Valsugana, torna il treno ma solo fino a Levico

A poco più di un mese dalla chiusura della linea, i treni sono pronti a tornare a viaggiare lungo la Valsugana: da giovedì 13 luglio, il traffico ferroviario verrà riaperto, almeno nel tratto compreso tra la stazione del capoluogo e quella di Levico.

La prima parte dei lavori di rifacimento di binari e traversine di tutta la tratta sino a Bassano si è dunque conclusa, nei tempi e nei modi che la Provincia aveva concordato con Rfi (a fronte dell’ipotesi della chiusura dell’intera linea sino al 31 luglio, piazza Dante aveva chiesto la «salvaguardia delle esigenze turistiche della zona laghi», evidenziando la necessità di pianificare i lavori secondo le due semitratte Trento - Levico e Levico - Bassano.

Il traffico passeggeri dal centro termale per Bassano e viceversa sarà ancora gestito tramite l’utilizzo di pullman sostitutivi, fino al prossimo 1° agosto quando, secondo i piani di Rfi, anche gli interventi dalla zona dei laghi al Vicentino saranno ultimati e la linea sarà nuovamente fruibile per la sua interezza.

Dopo le polemiche ed i disagi, potrebbe iniziare a tornare il sereno sull’estate dei trasporti per la Valsugana, anche se - soprattutto per gli amanti delle due ruote - le difficoltà continueranno a permanere, per le prossime due settimane.

Il servizio bus che offre il trasporto di biciclette sarà infatti limitato a massimo 22 bici e solo dal lunedì al venerdì per la corsa in partenza da Bassano alle 18.15 (fermata intermedia a Primolano alle 18.52, a Borgo est alle 19.20, a Levico alle 19.45). Un servizio che, inoltre, deve essere prenotato entro le ore 17 del giorno precedente presso l’Apt della Valsugana, al costo di 7 euro a bicicletta.

Nel fine settimana, ad ogni modo, sono confermate fino alla fine di luglio le sei corse di bus al sabato e altrettante alla domenica con un carrello per garantire il trasporto di 40 biciclette.

Sulla tratta Trento Levico, quantomeno, da dopodomani il «sole» tornerà a splendere per gli amanti delle due ruote, con il ripristino delle carrozze in grado di ospitare fino a 30 posti bici per tutte le oltre 40 corse giornaliere.

Di fronte alle legittime perplessità di chi avrebbe preferito salvaguardare maggiormente il periodo estivo rinunciando ai lavori e spostandoli in autunno, il Servizio trasporti della Provincia ha snocciolato qualche dato: la media dei passeggeri del mese di luglio 2014 (ultimo anno completo in termini di esercizio unitariamente affidato a Trenitalia) riferivano di 4.871 passeggeri nella tratta Trento-Bassano, a fronte di un numero, nel novembre dello stesso anno, pari a 5.860 passeggeri.

Mille passeggeri in più ogni giorno: una massa di utenza importante, non solo per quel che riguarda i disagi che avrebbe comportato uno stop alla linea in autunno, ma anche dal punto di vista dei costi e dell’organizzazione del servizio: «L’autosostituzione di 1.000 passeggeri al giorno in più - spiega la nota del Servizio trasporti - ove fossero state scelte altre date per i lavori, avrebbe implicato la messa a disposizione di un numero di bus evidentemente più elevato e tra l’altro pure di non facile reperibilità nei mesi - in ipotesi - invernali, quando non solo Trentino trasporti, ma nemmeno il mercato del noleggio (che in Provincia di Trento viene impiegato per la quasi totalità del parco mezzi nei servizi pubblici come quelli scolastici ed integrativi alla linea) avrebbero potuto mettere a disposizione un parco rotabile aggiuntivo adeguato. Ricordiamo che sulla Valsugana sono 45 le corse ferroviarie ogni giorno, talune delle quali da sostituire non con uno ma con tre o quattro bus».

Anche dal punto di vista dei mancati introiti, sono i dati a dire che è stato questo il periodo giusto per intervenire, chiosa il Servizio trasporti: «I dati di ricavo di Trenitalia, riferiti alle tratte trentine evidenziano che i ricavi mensili più bassi si hanno a giugno (121.000 euro, a fronte di 229.000 euro a settembre o 141.000 euro a novembre).