L'incidente a Bressanone: l'Europa ferroviaria è spezzata in due
Il Brennero viene considerato spesso il cuore d’Europa, non solo perché è luogo simbolo dell’Unione europea, ma anche perchè da sempre è uno dei valichi transalpini più importanti e più frequentati, ovvero il «limite tra il sud e il nord», come scrisse Goethe.
Quando si blocca questa arteria, come ora a causa deltragico incidente ferroviario di Bressanone, l’Europa resta spezzata in due.
Per il traffico passeggeri sono stati istituiti servizi sostitutivi con autobus fra le stazioni di Brennero e Bressanone per i treni regionali e fra Innsbruck e Bolzano per quelli internazionali. Il traffico merci viene invece deviato per centinaia di chilometri verso Tarvisio oppure la Svizzera.
La riattivazione del binario in direzione sud è prevista domani, giovedì 27 aprile, mentre la riapertura di quello in direzione nord per venerdì 28 aprile. Sono attualmente in corso le operazioni di ripristino della linea da parte dei tecnici di Rfi, che si avvalgono anche di gru stradali per la rimozione dei mezzi incidentati.
Si tratta comunque di uno dei disastri più gravi nei 150 anni di storia della linea del Brennero. La costruzione di questa ferrovia, inaugurata nel 1867, è stata un capolavoro ingegneristico. Per superare il dislivello sono state realizzate due gallerie a tornante, le prime al mondo in curva.
Tra il 1922/23 circa 60 mila vagoni entrarono in Italia attraverso il Brennero, di più del San Gottardo, e il numero continuò a salire negli anni. Nel 1929 la linea è stata elettrificata, oggi la linea del Brennero è il collegamento ferroviario più importante dell’Italia verso l’Austria. Nel 2025 dovrebbero terminare i lavori per la galleria del Brennero, un tunnel di 64 chilometri di lunghezza.
Una tragedia è stata sfiorata il 6 giugno del 2012, quando a mezzogiorno un treno merci deragliò nella stazione di Bressanone e il locomotore finì sulla pensilina, dove pochi minuti dopo sarebbero arrivati i primi studenti. I macchinisti rimasero contusi.
Nel 2006 due macchinisti morirono nello scontro di due treni merci in Trentino, stessa dinamica e stesso bilancio di un incidente nel 2001 a Colle Isarco. La maggior parte delle interruzioni sulla linea del Brennero furono però causate da caduta sassi e frane, come quella di Ferragosto del 1998, che uccise cinque turisti sull’autostrada del Brennero e investì anche la vicina linea ferroviaria.
Nel 1990 fu grande lo spavento per il deragliamento, fortunatamente senza vittime, nei pressi di Chiusa del treno rapido «Michelangelo» Roma-Norimberga. Il 30 dicembre del 1980 una valanga investì i binari in prossimità del valico e un treno si schiantò contro la massa nevosa. I macchinisti e passeggeri riportarono solo qualche contusione.