Precipita dal quarto piano e perde la vita Trento sotto shock per Anaya, 16 mesi

Tragedia ieri poco prima delle 19 in un palazzo di via Caio Valerio Mariano, nel quartiere di Piedicastello, a Trento, dove una bimba di 16 mesi è morta precipitando da una finestra del quarto piano. La piccola Anaya assieme ai familiari, di origine pakistana, era andata a fare visita a una famiglia di amici e stava giocando sul letto assieme alla sorellina, mentre la mamma era immersa nella preghiera. Un momento di spensieratezza che in un attimo si è trasformato in tragedia. La piccola è riuscita a sporgersi dalla finestra posta proprio vicina al letto ed è così precipitata nel vuoto: l'impatto a terra le è stato fatale e i soccorsi si sono rivelati purtroppo inutili.


Vicini sotto shock

Una famiglia riservata, ma sempre cordiale. Così la descrivono i vicini di casa al piano rialzato del civico 2 di via Bronzetti, tra i quali la notizia della scomparsa della piccola Anaya è calata come una scure. «Non ci conoscevamo troppo bene, ma questo perché tutti - come spesso nei condomini - non abbiamo troppo tempo da dedicare ai rapporti con il vicinato», raccontano i vicini di pianerottolo: «Sono una famiglia che vive qui da anni, perfettamente integrata», aggiunge il signor Ruocco.

«Sapere che è proprio la loro famiglia ad essere rimasta coinvolta in questa tragedia ci addolora, è qualcosa di devastante», aggiungono visibilmente toccati altri vicini, la famiglia Martinelli. Il padre della giovanissima vittima lavora come saldatore in una ditta di Spini di Gardolo mentre la madre è casalinga, impegnata a seguire i figli: Anaya era la quinta nata in casa: «Tutti ragazzini e bambini dolcissimi», ricordano ancora i vicini che avevano saputo della tragedia consumatasi a Piedicastello non immaginando minimamente che avesse toccato proprio i loro dirimpettai.

Anche il loro contributo, ora, al pari di quello degli amici più cari, dei colleghi di lavoro, dei componenti della comunità pakistana che nel capoluogo è forte di una folta schiera di connazionali della famiglia Khan, sarà fondamentale per permettere ai genitori di Anaya ed ai suoi fratelli di poter superare lentamente questo trauma dalla portata incommensurabile e di tentare, seppur con fatica e tanto dolore, di proseguire il loro cammino. Anche se per qualunque genitore, vedere un figlioletto perdere la vita, non può che rappresentare la fine di una parte, importante, della propria esistenza.

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