BrennerCorridor per gestire A22
Ieri le due Giunte, quella della Provincia di Trento e quella della Regione, hanno deliberato la costituzione di BrennerCorridor spa , società inhouse a completa partecipazione pubblica. La Giunta della Provincia di Bolzano poi farà altrettanto. La nuova società, la cui mission sarà illustrata oggi a Bolzano dal presidente delle Regione Trentino-Alto Adige, Arno Kompatscher , e dal vice Ugo Rossi , «avrà il compito di assumere e gestire la concessione autostradale di A22 per i prossimi 30 anni in virtù di un accordo inter-istituzionale».
A Trento, la proclamazione del nuovo presidente della Provincia, dopo il voto di domenica, comporta la decadenza immediata della Giunta. Per questo, a due giorni dalle elezioni, quella di oggi è l'ultima seduta utile per la Giunta Rossi. Kompatscher e Rossi vogliono lasciare il segno. Con la delibera di costituzione della BrennerCorridor mettono la firma politica al percorso fatto. Come dire: tutto ciò che era possibile fare, per «portare a casa» il rinnovo della concessione, lo abbiamo fatto. A chi sarà passata la palla da mettere in rete per vincere la partita autostradale lo decideranno domenica gli elettori. Perché toccherà poi ai nuovi governanti, a Trento e Bolzano, mettere la firma sull'accordo interistituzionale con il Governo che, nel contesto dello sviluppo del Corridoio del Brennero, prevede l'affido diretto della gestione di A22 ai soci pubblici territoriali locali.
La nuova BrennerCorridor.
La decisione di costituire la newco è conseguente alla previsione normativa approvata dai tre enti con l'assestamento di bilancio di inizio agosto. Lo stanziamento è di 350 mila euro, pari al capitale sociale paritariamente detenuto: un terzo alla Regione, un terzo ciascuno alle due Province di Trento e Bolzano. Agli altri 13 soci pubblici locali (le Province di Verona, Mantova, Modena e Reggio Emilia, con l'Azienda consorziale trasporti di Reggio Emilia, i Comuni di Bolzano, Trento, Verona e Mantova, le Camere di commercio di Bolzano, Trento, Verona e Mantova) sarà riservato l'ingresso in un secondo momento.
La liquidazione dei soci privati.
L' inhouse BrennerCorridor dovrebbe essere anche uno strumento per «sbarazzarsi» dei 4 soci privati (Serenissima Parteciapazioni, Condotte, Banco Popolare e Cis) che di Autobrennero detengono il 14,1575% delle azioni. Del nome BrennerCorridor e del rapporto con i soci privati aveva parlato per la prima volta Ugo Rossi a fine settembre, appena incontrato, assieme a Kompatscher ai governatori di Friuli Venezia Giulia e Veneto, Fedriga e Zaia, il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Danilo Toninelli : «Se li si liquida entro il 30 novembre, la gestione sarà affidata ad A22, altrimenti ad una newco , già prevista per legge».
Tempi e ostacoli sul cammino.
In realtà, il 30 novembre (fissato con il Decreto Milleproroghe) non dà certezze di essere rispettato. Anzi. Perché il parere definitivo della Commissione Mercato della Unione Europea sulla bozza di accordo interistituzionale tra Stato ed enti locali non è ancora arrivato, e perché la bozza di accordo dovrà essere valutata dall'Art, l'Autorità di regolazione dei trasporti. Il percorso, per quanto politicamente segnato, è ancora lungo. Il Mit (Ministero delle infrastrutture e trasporti) dovrà pronunciarsi sul piano degli investimenti (da 4,2 miliardi , ndr), presupposto del Pef, il piano economico-finanziario della concessione. E dopo il passaggio all'Art e al Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica) ci potrà essere la firma dell'accordo interistituzionale (con la «concessione»), cui seguirà il decreto interministeriale di Mit e Mef (Ministero dell'economia e delle finanze). Questione di mesi, non di poche settimane. Gli ostacoli non sono solo procedurali, ma anche di sostanza. Per aderire a BrennerCorridor, gli altri soci pubblici devono deliberare, ma prima ancora mettere a bilancio le risorse finanziarie per acquisire le azioni della newco , cosa che non hanno ancora fatto.
E, tra le altre, c'è un'altra questione niente affatto secondaria che la costituzione della newco non risolve: il Fondo ferrovia accantonato, il «tesoretto» che vale oltre 650 milioni di euro, è in capo ad Autobrennero spa. Se Autobrennero venisse trasformata in società inhouse liquidando i 4 soci privati (quel 14 e rotti percento vale circa 180 milioni sul valore stimato dall'advisor Intermonte della spa pari a 1,2 miliardi ), il problema non ci sarebbe: come previsto dall'intesa firmata con l'ex ministro Graziano Delrio nel gennaio 2016, l'importo sarebbe devoluto allo Stato. Con la newco , su cui lo Stato eserciterà assieme ai soci pubblici locali il controllo analogo, Autobrennero diventa però un soggetto terzo. BrennerCorridor, inoltre, per l'accordo interistituzionale, dovrebbe mettere sul tavolo un bel po' di risorse: 200 milioni per il valore di subentro nella concessione, 170 milioni per le prime due rate dei canoni da versare, più il valore dell'affitto del ramo di azienda di A22. Che ha in ballo anche la futura concessione della Cispadana: altro nodo che la newco non scioglie.