La vespa samurai per battere la cimice
La lotta alla cimice asiatica no poteva che venire dall'Asia.
Identificate in Trentino, dalla Fondazione Edmund Mach (Fem), due specie di insetti antagonisti naturali che potrebbero limitare e controllare la diffusione della cimice asiatica marmorata, specie invasiva che causa danni alle principali colture locali.
Si tratta del Trissolcus japonicus e del Trissolcus mitsukurii, volgarmente Vespa samurai. Per concretizzare questa scoperta - hanno detto gli esperti - occorre ora attendere l’applicazione della nuova legge per la lotta biologica, recentemente approvata che aspetta il suo regolamento attuativo e che prevede proprio il rilascio di organismi utili esotici.
«Cimice asiatica e drosophila sono due problemi che stanno preoccupando non poco il mondo agricolo. Quindi accogliamo con soddisfazione questa notizia anche se ora dobbiamo impegnarci per chiedere con fermezza di procedere velocemente alla predisposizione delle linee guida per attuare la nuova legge», hanno detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e l’assessore all’agricoltura Giulia Zanotelli che oggi, insieme al presidente di Fem, Andrea Segrè e ad alcuni ricercatori della Fondazione di San Michele all’Adige, hanno presentato una scoperta del gruppo di lavoro coordinato da Fem e Centro agricoltura alimenti ambiente, da alcuni anni attivo per fronteggiare quella che ormai è divenuta un’emergenza fitosanitaria.
«Con le altre Regioni interessate - ha aggiunto Zanotelli - abbiamo inviato una lettera al ministero dell’Ambiente e dell’Agricoltura con la quale, oltre ad evidenziare la gravità del problema e quanto già messo in campo fino ad oggi, abbiamo chiesto un incontro urgente».
«Come assessorato - ha precisato Zanotelli - abbiamo inviato inoltre ai ministeri interessati i risultati delle ricerche effettuate dalla Fondazione Mach e la richiesta, da parte della Giunta provinciale, che sia la stessa Fondazione, vista la realizzazione delle camere di quarantena, ad occuparsi della sperimentazione sui parassitoidi antagonisti, una volta ottenuto il permesso dagli enti preposti».