La Provincia abolisce la valutazione d'impatto ambientale e vara il Paup Procedure semplificate, ecologisti critici
Una vera rivoluzione per il Trentino: il principale strumento di tutela ambientale (la Valutazione Impatto Ambientale, o Via) viene cancellata e sostituita dal nuovo iter di valutazione, il Paup, ovvero «Provvedimento autorizzatorio unico provinciale».
Ovviamente ci sono i due lati della medaglia: per la giunta è «un “salto” notevole sulla strada della semplificazione burocratica a carico delle imprese». Per gli ambientalisti, un via libera più scorrevole per progetti anche impattanti (come i bacini di innevamento in quota).
Il disegno di legge è stato approvato ieri dalla giunta provinciale, in modifica della legge provinciale 19/2013 sulla valutazione d’impatto ambientale per adeguarla alla riforma della VIA che è stata approvata con il decreto legislativo 16 giugno 2017, n. 104. «La riforma, in particolare, ha previsto un diverso riparto delle competenze tra Stato e Regioni in merito allo svolgimento della VIA e ha introdotto, solo per le VIA di competenza regionale, il provvedimento autorizzatorio unico regionale che comprende la VIA e tutti i titoli abilitativi necessari per la realizzazione e l’esercizio del progetto» dice il comunicato stampa.
Ma quali sono le principali novità contenute nel ddl presentato dall’Assessore all’urbanistica ed approvato dalla Giunta?
Per piaz«za Dante «Per quanto riguarda il riparto di competenza allo svolgimento della VIA, il ddl prevede il rinvio alla normativa statale affermando contestualmente in modo chiaro la competenza provinciale in merito alle VIA relative ai progetti di viabilità stradale. Le altre modifiche proposte nel ddl, pur essendo conseguenti ad un obbligo di adeguamento, si inseriscono appieno nel processo di semplificazione dei procedimenti amministrativi intrapreso con la legge provinciale n. 2 del 2019 recentemente approvata, in quanto questo nuovo procedimento unico consentirà agli imprenditori che intendono realizzare un progetto sottoposto a VIA di acquisire contestualmente anche tutti gli altri titoli abilitativi necessari per la realizzazione e l’esercizio dello stesso, non solo di competenza provinciale. Questo dunque sarà il primo procedimento unico provinciale e fungerà da banco di prova per l’eventuale futura estensione di questo meccanismo di semplificazione ad altri settori».
La novità principale del ddl è proprio il procedimento per il rilascio del provvedimento autorizzatorio unico provinciale in base al quale: A) il proponente presenta la domanda trasmettendo in formato elettronico il progetto definitivo e tutta la documentazione necessaria per il rilascio dei titoli abilitativi che sono necessari per la realizzazione e l’esercizio del progetto e che individua in un elenco.
B) si avvia una fase di raccolta delle osservazioni degli interessati (sostanzialmente identica al testo attuale)
C) tutte le amministrazioni fanno contemporaneamente l’istruttoria di propria competenza e domandano (una sola volta) al proponente le integrazioni eventualmente necessarie
D) avvio della conferenza di servizi (di durata non superiore a 120 giorni) durante la quale tutte le strutture provinciali e le amministrazioni interessate rendono le proprie determinazioni in modo univoco e vincolante.
E) stesura del rapporto istruttorio e adozione del PAUP da parte della Giunta provinciale.
Il PAUP è rilasciato dalla Giunta provinciale in esito alla conferenza di servizi sulla base delle posizioni prevalenti espresse in tale sede.
La vigente normativa provinciale in materia di VIA prevede già istituti (Conferenza di servizi) e forme di semplificazione e di razionalizzazione delle procedure. La Conferenza di servizi, quale strumento di coordinamento degli apporti delle strutture provinciali ed amministrazioni chiamate ad esprimersi sui singoli progetti e momento di confronto con le associazioni di protezione ambientale, è risultato, in questi primi quattro anni di applicazione, un modulo procedimentale risolutivo «che consente significativi interventi di semplificazione e razionalizzazione dei procedimenti ed in particolare la possibilità di coordinare e comprendere, nell’ambito del procedimento di VIA, i provvedimenti permissivi necessari alla realizzazione dell’opera, evitando la duplicazione delle fasi istruttorie e decisorie».
Il disegno di legge, si dice, «accentua questo modello della Conferenza di servizi, comprendendo anche i titoli abilitativi per la realizzazione e l’esercizio del progetto rilasciati dalle strutture provinciali e dalle amministrazioni interessate nell’ambito della conferenza di servizi. Il PAUP infatti sostituisce l’elenco dei provvedimenti fissati nella legge attualmente in vigore, ampliando gli interventi di semplificazione e razionalizzazione già previsti nel procedimento di VIA».
Per quanto riguarda i tempi del procedimento, considerato che con legge provinciale non vi è la possibilità di ridurre i tempi previsti dalla normativa statale, difficilmente si possono individuare ulteriori interventi significativi di contenimento e riduzione. «Si tratta inoltre di un procedimento complesso che richiede dei tempi di preparazione dell’istruttoria (30 giorni), tempi per la presentazione delle osservazioni da parte del pubblico (60 giorni) e per lo svolgimento della conferenza di servizi (120 giorni), fatta salva la possibilità di richiedere sospensioni da parte della struttura competente per richiesta di integrazioni o da parte del proponente per integrare la documentazione».
La procedura risulta in astratto più lunga ma il soggetto proponente acquisirà, oltre alla valutazione di compatibilità ambientale, anche i provvedimenti permissivi che, al di fuori della VIA, dovrebbero essere rilasciati successivamente nell’ambito di procedimenti con termini medio-lunghi: «si realizza dunque una concreta e effettiva razionalizzazione del procedimento».