Parete è stato dimesso e ha già riabbracciato la moglie e il figlio, primi estratti dalle macerie, attualmente in osservazione nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Pescara. Il 38enne, che era riuscito a evitare la slavina e ha lanciato l’allarme, è con i suoi familiari ma manca ancora l’altra figlia, la piccola Ludovica, che era con loro.
È Alessandro Giancaterino una delle due vittime accertate della valanga dell’Hotel. Il riconoscimento del corpo è già stato effettuato. Giancaterino era il fratello dell’ex sindaco di Farindola (Pescara), ed era il capo cameriere del resort.
Secondo fonti sanitarie dell’ospedale di Pescara, eletto presidio di riferimento per i feriti, al momento sono arrivati nel nosocomio un adulto e un minore.
I carabinieri della forestale hanno acquisito le carte sui piani di emergenza e soccorso dell’area Vestina, da Penne verso la montagna, predisposte e attuate dalla Provincia.
AGGIORNAMENTO
Dopo una notte di ricerche in condizioni estreme sono sei i superstiti rintracciati dai soccorritori sotto le macerie dell’ Hotel Rigopiano, due sono bambini.
La conferma viene dai vigili del fuoco. La donna, moglie del primo superstite, Giampiero Parete, appena estratta con il figlio dalle macerie avrebbe chiesto di cercare la figlia «nella stanza accanto» ai soccorritori.
Sono già stati trasferiti all’ ospedale di Pescara. «Probabilmente oltre ad accendere un fuoco avevano qualcosa da mangiare con loro», ha raccontato il soccorritore della Gdf Marco Bini.
«Mentre noi stavamo scavando questo varco loro ci sentivano. La speranza ora è quella di ritrovare altre persone in vita anche se non abbiamo avuto altri segnali o sentito rumorì. I carabinieri della forestale hanno acquisito le carte sui piani di emergenza e soccorso dell’area Vestina, da Penne verso la montagna, predisposte e attuate dalla Provincia.
«È un miracolo, è una situazione stupenda e indescrivibile, hanno trovato mio nipote Edoardo. Fatemi arrivare da lui», ha detto Simona Di Carlo, consigliere comunale a Pescara e zia del piccolo Edoardo, uno dei bimbi trovati vivi tra le macerie dell’Hotel Rigopiano.
Edoardo era a Rigopiano con i genitori, Sebastiano Di Carlo la moglie Nadia, che risiedono a Loreto Aprutino (Pescara).
Giampiero Parete è stato dimesso e ha già riabbracciato la moglie e il figlio, che si trovano attualmente in osservazione nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Pescara. Il 38enne, che era riuscito a evitare la slavina e ha lanciato l’allarme, ora è con i suoi familiari ma manca ancora l’altra figlia, la piccola Ludovica, che era con loro in albergo.
Il consiglio dei ministri, su proposta del presidente Gentiloni, ha esteso gli effetti della dichiarazione dello stato di emergenza adottata il 25/8 2016 e autorizzato un ulteriore, primo stanziamento, di 30 milioni di euro destinato a far fronte esclusivamente ai primi urgenti interventi di soccorso legati alla fase di emergenza.
"Grazie alle migliaia di civili e militari che stanno lavorando per salvare le vite e ridurre i disagi. Forza e coraggio", ha scritto su Twitter il presidente del consiglio Paolo Gentiloni.
È morto uno dei due dispersi da ieri a Poggio Umbricchio, frazione del comune montano di Crognaleto.
I vigili del fuoco di Teramo hanno trovato Mattia Marinelli, 23 anni. Disperso il padre. A Ortolano, una frazione di Campotosto (L’Aquila) è stato trovato il corpo dell’anziano investito da una valanga, il sindaco ha dato l’allarme per una frana in atto sul Monte Corno.
AGGIORNAMENTO
Tre donne, tre uomini e due bambini. Sono loro i superstiti della tragedia dell’hotel Rigopiano (Pescara.)
Sono state circa 43 ore sotto l’enorme massa di neve della valanga, i detriti e le macerie dell’albergo. Le agenzie parlano della prima donna e della bambina estratte poco dopo le 12.30 dalle macerie dell’hotel Rigopiano. Il primo allarme della valanga, infatti, era stato lanciato da Giampiero Parete alle 17.40 di mercoledì 18 gennaio. In pratica quasi due giorni.
«Appena ci hanno visto erano felicissime e non sono riuscite a parlare. Dagli occhi si capiva che erano sconvolte positivamente per averci visto». Cosi il soccorritore alpino della Guardia di Finanza Marco Bini racconta gli attimi del salvataggio della mamma e della figlia.
«Le abbiamo trovate nel vano cucina, e poi abbiamo salvato le altre persone».
Sono state trovate vive 8 persone all'Hotel Rigopiano a Farindola sul Gran Sasso, spazzato via da una slavina di immense proporzioni. Due bimbi sono stati estratti vivi. Al momento altri superstiti sono ancora sotto le macerie ma i vigili del fuoco hanno più volte parlato con loro.
Tra i sei sopravvissuti nelle macerie c’è una bambina, ha detto il viceministro dell’interno, Filippo Bubbico, al Gr1.
I soccorritori hanno lavorato per tutta la notte, in condizioni estreme, alla ricerca della trentina di dispersi che ancora mancano all'appello. Con le temperature ampiamente sotto lo zero, i soccorritori hanno lavorato grazie all'ausilio delle fotocellule ma a ritmi ridotti: non ci sono infatti le condizioni di sicurezza necessarie per operare in maniera massiccia e, dunque, si è preferito ridurre il numero degli uomini impegnati. Nel corso della notte le turbine e le ruspe hanno proseguito inoltre il lavoro per liberare la strada che sale all'hotel e consentire una migliore circolazione dei mezzi di soccorso. Da ieri sono stati estratti due corpi dalle macerie. La Procura ha aperto un'indagine per omicidio colposo.
Indagine, acquisizione documenti della Provincia - In queste ore i carabinieri forestali di Pescara sono in Provincia per acquisire tutti i documenti che possono interessare le indagini della Procura. Si tratta di tutte le carte relative ai piani di emergenza e soccorso dell'area Vestina, da Penne verso la montagna, predisposte e attuate dalla Provincia. Richieste, movimenti, organizzazione di spalaneve, turbine, richieste di soccorso e quanto riguarda la viabilità di quella zona.
I soccorritori: i cani fiutano odori, noi scaviamo - «Da ieri sera stiamo lavorando in condizioni difficili nella ricerca di superstiti. I cani spesso fiutano odori ma dobbiamo scavare per oltre 4, 5 metri prima di arrivare al terreno». È il racconto di Matteo Gasparini, responsabile del Soccorso alpino della Valdossola. Con i tecnici della delegazione Valdossola anche quelli di Canavese, Cuneo, Mondovì, Valsusa, Valsangone. Le squadre sono partite ieri dopo che dal Coordinamento Nazionale della Protezione Civile aveva chiesto rinforzi. Cinque automezzi sono partiti stamattina alle ore 5 con l'obiettivo di dare il cambio agli operatori del CNSAS del Centro Italia.
Soccorritore, mai visto niente del genere - «Una roba da non credere, è stato scioccante, mai visto niente del genere. Temo ci siano poche speranze di ritrovarli in vita». Così, visibilmente provato, Cristian Labanti, l'operatore del Soccorso Alpino emiliano che insieme ad Agostino Zini, Daniele Nasci e Alessandro Tedeschi era partito con gli sci dal versante aquilano del Gran Sasso. I quattro sono stati tra i primi ad arrivare. «Abbiamo compiuto piccoli sondaggi, ma ci siamo trovati di fronte un muro di neve e macerie».
Direttore hotel, ero fuori per coordinare i soccorsi - «Ero sceso per coordinare da Pescara le operazioni di soccorso per lo sgombero neve, poi la situazione alle 17 è precipitata. Per questo non ero lì». Lo ha raccontato a Barbara D'Urso in collegamento telefonico per «Pomeriggio 5», Bruno Di Tommaso, direttore dell'Hotel Rigopiano, travolto dalla valanga. L'uomo è il nipote di Roberto Del Rosso, gestore del resort. «L'avevo sentito alle 16 - ha detto Di Tommaso - attraverso messaggini, stavo aggiornando i ragazzi sulla situazione. Roberto era preoccupato per la tanta neve». Al momento della valanga, ha raccontato Di Tommaso, all'interno c'erano 11 dipendenti dell'albergo e 24 ospiti. «Tutto lo staff era radunato al bar, mentre gli ospiti si trovavano nella hall perché stavano per andare via», ha detto il direttore dell'albergo.
Sms titolare, clienti spaventati dal sisma - «I clienti e le persone presenti all'interno dell'albergo erano spaventate per le forti scosse di terremoto e non tanto per il maltempo e per la neve abbondante. Ovviamente una slavina era inimmaginabile». Lo dice un amico di Roberto Del Rosso, titolare dell'hotel Rigopiano, con cui ieri pomeriggio, verso le 15, si è scambiato dei messaggi. Il proprietario ha riferito al conoscente dei timori degli utenti per le forti scosse e del fatto che tutti erano pronti a partire, si attendeva solo la turbina. Anche Del Rosso è tra i dispersi.