Colombia, si schianta un aereo a bordo anche squadra di calcio
La favola della Chapecoense, la Cenerentola del campionato brasiliano che sognava di mettere in bacheca il suo primo trofeo continentale, si è infranta contro una montagna che sovrasta Medellin, in Colombia.
L’aereo noleggiato dalla squadra di calcio brasiliana, che domani avrebbe dovuto sfidare i colombiani dell’Atletico Nacional nella finale d’andata della Coppa Sudamericana, si è schiantato alle 22:15 locali (le 04:15 italiane) spezzando le vite di 19 giocatori, dirigenti, giornalisti e nove membri d’equipaggio. In tutto le vittime sono 75, sei i sopravvissuti: tre calciatori, uno dei quali ha subito l’amputazione di una gamba, una hostess, un giornalista e un membro dello staff.
È la peggior sciagura del futebol brasiliano, che ha provocato profonda commozione in tutto il Paese. Il presidente Michel Temer ha decretato tre giorni di lutto nazionale e la Federcalcio ha rinviato tutte le partite, compresa la finale di Coppa nazionale in programma domani tra Gremio e Atletico MG.
«Ancora non riusciamo a crederci, speriamo che accada un miracolo», ha detto in lacrime il fratello del centrocampista Matheus Biteco dalla sua casa di Chapecò, la cittadina di appena 200 mila abitanti nello stato meridionale di Santa Caterina, che su quasi sei milioni di abitanti conta 2,8 milioni di oriundi italiani, dove è cominciata la favola sportiva della squadra annientata dal disastro aereo.
Incerte, al momento, le cause dello schianto. Secondo le autorità colombiane, l’aereo della compagnia charter boliviana ‘LaMià avrebbe lanciato un segnale d’emergenza alla torre di controllo dell’aeroporto «Josè Maria Cordova» di Medellin.
Secondo le prime ipotesi, l’aereo sarebbe rimasto senza carburante. Ma la stampa colombiana, riportando la dichiarazione di un responsabile dell’aviazione civile, parla di un probabile guasto elettrico e sostiene che il pilota avrebbe svuotato i serbatoi prima dell’impatto per scongiurare un’esplosione.
Secondo la tv colombiana Caracol, l’aereo sarebbe scomparso dai radar tra le località di La Ceja e Abejorral, poco prima dello scalo di Medellin. I primi soccorritori sono stati ostacolati dalla zona impervia, dove gli elicotteri di soccorso non sono riusciti ad atterrare, e dalle forti piogge.
Il calciatore Alan Ruscher è stata la prima vittima recuperata.
Sull’aereo precipitato, un BAE-146, aveva viaggiato tre settimane fa anche la nazionale argentina, in occasione della trasferta in Brasile per le qualificazioni ai Mondiali del 2018.
La sciagura ha suscitato enorme emozione negli appassionati di calcio di tutto il mondo ed ha unito idealmente la Chapecoense ad altre formazioni decimate da tragedie aeree, come il Grande Torino.
«È un destino che ci lega indissolubilmente, vi siamo fraternamente vicini», ha scritto sul proprio sito internet la società granata.
Emotion for the tragedy at @ChapecoenseReal. It's a destiny that binds us inextricably #ForcaChapecoense, we are with you fraternally pic.twitter.com/SPtN5dz38e
— Torino Football Club (@TorinoFC_1906) November 29, 2016
Messaggi di cordoglio sono giunti anche da Milan, Real Madrid, Barcellona, Pelè, Maradona, Messi, dal presidente della Fifa, Gianni Infantino, e dalla Salernitana, dove ha militato in passato una delle vittime, Filipe Machado.
La tragedia ha unito anche i tifosi di tutte le altre squadre brasiliane, che sui social hanno lanciato l’hashtag #ForzaChape.
Molto toccante anche il messaggio dell’Atletico Nacional, che domani avrebbe dovuto sfidare la Chapecoense: «Sono venuti per un sogno, se ne vanno come leggenda».
Giocatori e dirigenti dell’Atletico hanno anche proposto che la Coppa Sudamericana venga assegnata alla Chapecoense. Il fair play dei colombiani ha trovato immediata sponda nella Federcalcio brasiliana, che ha chiesto ai vertici del calcio sudamericano di assegnare la vittoria ad entrambe le squadre.