Pioggia, vento e grandine Paura sui laghi in Valsugana

di Luigi Oss Papot

L’ondata di maltempo che ha colpito ieri pomeriggio tutta la provincia ha lasciato dietro di sé, in Alta Valsugana, uno strascico di smottamenti, allagamenti e alberi schiantati sulle strade, oltre a tanta paura per le moltissime persone che, visto il caldo ed il sereno che regnavano fino a poco prima, affollavano le spiagge dei laghi di Levico e Caldonazzo.

Diverse decine gli interventi che i vari corpi di vigili del fuoco volontari sono stati chiamati a compiere un po’ ovunque, anche a soccorso delle imbarcazioni che si trovavano nei laghi e che sono state sorprese dal maltempo.

Il passaggio della violenta perturbazione, con forte pioggia, vento ed anche grandine, che fortunatamente non ha creato danni alle coltivazioni agricole, è stato veloce (neanche un paio d’ore), ma anche assai repentino nel suo arrivo, poco dopo le 15.30. Quanti si trovavano a prendere il sole hanno frettolosamente raccolto le loro cose per rifugiarsi nei vari locali o per salire in macchina e tornare a casa, mentre i soccorritori del servizio Spiagge Sicure, capitanati da Marco Salvo, invitavano tutti ad uscire dall’acqua issando le bandiere rosse per la pericolosità del momento. L’emergenza ha fatto intervenire anche i vigili del fuoco di Calceranica con il gommone per recuperare un’imbarcazione che, spinta dal forte vento, aveva grosse difficoltà a rientrare a riva; i gommoni di servizio di Spiagge Sicure, insieme a quelli dei vari noleggi di pedalò, hanno invece recuperato i pattini che pure avevano difficoltà nel rientro.

Diversi problemi li ha causati anche la pioggia abbondante che, per la repentinità e per il terreno arido, non è stata assorbita ed è invece confluita in superficie causano dilavamenti di materiale ed uno smottamento. Lungo la strada provinciale 1, che da Pergine porta a Calceranica, in vari punti sulla carreggiata si è accumulato fango e ghiaia che ha reso pericoloso il transito, mentre a Bosentino, in via Calceranica, stretta e ripida strada che dalla provinciale porta al centro di Migazzone, l’acqua di scolo ha causato uno smottamento al di sotto della sede stradale, portando via del materiale a bordo strada esponendo le fondamenta del guard-rail: i vigili del fuoco ed i carabinieri hanno precauzionalmente chiuso la via al transito. I lavori di sistemazione della strada, già previsti dopo lo smottamento causato dalla tempesta Vaia, partiranno nei prossimi giorni.

Il violento nubifragio in Valsugana



Paura anche a Levico, nel bar «La rociondola» nel parco lungo la spiaggia libera. Il forte vento ha reso pericolanti delle vetrate: anche in questo caso sono intervenuti i vigili del fuoco. Non si contano invece gli interventi per tagli piante sulle strade (da Vetriolo a Levico, dalla Vigolana al perginese fino al pinetano) o per allagamenti in scantinati e garage. Una pianta è caduta mettendosi di traverso all’altezza di Montagnaga, sulla provinciale che da Pergine sale a Baselga di Piné: fortunatamente non passavano auto in quel momento; la strada è stata subito sgomberata dai vigili del fuoco volontari.
Verso le 17.30 tutto era già passato ed il sole faceva di nuovo capolino fra le nuvole, che in più punti hanno nuovamente assunto la caratteristica forma del “mammatus”, sintomo della forte umidità presente nell’aria e dell’abbondante pioggia caduta.
Qualche disagio a causa del maltempo si è registrato anche in Rotaliana. Una pianta è caduta sui cavi dell’alta tensione tra Mezzocorona e Roveré della Luna e per ripristinarla - per il tempo strettamente nelecessario all’operazione - è stato necessario sospendere l’erogazione dell’energia elettrica.


ALBERI CADUTI IN FIEMME E FASSA

Dopo la tragica giornata di mercoledì 3 luglio, il maltempo ha di nuovo spaventato la valle di Fassa: dalla serata di sabato è stata chiusa la strada che sale da malga Crocifisso verso la val San Nicolò, a causa dei numerosi alberi caduti.
La perturbazione dell’altro ieri sera, transitata in maniera rapida ma intensa su buona parte della provincia, ha causato danni non solo nella valle ladina.

Colpite particolarmente la Valsugana, come riportiamo nel pezzo in alto, ma anche in la valle di Fiemme e la val di Non.
In val San Nicolò le auto di alcuni residenti sabato sera sono rimaste bloccate dalla caduta di alberi: l’intervento dei vigili del fuoco del corpo di Pozza di Fassa ha permesso loro di proseguire dopo qualche ora di attesa. Stessa sorte toccata agli ospiti delle strutture in quota come Baita Ciampié o Baita alle Cascate, che hanno dovuto attendere l’intervento dei vigili del fuoco per poter tornare a valle a bordo delle navette.

Nella giornata di ieri la strada è stata chiusa, per ultimare gli interventi di sistemazione e messa in sicurezza dopo la caduta delle piante. La riapertura per oggi è stata garantita dallo sforzo dei volontari coordinati dal comandante Andrea Winterle.

Grande lavoro sempre per la caduta di piante e per allagamenti anche a Moena e Soraga, così come a Varena, dove i vigili del fuoco dei locali corpi sono stati impegnati tutta la notte per intervenire a seguito dei danni causati dal maltempo.
Il forte vento, oltre e più che la pioggia, hanno segnato invece la serata dell’altro ieri e la nottata seguente in valle di Non: sopratutto in bassa Valle, nei territori di Denno e del comune di Predaia, le raffiche hanno parzialmente scoperchiato i tetti di alcuni stabili con la caduta di tegole in strada e causato la caduta di rami ed alberi lungo strade e piste ciclabili della zona, con interventi a ripetizione per i vigili del fuoco volontari.

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