Olanda, la «bufala» delle minigonne vietate
La notizia era stata gonfiata da alcuni media olandesi, si era amplificata distorcendosi a dismisura nei social network,aveva trovato nuovi rimbalzi anche sulla stampa internazionale, a cominciare da quella italiana: l'amministrazione di un distretto munciipale di Amsterdam, Nieuw West, invita via email le dipendenti a «non indossare una gonna o un vestito che arrivino sopra il ginocchio e gli stivali al ginocchio».
Questo, si osserva nella nota di servizio, perché gli abiti troppo corti «sono inappropriati durante il lavoro al banco».
A scatenare la bufera mediatica è stata la pretesa motivazione del provvedimento, vale a dire l'opportunità per le dipendenti di non “urtare” con il loro abbigliamento la sensibilità degli immigrati di fede islamica abituati ad avere a che fare con donne velate.
Una motivazione rilanciata con enfasi da alcuni giornali italiani. Una motivaizone che, però, si scopre essere del tutto inventata.
In realtà, l'email era stata inviata da una manager, sì, una donna, alle dipendenti del frontdesk, per sollecitare la scelta di vesti non esageratamente "discinti". Insomma, un richiamo sullo stile ritenuto più consono a chi si rapporta direttamente con il pubblico in uno sportello pubblico.
Un richiamo che, a quanto pare, è stato sollecitato dalle stesse colleghe di una donna solita a presentarsi in ufficio in abiti considerati troppo "spinti" (qualcuna avrebbe commentato che «le si vedevano le natiche...»).
La religone, insomma, non c'entra. Si potrà discutere sulla gestione delle risorse umane, ma di questo la manager in questione è stata già chiamata a rendere conto dal consiglio della municipalità olandese.
Nel frattempo le impiegate continuano a vestirsi come meglio credono.