Boschi candidata a Bolzano Pioggia di polemiche e video
Poltrona blindata alla Camera per Maria Elena Boschi. Alla fine il Pd, dopo una riunione fiume, come annunciato, ha dato il via libera alla candidatura della Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (governo Gentiloni) ed ex ministro del governo Renzi.
Un nome voluto dal massimo vertice del partito. Boschi, che ha attraversato lo «scandalo Banca Etruria», alla fine l'ha spuntata e il 4 marzo sarà candidata nel collegio uninominale di Bolzano Bassa Atesina. Il confronto, durato fino a tarda notte all'interno del partito di Matteo Renzi, è di Arezzo. A votarla - e realisticamente spedirla in Parlamento - saranno gli elettori Pd di Bolzano.
Ci sono anche i nomi dei candidati trentini: Elisa Filippi capolista proporzionale alla Camera, Michele Nicoletti a Rovereto, Mariachiara Franzoia a Trento ed Eleonora Stenico in Valsugana.
Ma a livello regionale è il "caso Boschi" a tenere banco. La sottosegretaria aretina a suo tempo aveva detto di essere a favore dell'eliminazione dell'autonomia speciale del Trentino Alto Adige. Non lo hanno scordato i militanti del Movimento Cinque Stelle, che in questi giorni stanno divulfando un servizio Rai in cui si parla proprio della presa di posizione anti-autonomista della Maria Elena nazionale:
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«La scelta di candidare Maria Etruria Boschi nel collegio di Bolzano dimostra che il Pd è in pieno psicodramma. Quando era ministra per le riforme, nel 2014, Boschi ha detto esplicitamente di essere favorevole alla soppressione delle province a Statuto speciale. Ora vuole usare l’Alto Adige per farsi rieleggere, forte della norma su misura per i partiti locali contenute nel Rosatellum. È uno schiaffo nei confronti del nostro territorio, derubricato a ufficio di collocamento degli impresentabili e costretto a subire l’incoerenza di un partito ormai alla frutta. La consapevolezza delle disfatta alla elezioni sta spingendo il Pd ad usare i collegi come poltronifici, calpestando ogni principio di competenza e radicamento territoriale». Lo scrive sul Blog delle Stelle, canale ufficiale del Movimento di Beppe Grillo, il deputato Riccardo Fraccaro.
L'ex segretario della Svp Siegfried Brugger dice che è «assolutamente incomprensibile» e «un errore capitale» il sostegno del suo partito a una candidatura di Elena Maria Boschi a Bolzano. Secondo l'ex parlamentare, il sostegno al Senato per Gianclaudio Bressa è «abbastanza comprensibile perché ha fatto davvero tanto per l'Alto Adige, mentre la sottosegretaria Boschi ancora nell'ottobre del 2014 aveva chiesto l'abolizione delle autonomie speciali».
Brugger sottolinea che «Boschi è molto contestata nel proprio partito e sotto forte pressione per il caso Banca Etruria». «Comprendo - aggiunge - che il segretario del Pd Renzi non voglia candidare la sua fidata in Toscana ma in un collegio "sicuro", come quello dell'Alto Adige, che invece la Svp si presti a questo gioco è imperdonabile». «Finora - conclude l'ex parlamentare - la Svp, come serio partito di una minoranza linguistica, aveva come massima il principio di non intromettersi in nessun modo nei problemi interni di un partito nazionale».
Intanto sul web la candidatura di Maria Elena Boschi nel collegio uninominale di Bolzano diventa oggetto di ironia. Su Twitter gira un fotomontaggio dell'account satirico BufalaNews (@Labbufala) in cui si vede la sottosegretaria alla presidenza con la treccia e il vestito tradizionale tirolese dall'indipendentista Eva Klotz.
Dietro la foto un cartello con scritto in tedesco: «Il sud Tirolo non è Italia». E in tanti stanno rilanciando la foto, commentando: «Ecco Maria Elena Klotz».