Obbligo di vaccinazioni e scuola L'accertamento sarà automatico
Per iscriversi a nidi, materne e scuola dell'obbligo è necessario che i bambini abbiano effettuato le vaccinazioni oggi obbligatorie, ma i genitori non dovranno impazzire per chiedere certificati o documenti.
«Abbiamo avuto un incontro con il Dipartimento alla conoscenza - spiega il capo del dipartimento della prevenzione dell'Azienda sanitaria,Marino Migazzi, ieri a Vittorio Veneto per un convegno proprio sull'argomento - e abbiamo convenuto di cercare di semplificare al massimo le cose. Stiamo cercando di far "parlare" il sistema informatico dell'Azienda sanitaria con quello della scuola in modo da poter fornire ai vari istituti tutti i dati di cui hanno bisogno». In pratica la scuola potrà prendere i dati direttamente dal database dell'Azienda. Nessun problema, dunque, per i genitori dei bambini che hanno effettuato tutte le vaccinazioni.
Non dovranno presentare alcun documento e l'Azienda fornirà direttamente alla scuola la certificazione. Diverso il caso in cui alcune vaccinazioni non siano state effettuate. «In quel caso - spiega ancora Migazzi - sarà necessario che i genitori abbiano contattato il Cup per chiedere un appuntamento per i vaccini mancanti».
Affinchè i dati possano essere forniti dall'Azienda alle scuole, però, è necessario un ulteriore passaggio: il consenso delle famiglie. Trattandosi di dati sensibili e dovendo essere trasmessi da un'amministrazione all'altra è necessario che i genitori diano l'ok per questo. Come questo avverrà è in fase di studio al dipartimento della conoscenza anche se i tempi sono ristretti. Le iscrizioni di quest'anno sono già state effettuate e dunque questo sarà sicuramente un anno di transizione. A breve, e comunque entro l'inizio dell'anno scolastico, questi consensi verranno però raccolti.
«Attualmente i nostri obiettivi sono due - spiega Migazzi - . Da una parte verificare che nel nostro sistema informatico si riesca subito a visualizzare chi è in regola con le vaccinazioni e chi no distinguendo quindi i soggetti in due categorie. Dall'altra stiamo ancora lavorando per quantificare i vaccini da pianificare da qui al prossimo anno. Come detto non è necessario aver già fatto il vaccino per iscriversi a scuola, ma le scuole stesso potranno verificare tramite il sistema informatico se la persona ha contattato il Cup. Sarà poi sempre il Cup che dovrà provvedere a sua volta a smistare le richieste ai vari servizi vaccinali».
La raccomandazione del Dipartimento della prevenzione dell'Azienda è quella di non continuare a chiamare in queste settimane fino a che il sistema non sarà perfettamente funzionante. «Daremo al più presto le informazioni complete in modo che anche il nominativo di chi chiama il Cup venga inserito nel sistema informtico accessibile dalle scuole. Attualmente questo non è ancora possibile».
In totale i nomi dei ragazzi interessati sono 80 mila. Di questi una buona parte sono in regola con le vaccinazioni, per tutti gli altri c'è tempo fino a marzo. Le dodici vaccinazioni obbligatorie (anti-poliomielitica, vaccinazione anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B erano i 4 vaccini già obbligatori, a cui se ne aggiungono altri 8: anti-pertosse, anti-Haemophilus Influenzae tipo b, anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella) devono essere tutte obbligatoriamente somministrate ai nati dal 2017. Per le altre classi di età va analizzato il calendario vaccinale in vigore nell'anno di nascita del bambino.
Intanto sulla questione vaccini il consigliere provinciale Lorenzo Baratter ha presentaot un'interrogazione chiedendo alla giunta che vengano stralciate o sostituite le misure coercitive previste. Qui no a multe salate, no alla sospensione della potestà genitoriale e no al divieto di accesso nei nidi e nelle scuole dell'infanzia.
«Meglio puntare sulla sensibilizzazione e non alla coercizione», scrive Baratter che non nasconde di vedere di buon occhio la scelta del consiglio provinciale di Bolzano che il 7 giugno ha votato all'unanimità un atto politico sul tema dei vaccini contro le misure coercitive. Va ricordato che la Provincia di Bolzano è quella con copertura più basse con percentuali di coperture, in alcune realtà e per alcuni vaccini, sotto il 50%. È il caso di Merano dove la copertura per morbillo, parotite e rosolia era al 59,1% e quella del meningococco di tipo C al 48,2%.