Ricerca all'Università di Trento sui segreti del materiale più leggero al mondo
Svelate le proprietà nanomeccaniche dei tetrapodi, i «mattoni» che costituiscono il materiale più leggero al mondo, l’aerografite, grazie ad uno studio di Stefano Signetti dell’Università di Trento, pubblicato su Nature Communications.
Numerose sono le applicazioni di questo materiale a base di grafene, dalla medicina allo spazio, dalle bici elettriche ai sistemi di purificazione dell’aria. E grazie a questa scoperta sarà possibile migliorarne ulteriormente le prestazioni, sostiene il coordinatore del progetto Nicola Pugno, che ha collaborato con i gruppi di ricerca delle università di Kiel, Amburgo e Lettonia.
Lo studio dell’Università di Trento ha riguardato principalmente la modellazione analitica e numerica della nanomeccanica dei singoli tetrapodi, che compongono l’aerografite.
La loro particolare struttura tubulare (con bracci di 10-30 m di lunghezza, diametro di 1-5 m e spessore di 10-30 nm) fa sì che il loro comportamento flessionale sia governato da un meccanismo di instabilità elastica del giunto di connessione dei bracci tubolari. Si comportano quindi come una sorta di «cerniera elastica» su una struttura fortemente inflessa.