Notte Bianca con negozi chiusi a Trento
Notte Bianca a serrande abbassate: i commercianti di Trento bocciano l'iniziativa di inizio dicembre promossa dal Comune, che prevede l'estensione dell'orario di apertura dei Mercatini di Natale, oltre a concerti e momenti di intrattenimento all'interno di Trento Fiere. C'è anche la possibilità di prolungare l'apertura dei negozi, ma gli esercenti chiudono la porta.
A dirlo è il presidente dell'associazione Commercianti al dettaglio di Confcommercio Massimo Piffer. Identica la presa di posizione del presidente del Consorzio Trento iniziative Giorgio De Grandi. «Non vogliamo discutere riguardo alla bontà dell'iniziativa - dicono di comune accordo Piffer e De Grandi. - Le criticità sono da ricercare principalmente nel periodo di organizzazione dell'evento: le festività natalizie ed i mercatini di Natale portano già un carico di lavoro aggiuntivo per i commercianti, molti dei quali non sono disponibili a fare uno sforzo ulteriore nella serata dell'8 dicembre a fronte di minime possibilità di guadagno».
«Gli operatori del centro (poiché sono solo i negozi nei pressi del giro al Sass ad essere interessati dall'iniziativa) ed i loro collaboratori - dichiara Piffer - vanno incontro ad un periodo molto impegnativo nelle ore diurne, che inizia a fine novembre e si conclude all'Epifania. Per non parlare dei costi aggiuntivi legati all'eventuale apertura, considerato che alle 22 scatta il lavoro notturno». Orario continuato e aperture domenicali, organizzazione dei turni ed afflussi massicci di clientela: un gravoso impegno in termini organizzativi e di costi da sostenere per dare un servizio alla cittadinanza e ai turisti.
«La maggior parte dei commercianti di Trento sta reagendo con perplessità e contrarietà alla Notte Bianca invernale - spiega De Grandi - Al di là di qualche grande catena che forse deciderà di tenere aperto, ma anche loro dovrebbero riprogrammare le turnazioni dei dipendenti».
La data dell'8 dicembre è sbagliata, quindi. E non solo perché le feste natalizie richiedono impegno e sacrificio da parte dei negozianti. «Aggiungere ore di apertura serale sarebbe inutile anche perché a dicembre, di sera, fa freddo - afferma Piffer, facendo da portavoce della categoria - e le famiglie non vanno in giro a guardare vetrine o a fare acquisti in negozio. Diverso sarebbe se la Notte Bianca fosse stata proposta dall'amministrazione comunale in un periodo più caldo e meno congestionato per i commercianti». Piffer e De Grandi sottolineano anche il fatto che gli eventi organizzati per la sera dell'8 dicembre (a partire dall'intrattenimento presso i padiglioni di Trento Fiere) sono per lo più rivolti ai giovani ed alla movida. «Quindi - proseguono - la possibilità reale di concludere qualche vendita per chi decidesse di tenere aperto sarebbe davvero esigua».
In conclusione, la proposta di una Notte Bianca è buona. Ma non guasterebbe una miglior programmazione: l'evento sembra cadere in un periodo sbagliato per congestionamento del lavoro, per costi aggiuntivi insostenibili e per motivazioni legate al clima ed all'assenza di veri e propri eventi serali dedicati alle famiglie.