Moena-Ortisei a Van Garderen Le mani di Dumoulin sul Giro
Solo fumo, sulle strade delle Dolomiti. Tuoni e fulmini, invece, nelle parole del dopocorsa. Tom Dumoulin si dice speranzoso che «Quintana e Nibali non salgano sul podio», lo Squalo lo «azzanna» immediatamente: «Fa lo spavaldo».
Il 100° Giro d’Italia non si assegna solo a colpi di pedale, ma corre sul filo dei nervi. E se il potere logorasse davvero chi non ce l’ha? Saranno le prossime tre tappe a fugare i dubbi, anche se oggi - al termine della sfida su e giù per le Dolomiti - molte indicazioni sono arrivate. Dumoulin sembra insuperabile, Quintana e Nibali hanno le gambe solo per provarci. E basta.
Oggi c’è stata qualche scaramuccia e un paio di prove tecniche di fuga. «Parto io o parti tu?». Alla fine tutti delusi e il solo olandese Dumoulin, la cui maglia diventa sempre più rosa, sorrideva sul traguardo di Ortisei, prendendosi beffe a parole dei due rivali, con dichiarazioni taglienti, assai poco diplomatiche. Da vero olandese, insomma.
In una tappa senza tregua, da cinque Gpm, si aspettavano fuochi d’artificio, invece si sono visti solo lampi ed è arrivata una consapevolezza: che l’olandesone della Sunweb, verosimilmente, ha le mani sul Giro numero 100. Si comincia a diffondere una sensazione, nella carovana rosa: che nessuno possa spodestare dal trono un Dumoulin così glaciale e tatticamente molto intelligente.
Ma, si sa, la consapevolezza della propria forza moltiplica le energie, regalando certezze assolute. Difficile immaginare dove, e come, Dumoulin possa perdere il Giro: innanzi tutto perchè mancano solo due tappe di montagna e poi per via del fatto che l’olandese, nell’ultima sfida a cronometro fra Monza e Milano, avrà in mano il proprio destino.
Sotto il traguardo nel cuore della perla della Val Gardena, Tejay Van Garderen (Bmc) si aggiudica l’altra corsa. Lo statunitense brucia allo sprint Mikel Landa che, per la seconda volta, deve accontentarsi della piazza d’onore, dopo essere stato battuto anche da Nibali, nel tappone alpino. Landa meritava di più, se non altro per avere scalato in vetta alla corsa due dei cinque Gpm: il Gardena e il Pinei, dopo che Diego Rosa aveva valicato davanti a tutti il Pordoi e lo spagnolo Omar Fraile aveva fatto lo stesso sul Valparola.
La corsa che conta è esplosa a 55 km dall’arrivo, con il primo scatto di Quintana: sulla salita verso il Passo Gardena, il colombiano prova a tastare il polso agli avversari, approfittando anche della presenza di un compagno della Movistar, Andrey Amador, che si ferma ad aspettarlo. Ai -53,5 parte anche Nibali e a quel punto risponde Dumoulin. Lo ‘Squalò raggiunge Cataldo, mentre Quintana trova per strada un altro compagno, il connazionale Anacona. Ai -52 km Quintana viene raggiunto da Nibali, sul Gpm il gruppetto dei big è compatto, perchè la maglia rosa rientra. Sulla successiva discesa Quintana ci riprova, quando mancano 45 km e Dumoulin perde un pò di terreno, poi raggiunge il colombiano.
Quintana non si dà per vinto e, pur non avendo le gambe dei tempi migliori, riprova ai -7 km, assieme ad Anacona, che lo porta su sull’ultima salita e gli permette di guadagnare alcuni metri. Il capitano della Movistar, ai -6, resta solo e allunga, mentre ai -5,2 parte anche Nibali e ai -5 km Dumoulin lo riacciuffa. I primi tre della generale procedono assieme dai -4,5 km in poi, ma perdono di vista Pozzovivo e Pinot che scappano e si avvantaggiano, rosicchiando secondi preziosi. I giochi per la maglia rosa forse restano aperti, la sfida per il podio sicuramente si.
Domani si disputerà la 19esima tappa, che porterà i corridori da San Candido a Piancavallo per un totale di 191 chilometri.