Collegamento Trento-Povo 35 milioni, tempo di decidere
La Provincia accelera sul collegamento in funicolare tra Trento e Povo. Per l'opera da 35 milioni di euro, secondo gli obiettivi indicati dal Dipartimento infrastrutture alle proprie strutture, si intende arrivare alla modifica del Piano regolatore generale (da parte del Comune) e del Piano della mobilità (da parte della giunta provinciale) entro novembre, per poter partire l'anno prossimo con i cantieri. Ma prima occorre che ci sia una fase di concertazione col Comune di Trento che partirà probabilmente entro l'estate.
DA PIAZZA VENEZIA A POVO IN 6 MINUTI
Entro fine anno, infatti, il Dipartimento provinciale per le infrastrutture si attende di avere completato la redazione del piano stralcio relativo al collegamento Trento-Povo. E la giunta provinciale dovrebbe adottarlo. Il progetto prevede un collegamento in funicolare a terra tra piazza Venezia e Povo centro con un tempo di percorrenza dalla città al capolinea sulla collina di 6 minuti.
Sono due le possibili fermate intermedie, una a Povo stazione e una all'altezza della facoltà di ingegneria di Mesiano. A dire sì al finanziamento per il 50% del costo complessivo a tasso zero con un mutuo della durata di trent'anni è già stata la Banca europea per gli investimenti.
MA PRIMA C'è IL COLLEGAMENTO NORD-SUD
Ma prima di arrivare alla definizione del progetto e alla sua approvazione servirà che il Comune dica la sua.«Le nostre priorità come amministrazione comunale - spiega il vicesindaco Paolo Biasioli - sono il collegamento tra nord e sud della città, poi quello con Povo e infine con il Bondone, secondo questo ordine di importanza. Ma, certo, se arriveranno investimenti prima per Povo piuttosto che per gli altri progetti, occorre essere pronti e rapidi a cogliere l'occasione».
Sul collegamento tra la città e Povo «non vedo nulla di negativo, in particolare per avere il collegamento delle facoltà con la zona centrale del capoluogo. Nonostante la linea 5 dell'autobus urbano sia quella con la disponibilità maggiore di corse, non sono mai sufficienti per garantire la mobilità degli studenti dalla città alle facoltà della collina».
Rispetto alla scelta dell'opera da finanziare, «più che dire che è prioritaria questa o meno, occorre verificare se sia finanziabile l'una o l'altra». Per «le prime due ipotesi la classificazione come trasporto pubblico è certo, mentre per il Bondone potrebbe esserlo solo in parte» spiega Biasioli. E questo cambia molto la finanziabilità dell'opera da parte della Bei che è pronta a erogare mutui a tasso zero per il 50% del costo delle opere classificate come trasporto pubblico, mentre per quelle a scopo turistico tale possibilità non c'è.
Ma, come detto, l'elenco delle opere su cui quest'anno la Provincia, attraverso il Dipartimento infrastrutture, punta a compiere una serie di progressi sono molte.
GLI OSPEDALI DI TRENTO E CAVALESE
Nel capitolo riservato alla struttura ospedaliera di Trento, l'ex Not ora definito Polo ospedaliero del Trentino, l'obiettivo da raggiungere entro l'anno da parte del Dipartimento guidato da Raffaele De Col è quello di arrivare alla conclusione del concorso di progettazione entro il novembre prossimo. Stesso traguardo da raggiungere anche per l'appalto dell'ospedale di Cavalese.
GLI INTERVENTI SULLE SCUOLE
La Provincia ha messo sotto la lente quattro realtà provinciali. Per l'atteso nuovo Liceo Vittoria di Trento si prevede di redigere il progetto preliminare entro novembre, a patto che funzioni tutto bene con il concorso di progettazione. Per il Liceo Maffei di Riva del Garda si punta ad avere il progetto esecutivo del nuovo liceo entro ottobre. Per l'Iti Marconi e il Cfp Veronesi di Rovereto si punta alla pubblicazione del bando per il concorso di progettazione preliminare entro il prossimo maggio. Inoltre per la scuola d'arte Soraperra a Pozza di Fassa l'obiettivo è quello di concludere praticamente i lavori entro l'anno (al 90% almeno).
FERROVIA E NUOVE STRADE
Rispetto al possibile collegamento ferroviario tra Riva e Rovereto, entro quest'anno la Provincia intende avviare la predisposizione dello studio trasportistico e lo studio di fattibilità con particolare riferimento alla localizzazione della nuova stazione di Riva del Garda e ai relativi collegamenti con l'intermodalità locale. Si punta poi ad avere l'ok dalla Ue per la Ro.La. (i camion che vengono trasportati sui treni).