Oggi i funerali di Michela Ramponi a Dimaro Parte la conta dei danni su tutto il Trentino

di Leonardo Pontalti

Il Trentino si risveglia finalmente senza pioggia, con luce e acqua (ma non ovunque), ma con alcuni paesi e zona ancora isolati. I tre giorni di pioggi a vento hanno messo in ginocchio l'intera provincia, pronta comunque a rialzarsi e reagire. Si piange, purtroppo, una vittima, mentre è ancora presto per la conta dei danni.

 


IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

In via di progressivo miglioramento la situazione della viabilità in Trentino, dopo gli ingenti danni causati dal maltempo. Circa un terzo delle strade chiuse è stato riaperto. Fra le novità, la riapertura di alcune tratte della SS 48 delle Dolomiti in Val di Fassa. Al momento rimane chiusa solamente la variante di Predazzo per pericolo caduta sassi, con transito attraverso l'abitato. Per quanto riguarda i collegamenti verso il vicino Veneto, la SS 50 del passo Rolle verrà riaperta in serata fino a Tonadico, il Passo Cereda verrà riaperto questa sera, il Passo San Pellegrino dovrebbe essere riaperto domattina, mentre il passo Valles è chiuso e rimane chiuso per ora anche il Passo Fedaia (al km 10,000 per frana).

Proprio Dimaro è stata tra le località colpite più duramente, quando una colata di fango ha invaso gran parte dell'abitato. Sono ore di apprensione anche in bassa valle di Non, a Segno, dove vive il 34enne Denis Magnani, colpito da un fulmine sempre lunedì a Dardine mentre si trovava all'esterno di un capanno agricolo: è ricoverato all'ospedale Santa Chiara di Trento in condizioni gravissime. Sono stati dimessi ieri, invece, i due vigili del fuoco volontari di Cognola che l'altro ieri sera erano stati travolti da una frana a Montevaccino, mentre una famiglia veneta è stata recuperata ieri al Fedaia dopo aver trascorso la notte bloccata in auto a 2.000 metri: tutti stanno bene.

I numeri del dramma.
Più delle parole, sono le cifre a permettere di comprendere la violenza di un'ondata di maltempo che nelle proporzioni ha ricordato quella del 1966 e nell'intensità l'ha forse anche superata, con le conseguenze limitate dai progressi nel campo della prevenzione e della gestione delle emergenze: cinquecento sfollati, cinquantamila trentini senza energia elettrica tra lunedì e martedì, ridottisi ieri a 15mila circa; tremila soccorritori al lavoro, quattrocento chilometri di strade forestali da risistemare, un milione e mezzo di metri cubi di alberi abbattuti. Il tutto frutto di tre giorni di pioggia che hanno riversato sul Trentino mediamente 250 millimetri d'acqua, con punte localizzate di 600. Un giorno di pioggia normale, tranquilla, porta a terra mediamente 20 millimetri, dunque 60 in tre giorni, per rendere l'idea dell'enormità della perturbazione.
In tanti ancora fuori casa.
Sono almeno 500 le persone che hanno dovuto trascorrere lontano dalle loro abitazioni la notte tra lunedì e ieri: 200 a Dimaro, poco meno di un centinaio in due frazioni di Canal San Bovo, 50 a Mattarello, una trentina tra Villalagarina e Nogaredo, il doppio a Rovereto, una decina a Centa San Nicolò, una decina a Lavarone, una ventina a Molina di Fiemme, poi Alba di Canazei, venti a Borgo e Novaledo, 80 a Martincelli di Grigno. Di queste, circa 300 sono tuttora evacuate, tra cui i 200 residenti di Dimaro molti dei quali hanno visto le loro case sfregiate dal fango. Gli altri - allontanati dalle abitazioni solo precauzionalmente l'altro ieri sera, hanno potuto gradualmente tornare in casa.
Scuole ancora chiuse.
Per limitare il più possibile gli spostamenti lungo la rete viaria, tanto da parte di privati cittadini che attraverso corse del servizio pubblico ed agevolare così il lavoro di messa in sicurezza del territorio, anche per la giornata di oggi è stata disposta la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, con bambini e ragazzi che torneranno così nelle aule lunedì 5 novembre complice il ponte di Ognissanti alle porte.
La situazione della viabilità.
Danni alla Trento Malé e alla Valsugana.
La ferrovia Trento Malè è attiva tra Trento e Mezzolombardo e interrotta da Mezzolombardo a Mezzana. I lavori di riapertura - soprattutto nei pressi di Masi di Vigo - dureranno fino a domenica. La Ferrovia della Valsugana era stata riaperta nella tratta Levico - Trento per poi essere nuovamente richiusa per problemi di alimentazione elettrica al sistema di segnali: oggi il servizio riprenderà regolarmente.
Chiusa la Adige-Garda.
Alle 16 è stata chiusa la galleria, riaperta alle 23 di lunedì: si calcola in circa 17,5 milioni di metri cubi il volume dell'acqua deviata dal fiume verso il Garda.
Le previsioni: allerta frane.
Esauritasi la fase d'allerta per le precipitazioni, ora oltre ai lavori di ripristino a preoccupare è l'aspetto geologico: con la mole d'acqua finita a terra è possibile che frane possano verificarsi anche da qui a qualche settimana. L'attenzione resta dunque massima su tutto il territorio, con un lavoro di monitoraggio che rimarrà costante anche nei prossimi giorni.

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