Pesticidi, l'obiettivo di «Presa diretta» sul Trentino

Il primato c’è, innegabile. Il Trentino-Alto Adige, cuore frutticolo nazionale con il 70 per cento della produzione di mele del Belpaese, ha il primato nazionale di utilizzo di fitofarmaci per ettaro

di Domenico Sartori

Il primato c’è, innegabile. Il Trentino-Alto Adige, cuore frutticolo nazionale con il 70 per cento della produzione di mele del Belpaese, ha il primato nazionale di utilizzo di fitofarmaci per ettaro. E l’altra sera, «Presa diretta», la trasmissione di Riccardo Iacona sul Rai 3, dedicata alla «Terra nostra», l’ha raccontato a mezza Italia.

Il record è racchiuso in una cifra, che «Presa diretta» ha raccolto dal rapporto dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Ispra, istituito nel 2008, non è mica un’associazione ambientalista: è un ente pubblico di ricerca che risponde al Ministero dell’ambiente. Ebbene, registra l’Ispra: per alimentare la filiera melicola, in Trentino-Alto Adige si utilizzano più di 40 kg di pesticidi per ettaro coltivato, contro una media nazionale di 9.

Con tutti i distinguo del caso, per l’immagine «agricola» nostrana è un brutto colpo. Intervistato dall’inviata di «Presa diretta», il presidente della Coldiretti provinciale, Gabriele Calliari, non può che riconoscere il primato. Ma subito aggiunge: «Ci sono fitofarmaci e fitofarmaci. Noi stiamo impiegando da anni fitofarmaci meno pesanti e meno invasivi».

E poi, premette, oggi «ci sono nuovi insetti che arrivano dalla Cina e da altre parti» da cui difendersi. «Presa diretta» è impietosa. Ricorda che Calliari è membro del consiglio di amministrazione della Fondazione E. Mach.

Poi inquadra uno dei bollettini diramati dalla «Mach» che consiglia l’utilizzo del «Clorpirofs etil» contro la «psilla del melo», vettore degli «scopazzi». «Bandito in Usa, neurotossico, teratogeno e mutageno» spiega una voce fuori campo, volto non riconoscibile.

Che aggiunge: «Noi non abbiamo niente contro i contadini, anzi, anche loro sono vittime e in particolare i loro figli». «Anch’io, quando prendo qualche farmaco, so che produce qualche effetto negativo collaterale, ma se voglio vivere devo prenderlo» argomenta Calliari «con la Mach vogliamo arrivare all’impatto zero. Ma al contadino intanto diciamo: guarda, per portare a casa una produzione che ti garantisca un reddito, tu devi fare queste cose».

La trasmissione si concentra poi sulla «deriva» e sul regolamento più restrittivo che il Comune di Malosco ha introdotto e che ha resistito anche al Consiglio di Stato davanti al ricorso presentato dal frutticoltore Gabriele Calliari.

Poi, dal Trentino si passa a Malles, dove la popolazione, con referendum, lo scorso anno ha a grande maggioranza deciso che il comune dev’essere libero da pesticidi. Qui, il farmacista Johannes Fragner-Unterpertinger, promotore e portavoce del comitato promotore del referendum, ha subìto persino minacce di morte e ricevuto la protezione dei carabinieri.

 

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