Bufera mediatica: Marika Poletti si è dimessa Dopo svastica e canzoncina nazista ha detto stop
Marika Poletti si è dimessa: con una lettera ha comunicato di lasciare volontariamente l'incarico di responsabile dell'ufficio di Gabinetto del neo assessore Mattia Gottardi. Le dimissioni arrivano proprio mentre la Poletti era al centro di un'autentica bufera mediatica, che ovviamente ha di riflesso investito anche la giunta provinciale: tutto nasce da un fatto piuttosto noto, ovvero una svastica tatuata sulla caviglia dell'ex presidente di Fratelli d'Italia, da qualche mese entrata in Civica Trentina. La questione è diventata di interesse di dominio pubblico quando Mattia Gottardi ha assunto «l'amica di lunga data» come capo di Gabinetto del suo assessorato.
Poletti si è difesa affermando che «Non è una svastica nazista, ma la conclusione del ciclo delle Rune del canto di Odino, per la precisione la diciottesima. Sono una cultrice della cultura popolare e quella è una simbologia millenaria». Oggi, inoltre, è tornato a girare in rete un video di qualche anno fa (ne fa riferimento il segretario Cgil Franco Ianeselli) nel quale si vede la Poletti che con alcuni amici canta una «re-interpretazione» del Ragazzo della via Gluck in chiave nazista: «C'era un ragazzo della Wehrmacht si divertiva a giocare con me/ qual era il gioco non te lo dico, ogni mattina spariva un amico/ là dove c'era il Belgio ora c'è il Terzo Reich...». Parole cantate con il sorriso che fanno gelare il sangue. A fronte di tutto questo, quindi, sono arrivate le dimissioni. Ma Futura e Pd attendono comunque delle risposte della giunta provinciale, anche da parte di Gottardi che fino ad ora non ha rilasciato alcun commento.
LA NOTA DELLA PROVINCIA
Marika Poletti: comunicate con lettera le dimissioni volontarie
Il Presidente della Provincia autonoma di Trento informa che, in data odierna, al Servizio per il personale dell'amministrazione provinciale è pervenuta la lettera con cui Marika Poletti comunica le proprie dimissioni volontarie dall'incarico di responsabile dell'Ufficio di gabinetto dell'assessore agli Enti locali e Rapporti con il Consiglio provinciale.
IL POST DI MARIKA POLETTI DOPO LE DIMISSIONI
Riconosco quello che state facendo. Lo riconosco perché so quello che è e l’ho visto fare molte volte. Ne comprendo le motivazioni e so disegnarne le conseguenze.
Lo fate perché non avete altro a cui appigliarvi, perché il vostro disegno politico è più vuoto delle piazze che sempre meno siete in grado di convocare. Perché la spinta vitale, programmatica e comunitaria del vostro cosiddetto impegno politico è così sterile da non poter trovare altra genesi se non nell’ottusa critica verso quelli non marchiati dal vostro stigma. Tanto aggressiva quanto vuota. Nichilista di un nichilismo fine a se stesso.
So quali sono le conseguenze perché stanno nella vostra logica e nell’indole vigliacca di chi si sente attivato dalle vostre vuote parole e, come in un riflesso condizionato di Pavlov, c’è chi suona la campanella ed a chi viene la bava alla bocca al pensiero della polpettina che verrà ceduta.
E quando -non se, ma quando- qualcuno finisce al pronto soccorso siete tutti responsabili in solido. Lo so perchè a differenza dei politici di maniera, quelli con il bell'abito delle feste e la spilletta identificativa dei "buoni", per la loro "bontà" le mani addosso le ho già avute. Sono già stata picchiata. Insultata. Oltraggiata. Ho fatto la vittima? Mai. Non troverete mai una traccia di questo perché vi conosco e non mi adeguo.
Questo a prescindere dalle ipocrite righe di censura verso la violenza che avete nel formulario delle ciclostilate comunicazioni al mondo.
Perché questo è quello che accade quando si mettono così in prima pagina foto di persone. Perché questo è quello che si vuole. Ed anche se non lo si volesse, è scontato e naturale che con dolo o con colpa questo si ottiene.
Perché l'horror vacui politico vive in simbiosi con il giornalismo che è solo miseria.
Non lo scrivo né dico per far cambiare idea a chi così si comporta, ma per spiegare alle persone per bene i meccanismi della macchina quando guidano i buoni di professione.
Mi sento superiore a questi? Nè superiore nè inferiore. Semplicemente diversa. Diversa perché ho una visione organica della vita, diversa perché so che in ogni un uomo sano il richiamo alla difesa del proprio popolo e della propria Terra è quanto di più naturale possa esservi.
In Civica Trentina, a quella parte della mia Comunità politica che lì ha deciso di combattere, le priorità sono molto chiare: governare la propria Terra è quanto di più bello e Sacro possa esservi. E tale compito trascende le situazioni individuali singolarmente prese. E, quindi, forza! Per il Trentino si deve pretendere il meglio e so che ne siamo capaci. Rodolfo ha fortemente voluto Mattia, ha voluto tutti noi come dei sani e capaci innesti in una pianta che doveva rinforzarsi per far fronte a quanto gli verrà chiesto.
Agli altri -amabilmente incastonati in tutte le realtà, interne, vicine o lontane dalla mia- un solo augurio: di avere la sventura di divenire umani per un sol attimo, il tempo di saper provare vergogna.
LE PAROLE DEL SEGRETARIO CGIL IANESELLI
E' il capo di gabinetto dell'assessore provinciale agli enti locali e ai rapporti con il Consiglio. Ha una svastica tatuata, inneggia al Terzo Reich, una lunga storia di interventi omofobi e razzisti. L'assessore la ha nominata - così ci ha spiegato - perchè la conosce bene, da quindici anni. Appunto. Questo è il problema più grande. Lei si deve dimettere. La Giunta provinciale deve chiedere scusa ai trentini.
Ps per tutti quelli che "non bisogna criticare ma fare proposte", "pensate agli operai", "sono ragazzate", ricordo che stiamo parlando di ammiccamenti al nazismo. Al nazismo. Di un assessore che porta nelle istituzioni una persona che canticchia il nazismo. Ma cosa altro vi serve per capire quanto siamo in pericolo?
L'INTERROGAZIONE DI FUTURA
Un'interrogazione su Marika Poletti, nuova capa di gabinetto di un assessore trentino, è stata avanzata dai consiglieri provinciali di Futura 2018 Lucia Coppola e Paolo Ghezzi. Una scelta, quella di averla come assistente, che secondo Coppola e Ghezzi, "avalla indirettamente lo sdoganamento di un'ideologia feroce e disumana: la persona prescelta infatti compare in foto e video che inneggiano al nazismo. Non solo per la svastica tatuata sulla gamba, ma anche per un osceno video in cui la futura capa di gabinetto canta una parodia del 'Ragazzo della Via Gluck' con questo testo immondo: 'C'era un ragazzo della Wehrmacht si divertiva a giocare con me/ qual era il gioco non te lo dico, ogni mattina spariva un amico/ là dove c'era il Belgio ora c'è il Terzo Reich...'".
Coppola e Ghezzi domandano al presidente del Consiglio provinciale, Walter Kaswalder, "come sia possibile che un assessore provinciale che, come tutti i consiglieri e il presidente, ha giurato fedeltà alla Costituzione italiana nata dalla vittoria contro il nazifascismo, avalli con il suo silenzio la propaganda di un'ideologia razzista e disumana, che rappresenta una macchia indelebile nella coscienza e nella storia dell'intera umanità". Chiedono inoltre "se intenda prendere una posizione pubblica sulla vicenda, stigmatizzando un'atroce pagina della nostra storia e prendendone le dovute distanze e se non ritenga doveroso invitare la capa di gabinetto e l'assessore a chiedere scusa - concludono - non solo a tutti i trentini e agli italiani antifascisti e antinazisti, ma anche in particolare al governo, al Parlamento e al popolo del Belgio, legato al Trentino da storie di emigrazione e di turismo, per l'atroce canzonatura inneggiante alla sua invasione da parte dell'esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale".
LE PAROLE DI LEU
"Alla fine il centrodestra ha avuto un sussulto di dignità. Era già pronta l'interrogazione parlamentare al governo. Nessuna ambiguità deve esserci su nostalgici nazifascisti". Lo afferma in una nota il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e uguali, intervenendo sul "caso" Marika Poletti, che si è dimessa dall'incarico di capo di gabinetto dell'assessore provinciale agli Enti locali della Provincia autonoma di Trento per il tatuaggio di una svastica sul polpaccio. "Che l'ex presidente di Fratelli d'Italia del Trentino Marika Poletti, fosse diventata neo capo di gabinetto di un assessore della giunta provinciale di centrodestra non è certo una notizia. Ma che una tizia con una svastica sul polpaccio prendesse emolumenti da un ente pubblico - afferma Fratoianni - invece lo era". "Vedo che alla fine il centrodestra trentino ha avuto un sussulto di dignità civile e ha accompagnato alla porta chi ritiene di voler ostentare questi vergognosi simboli di odio e di violenza", afferma ancora Fratoianni. Il quale si augura che in futuro "si evitino da parte del centrodestra di questo Paese episodi simili: non ci possono essere ambiguità di sorta nei confronti dei nostalgici del fascismo e del nazismo".