Tunisi, attacco terroristico: turisti in ostaggio Dieci feriti, evacuato il Parlamento
AGGIORNAMENTI
Strage terroristica con vittime italiane in Tunisia, Paese che sembrava avviato sulla strada della normalità democratica dopo le elezioni presidenziali e politiche. Cinque uomini armati travestiti da militari hanno assaltato il celebre museo del Bardo, nel cuore di Tunisi, accanto al Parlamento, che forse era il loro obiettivo originario, dal quale sarebbero stati respinti. C'è stata una sparatoria, un assedio con decine di turisti presi in ostaggio - drammatiche le immagini di ragazzi e bambini seduti a terra nel museo twittate dagli stessi ostaggi - e poi si è consumata la strage: 24 i morti, secondo l'ultimo bilancio, e almeno una cinquantina di feriti. La Farnesina, in serata, ha confermato che tre italiani sono stati uccisi, e altri sei feriti. Un blitz delle forze antiterrorismo tunisine ha messo fine dopo un paio d'ore all'assedio, con le immagini rimandate da tutte le tv degli ostaggi che fuggivano terrorizzati e protetti dalle unità speciali. L'Isis ha espresso il suo plauso per l'attacco, ma non una piena rivendicazione. Due degli attentatori, entrambi di nazionalità tunisina, sono morti, ha riferito il governo di Tunisi, mentre tre membri del commando sarebbero riusciti a fuggire. In serata due sospetti sono stati arrestati. Gli altri morti sono due tunisini, tra cui un agente di polizia, e, oltre agli italiani, polacchi, tedeschi e spagnoli. Se si esclude un fallito attacco suicida a Sousse nel 2013, era dal 2002, quando un attentato alla sinagoga di Djerba fece 19 morti, che i terroristi non sparavano 'nel mucchiò in Tunisia, colpendo anche nei momenti di massima tensione quasi esclusivamente politici, poliziotti, militari. Gran parte degli italiani coinvolti erano membri di un gruppo appena sbarcato da una nave della Costa crociere. Secondo fonti diplomatiche italiane, una connazionale è stata operata per una ferita alla gamba all'ospedale Charles Nicolle, dove è stata trasportata la maggior parte dei feriti. Due ebrei romani sono riusciti a fuggire dal museo prima che i terroristi prendessero gli ostaggi. Al momento dell'attacco, nel luogo della sparatoria erano in circolazione tre bus turistici con i partecipanti alla crociera sulla nave Costa Fascinosa. Tra loro, un gruppo di dipendenti del Comune di Torino. "L'Italia non si farà intimidire", ha assicurato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha parlato di "inaudita violenza". Mentre il premier Matteo Renzi ha espresso vicinanza al governo ed alle autorità tunisine. Poco dopo la fine del blitz, è apparso in tv il premier tunisino Habib Essid: "Questa sarà una guerra lunga - ha affermato - dobbiamo mobilitarci a ogni livello, tutti insieme, tutte le appartenenze politiche e sociali per lottare contro il terrorismo. Serve unità nella difesa del nostro paese che è in pericolo". Essid ha ricordato che le operazioni antiterrorismo tunisine hanno portato da inizio febbraio all'arresto di circa 400 presunti terroristi. E proprio oggi era in discussione al parlamento una nuova legge antiterrorismo che da un anno avanza lentamente in aula, causa le critiche di opposizioni e ong sulla limitazione delle libertà individuali, giudicata eccessiva. Proprio in seguito alla strage in sinagoga del 2002, nel 2003 il governo di Ben Alì aveva varato una dura legge contro il terrorismo, che quella attualmente al Parlamento dovrebbe sostituire. La strage potrebbe dar ragione a quanti in questi mesi hanno sottolineato il pericolo di un contagio della vicina crisi libica: con un confine di 500 km di deserto impossibile da blindare, gli estremisti legati allo Stato Islamico non avrebbero grandi problemi a portare la jihad in Tunisia. E la pista interna - rafforzata dalla nazionalità dei due terroristi uccisi - potrebbe non essere in contrasto con quella internazionale: la Tunisia, nonostante le piccole dimensioni, è uno dei maggiori "fornitori" di combattenti stranieri d ell'Isis sul fronte siriano ed iracheno, 3.000 secondo alcune indagini. E uno degli attentatori, scomparso tre mesi fa, aveva chiamato i genitori proprio con una sim irachena.
AGGIORNAMENTI
- Concluse le operazioni delle forze speciali antiterrorismo al museo del Bardo di Tunisi: bilancio provvisorio 18 morti, 21 feriti, tre i terroristi uccisi, secondo fonti di sicurezza tunisine citate dalla radio locale BusinessNews.com.tn. Sarebbe morto anche un poliziotto.
- Otto italiani feriti durante l'attacco. La Farnesina comunica che sono un centinaio i connazionali messi in sicurezza.
- Tre uomini travestiti da soldati avrebbero tentato di attaccare il Parlamento tunisino che ha sede al Bardo e poi rapito un gruppo di turisti stranieri all'interno dell'adiacente museo del Bardo. I due edifici infatti non sono molto distanti tra loro.
- I colpi di arma da fuoco uditi al Parlamento sarebbero stati sparati da agenti delle forze di sicurezza davanti all'entrata del museo del Bardo nei pressi del Parlamento, e non all'interno.
- Gli italiani rimasti feriti fanno parte di un gruppo di turisti in crociera. Al momento dell'attacco, si è appreso alla Farnesina, nel luogo della sparatoria erano in circolazione tre bus turistici.
- Ci sarebbe un gruppo di dipendenti del Comune di Torino tra gli ostaggi italiani al museo del Bardo. Tra loro Carolina Bottari, 54 anni, impiegata presso l'ufficio Patrimonio dell'amministrazione comunale. La comitiva era in crociera a bordo della Costa Fascinosa. L'amministrazione comunale si sta mettendo in contatto con la Farnesina.
- "La situazione sul posto è sotto controllo, ma non abbiamo ancora informazioni precise sul bilancio" delle vittime. Lo ha detto il direttore del museo del Bardo, parlando per telefono con un giornalista di Le Parisien, Thibault Raisse, che ha postato un messaggio su Twitter.
LA NOTIZIA
Un gruppo di turisti stranieri, fra i quali degli italiani, è stato preso in ostaggio all’interno del museo del Bardo, a Tunisi, da un commando di tre terroristi travestiti da militari, che poco prima avrebbero tentato di assaltare il Parlamento. Al momento si parla di almeno otto morti e numerosi feriti (fra questi ultimi anche due italiani). Tra gli ostaggi ci sono anche dei bambini, come si vede su diverse foto che circolano su Twitter in questi minuti drammatici.
Le forze speciali antiterrorismo sono in azione al museo del Bardo per liberare gli ostaggi: alcuni di loro sarebbero già stati liberati.
Degli otto morti sette sarebbero turisti stranieri e uno un agente tunisino, secondo quanto riferisce il portavoce del ministro dell’interno tunisino Mohamed Ali Aroui, come riporta Radio Mosaique.
Poco dopo le 12 sono uditi colpi d’arma da fuoco nei pressi del Parlamento, non lontano dal museo: probabilmente uno scontro a fuoco fra la sicurezza dell'edificio e il commando assalitore. La polizia ha deciso l’evacuazione del Parlamento, per il timore di un attacco terroristico: lo ho anticipato su twitter la deputata Sayida Ounissi, secondo cui «il panico è enorme» e tutto ciò è successo mentre era in corso l’audizione delle forze armate sulla legge antiterrorismo. Presenti il ministro della giustizia, giudici e responsabili delle forze armate.
Più di 200 turisti erano presenti all’interno del museo del Bardo al momento dell’attacco, secondo l’emittente privata locale Radio Mosaique Fm, che parla di numerosi ostaggi e ha diffuso in Twitter e Fb delle foto scattate all'interno del museo. La gran aprte dei turisti sarebbe poi stata lasciata uscire dal museo, ma un gruppo di 20-30 stranieri è rimasto in ostaggio all’interno e fra queste persone ci sarebbero anche alcuni italiani, secondo quanto riferiscono i media locali.
La Farnesina attorno alle 14 ha confermato la presenza di molti italiani nel museo al momento dell'irruzione dei terroristi: secondo il ministero degli esteri, un centinaio di connazionali sono già in salvo, mentre due risultano feriti.
I colpi di arma da fuoco uditi al Parlamento sarebbero stati sparati da agenti delle forze di sicurezza davanti all’entrata del museo del Bardo e non all’interno dell'edificio, che è adiacente al Parlamento. Ora gli agenti antiterrorismo si sono appostati all’esterno del museo.
Secondo una prima ricostruzione, i tre terroristi hanno tentato di entrare, travestiti da militari, nel palazzo dell’Assemblea nazionale (il parlamento), ma sono stati respinti dai servizi di sicurezza, a quanto pare perché imbracciavano armi non in dotazione all’esercito. Ne è nata una sparatoria che ha indotto i terroristi a rifugiarsi nel vicino museo del Bardo e a sequestrare un gruppo di turisti che si trovavano nelle sale.