Il video antirazzista, Bisesti non ci sta «Bambini strumentalizzati, ora verifiche»

di Andrea Bergamo

Il Dipartimento della conoscenza ha avviato approfondimenti sul caso della canzone «Altalena», intonata dagli alunni delle elementari in un video realizzato dall’Istituto comprensivo Trento 6. Il titolo - come del resto il testo - si ispira alle dichiarazioni della consigliera provinciale Katia Rossato (Lega) che, dopo la sua elezione, in un’intervista aveva lamentato l’occupazione del parco della Vela da parte delle famiglie di profughi con i loro bambini.

«Quando ho iniziato a fare politica, sapevo che avrei avuto contro molti a causa delle mie idee - ha scritto sui social l’esponente del Carroccio -. Quello che non sapevo era il punto fino al quale i miei avversari si sarebbero spinti pur di colpirmi. Colpite me, ho le spalle grandi a sufficienza per sopportare le frecciatine di chi, forse per invidia personale, vede in me una minaccia tale da essere equiparata a epoche ben diverse. Ritengo sinceramente che non siano da coinvolgere in discorsi politici i bambini, che nella loro innocenza devono essere lasciati liberi di giocare liberamente e di imparare da insegnanti che svolgano nel pieno delle loro competenze la funzione di educatori imparziali».

 Sulla vicenda interviene ora l’assessore all’istruzione Mirko Bisesti, che ha disposto la raccolta della documentazione per far luce su come l’iniziativa sia stata promossa dagli insegnanti, in accordo con la dirigente Paola Pasqualin. «Le famiglie hanno firmato una liberatoria per la partecipazione dei ragazzini nel video musicale, ma non conoscevano l’oggetto specifico della canzone - spiega l’assessore -. Quale genitore non avrebbe acconsentito alla partecipazione del figlio a un’iniziativa dedicata ai diritti dei bambini? Il progetto è stato però usato da un’intera scuola per contestare le dichiarazioni di una madre coinvolgendo direttamente suo figlio. Un episodio estremamente grave». 


Bisesti è convinto che la vicenda vada approfondita: «Non è accettabile che una scuola strumentalizzi i bambini. La politica deve rimanere fuori dalle aule scolastiche, mentre in questo caso gli insegnanti sono partiti proprio dalle frasi di una madre che fa politica per contestarla coinvolgendo anche il figlio». E aggiunge: «Ci sono persone che si vantano di essere buoniste, ma non si sono poste il problema di eventuali riflessi su bambino della consigliera. I piccoli sono stati usati per contestare un politico e questo è grave».


Sul tema questa mattina numerose prese di posizione politiche dalla minoranza in Consiglio Provinciale.

Sono intervenuti i due consiglieri Lucia Coppola e Paolo Ghezzi di Futura 2018: «Riteniamo gravissimo che l’assessore Bisesti sia entrato a gamba tesa nella vicenda stigmatizzando il bellissimo video con la canzone sulle altalene, che altro non conteneva se non un richiamo, delicato e giusto, ai temi dell’uguaglianza, anche di opportunità minime come quella di giocare liberamente, che devono essere garantite a tutti i bambini e a tutte le bambine, a prescindere dalla loro provenienza.L’assessore all’istruzione ritiene che i valori a cui il testo si ispira abbiano contenuti politici. E che i piccoli alunni siano stati usati per scopi politici.La sua inesperienza non gli consente evidentemente di sapere che da sempre la scuola, essendo titolata a farlo, svolge un’azione educativa, oltre che didattica, che include i temi della pace, della solidarietà, dell’uguaglianza. E certo continuerà a farlo anche se su questi temi l’attuale governo provinciale ha scarsa dimestichezza e non ritiene di doverli praticare.

Futura 2018 esprime perciò piena solidarietà alla Dirigente Scolastica delle due scuole di Trento che hanno collaborato al video, agli e alle insegnanti, al maestro che l’ha composta, non contro qualcuno ma a favore di una buona causa. E si augura che il neo assessore non ritenga davvero di procedere con i paventati approfondimenti e raccolta di materiale, con metodo intimidatorio e lesivo dell’autonomia scolastica, della libertà di insegnamento e del diritto dei bambini e delle bambine ad essere accompagnati nel loro percorso formativo da adulti che abbiano a cuore i valori della democrazia e della nostra Carta Costituzionale.
La scuola è il luogo accogliente, plurale e inclusivo per definizione, dove si diventa cittadini a tutti gli effetti e possibilmente persone sagge, lungimiranti e rispettose. Capaci di farsi carico della fatica di vivere di coloro a cui la vita ha riservato separazioni, fughe, sofferenze, lontananza dal paese di origine e dagli affetti familiari. Soprattutto se sono bambini» concludono Lucia Coppola e Paolo Ghezzi.

In Aula è intervenuto Filippo Degasperi (5 Stelle) il quale ha rimarcato l’eccezionalità di questa presunta indagine che sarà avviata dall’assessore all’istruzione, mentre sulla sua pagina su Facebook ha parlato di '«una minacciosa strigliata agli insegnanti in accordo con la dirigente citata per nome e cognome che si sono permessi di dimostrare sul campo all'inconsapevole assessore cosa significhino autonomia e creatività, parole che evidentemente in campagna elettorale servivano come la melodia del noto pifferaio della Bassa Sassonia. Posto che nella vicenda per chi la scuola la vive non esiste alcuna strumentalizzazione, è invece inaccettabile un Assessore che, dimentico del suo ruolo, si improvvisa ispettore per mettere le pezze agli scivoloni dei componenti della sua maggioranza»'.

Duro il commento del consigliiere del PD Alessio Manica (che ha definito quello di Bisesti un «messaggio oscurantista┌. Per ;amica «'Nel momento in cui una scuola si attiva ecco che interviene un organismo che si arroga il diritto di dire quel che è giusto o sbagliato: questo è un atto molto grave e preoccupante».

Reazioni anche dalla maggioranza che appoggia Bisesti: Silvia Zanetti (Civica Trentina) parla di «Opportuna la scelta di Bisesti di intraprendere un approfondimento sulla questione». E spiega: «Premettendo che non mi interessa entrare nel merito del giudizio sul giusto o sbagliato,  ecco a cosa siamo arrivati dopo il teatrino avvenuto sui giornali in questi giorni di festa, prima sui crocifissi, poi sui presepi (realizzati in qualsivoglia maniera, con tanto di statuine su zattere e gommoni), e infine con la canzone "L'altalena", realizzata con il "contributo" degli alunni dall'Istituto comprensivo Trento 6. Una scelta condivisibile, certo, perché parlare di rispetto, diritti, eguaglianza, e principi base che andrebbero insegnati ogni giorno in ogni contesto sociale ai bambini, è giusto, ma non quando questi appaiono strumentalizzati politicamente. Occorre sicuramente approfondire la questione, come ha dichiarato l'Assessore alla cultura e all'istruzione Mirko Bisesti. Perché sarà pur vero che su certe questioni non si transige a livello morale: uguaglianza e rispetto della diversità sono e restano cose basilari ed essenziali, ma non se poi vengono usate per scopi meramente politici o di "scontro" politico e sociale. Come in larga parte è stato fatto, dalle passate amministrazioni, in tutti questi anni nella gestione e tutela dei migrant» ha dichiarato Silvia Zanetti, coordinatrice di Trento e portavoce del comitato cittadino Trento città Sicura.

Sulla vicenda continuano le prese di posizione da parte delle forze delle politiche. Ecco quanto scrive Andrea Maschio, consigliere comunale dei 5 Stelle:

«Fino ad ora abbiamo preferito restare fuori dal dibattito in merito alla questione dell’altalena alla Vela. Pensavamo che la questione di commentasse da sola e che le miserie che ne erano scaturite sarebbero scemate in un nulla. Ma cosi sembra non voler essere. Anzi si prosegue con accuse di strumentalizzazioni e motivando le parole dette arrampicandosi sugli specchi. Rimaniamo dell’idea che tali affermazioni sarebbe stato meglio fossero velocemente dimenticate ma vista la situazione riteniamo doveroso prendere posizione. Sono state molto gravi dal nostro punto di vista le affermazioni della consigliera Rossato che ha, con pericolosa superficialità, giudicato e condannato l’uso di una parco da parte di una “categoria” di bambini. La facile deriva razzista emergente da quelle parole viene in parte banalizzata con un “sono stata fraintesa” dall’altra giustificata e cavalcata con accuse di strumentalizzazione addirittura a carico di una intero istituto.
Preoccupano non poco le azioni intimidatorie come la raccolta di documentazione “per fare luce” sulla ipotizzata “strumentalizzazione dei bambini” cosi come le lamentele della consigliera che dichiara di aver ricevuto insulti irripetibili quando lei stessa non si rende conto di aver cominciato questo modus operandi.
In sintesi noi siamo e restiamo dalla parte dell’Istituto comprensivo Trento 6 completamente rassicurati dalla competenza di tutti gli operatori che gravitano nel mondo della scuola.
Sarebbe stato cosi semplice scusarsi e ammettere di avere detto delle stupidaggini ma proprio per questo la situazione preoccupa ancora di più».  

Questo è invece il comunicato di Liberi e Uguali Trentino:

«Non vogliamo appellarci alla libertà di insegnamento. Non ha senso rivendicare il libero arbitrio dell’insegnante davanti ad una dichiarazione talmente grave come quella del neo assessore all’istruzione, Bisesti.
La questione è squisitamente politica e come tale va trattata.
Bisesti dimostra di non conoscere la storia della scuola italiana, ma nemmeno le leggi che attualmente vigono in materia. Non sa che già i programmi 1979 (media) e del 1985 (elementare) assegnavano alla scuola un compito formativo, che è stato ribadito negli anni, fino anche alle ultime indicazioni ministeriali e provinciali.
Alla scuola si chiede di essere l’ambiente nel quale si impara a capire la realtà e quindi il mestiere di cittadino; in cui si educa alla convivenza democratica; in cui l’alunno viene sostenuto nella progressiva conquista della sua autonomia di giudizio e nel suo inserimento attivo nel mondo delle relazioni interpersonali, sulla base dell’accettazione e del rispetto dell’altro, del dialogo e della partecipazione al bene comune. La scuola s’impegna a conoscere e a valorizzare le attitudini individuali, le conoscenze, e le sicurezze acquisite sul piano psicologico, sociale ed affettivo da ogni bambino, e, pur nel rispetto di queste diversità, si propone di far raggiungere ad ognuno una sostanziale equivalenza di risultati.  
A questo compito hanno assolto in maniera egregia tutti gli adulti che hanno contribuito alla realizzazione del progetto educativo culminato nel delizioso prodotto che abbiamo avuto modo di apprezzare in rete.  
Consigliamo al neo assessore di documentarsi in modo approfondito sulla realtà scuola, in tutti i suoi aspetti legislativi e didattici, prima di lanciarsi in crociate che hanno il solo amaro sapore del tentavo di limitare la democrazia, contro la stessa Costituzione.
Ci uniamo a Futura 2018 nell’esprimere piena solidarietà e condivisione ad alunni, genitori, insegnanti e dirigenti che hanno contribuito alla realizzazione del video e della canzone».

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