Nuovo ospedale, le opposizioni in Comune preferiscono Mattarello
Maggioranza e opposizione si dividono sull'area dove verrà realizzato il futuro Not (Nuovo ospedale trentino). In consiglio comunale a Trento, ieri sera il presidente della Provincia Ugo Rossi, accompagnato dai tecnici provinciali e dagli assessori Mauro Gilmozzi e Luca Zeni, ha illustrato le motivazioni che hanno portato alla scelta finale - che era stata anche l'originaria - ovvero quella di via al Desert.
Una scelta che se ha trovato giudizi positivi in quasi tutta la maggioranza, ha anche fatto nascere diverse critiche nell'opposizione, preoccupata soprattutto del rischio di un congestionamento del traffico. «Per noi - ha spiegato il consigliere della Lega Nord Devid Moranduzzo - l'ospedale doveva andare in una zona dove il traffico non fosse un problema. La zona di Mattarello in questo senso era la migliore. Avremo gli stessi problemi di viabilità che abbiamo anche oggi».
Per quanto riguarda l'area di Mattarello, la Lega ed altre forze politiche vedono di buon occhio «un futuro polo sportivo per soddisfare le tante esigenze che ci sono».
Quest'ultimo è l'unico punto in comune messo in luce anche dal capogruppo del Pd Paolo Serra , che invece ha giudicato in maniera positiva la decisione di ritornare alla scelta iniziale per il nuovo ospedale: «Abbiamo la realizzazione del nuovo ospedale in via al Desert - ha affermato - e sappiamo che alcuni campi da calcio verranno tolti. L'area di Mattarello si presta a diversi usi e non vedo per nulla male la possibilità di creare un polo sportivo.
Le scelte, comunque, dovranno essere ragionate e prese tutti assieme».
In merito al Not in via al Desert, il consigliere Serra ha spiegato che «la scelta è stata presa in maniera ponderata, valutando tantissimi aspetti. L'ospedale sarà ancora all'interno della città e i cittadini potranno arrivarci in maniera facile e soprattutto ci sarà anche una sistemazione della viabilità attuale».
A puntare sulla necessità di avere un futuro ospedale ad alta tecnologia è stato invece il consigliere del Patt, Tiziano Uez : «Dovrà essere un ospedale all'avanguardia per trattare tutte le patologie, altrimenti i trentini andranno fuori provincia, e dovrà sorgere in tempi brevi. Oggi il S. Chiara ha 666 posti e si dovrà pensare ad arrivare ad almeno 700 posti». Per l'Uez la costruzione del nuovo ospedale deve diventare anche l'opportunità di riparlare di Rovereto «che deve avere specificità sul paziente non acuto».
La scelta di via al Desert è stata definita «scontata» dal consigliere dell'Upt Renato Tomasi : «Avevo visto il progetto - ha affermato - e non c'era nessun altro posto dove si poteva fare l'ospedale. È la decisione migliore».
A parlare di «scelta sensata» per il nuovo ospedale ma con la necessità di «valutare la futura destinazione degli edifici dismessi» del S. Chiara è stato invece Marco Santini (M5S): «Potrebbero ospitare una Rsa, a cui affiancare la scuola infermieristica e magari anche il Crosina Sartori per consentire in questo modo l'ampliamento del polo Manazzon».