Olimpiadi invernali del 2026 domani l'assegnazione, il Trentino ci crede, per avere qui tre sedi
Dopo oltre un anno finalmente oggi verrà scelta la sede dei Giochi invernali 2026. I bookmaker inglesi, che scommettono su tutto, danno Milano-Cortina (con il Trentino) favorita su Stoccolma-Aare, ma è difficile prevedere tutte le variabili che condizionano la sessione del Cio, una sorta di conclave papale dello sport internazionale.
Gli 82 delegati voteranno alle 16 a porte chiuse, e alle 18 il presidente del Cio, Thomas Bach, aprirà la busta annunciando la vincitrice.
Entrambe a carattere regionale (quella svedese va oltre confine, in Lettonia, per il bob), le due candidature sono protagoniste di un testa a testa che dura da otto mesi, in una corsa iniziata oltre un anno fa. Man mano si sono sfilate cinque concorrenti, la svizzera Sion, affondata da un referendum come Innsbruck, con l’Austria che ci ha poi riprovato invano con Graz.
Un tragico terremoto ha costretto al ritiro i giapponesi di Sapporo, mentre l’instabilità politica ha messo fuori gioco i turchi di Erzurum. Infine un altro referendum in Canada ha bocciato Calgary, mentre l’Italia era riuscita a mettere insieme Milano e Cortina, perdendo per strada Torino per l’opposizione del Movimento 5 Stelle.
La Lega, alleata di governo, ha invece sposato il progetto e così a settembre 2018 si è saldato una sorta di «asse dei realisti» fra il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, di centrosinistra, e i governatori in quota Carroccio di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia. Non senza qualche difficoltà nell’analisi di costi e benefici, il progetto ha retto anche grazie al lavoro diplomatico del sottosegretario leghista allo Sport, Giancarlo Giorgetti, che il 5 aprile ha consegnato le garanzie del Governo alla Commissione di valutazione del Cio, poco prima che arrivasse il supporto del primo ministro svedese Stefan Lovfen a Stoccolma-Aare, forte di un consenso popolare alle Olimpiadi decisamente scarso rispetto all’81% registrato in Italia.
A maggio la fiducia della delegazione italiana è aumentata dopo il report della Commissione di valutazione. Otto mesi dopo, è al completo a Losanna, guidata dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, impegnato per assicurarsi i 42 voti necessari al successo. Un lavoro di contatti e scambio di informazioni intenso anche alla vigilia, questa mattina durante l’inaugurazione della nuova sede del Cio con 700 ospiti, e nel pomeriggio con la seconda sessione di prove della presentazione da proporre domani ai delegati del Cio. Due finestre di mezz’ora, una tecnica al mattino (i delegati possono anche fare domande) e una più emozionale al pomeriggio, con interventi limati nei toni e nei tempi.
La presentazione emozionale è supportata anche da un video curato dalla società di Marco Balich, il «cerimoniere delle Olimpiadi», e vivrà il suo clou nell’intervento del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (atteso attorno a mezzogiorno), e nella lettera del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il Presidente della Repubblica ha fatto pervenire al comitato promotore di Milano-Cortina un videomessaggio di sostegno che sarà proiettato domani pomeriggio durante la presentazione «emozionale» delle due candidature per i Giochi invernali del 2026. Nel video, che dura due minuti, Mattarella si rivolge direttamente al presidente Thomas Bach e a tutti i membri del Cio chiamati domani a votare, e ribadisce il suo «pieno sostegno» alla candidatura italiana.
Poi il voto chiuderà la corsa ai Giochi, forse l’ultima con queste regole di ingaggio. Il Cio per il futuro potrebbe chiedere alle città di affrontare un referendum interno prima di farsi avanti.
Per il Trentino, è già a Losanna una delegzione con il presidente Maurizio Fugatti e l’assessore al turismo Failoni.
GUARDA IL MESSAGGIO DI FUGATTI inviato dall'Ufficio Stampa della Giunta provinciale.
COSA POTTREBBE ARRIVARE IN TRENTINO
Se la candidatura di MIlano-Cortina venisse accettata, il Trentino e l'Alto Adige potrebbero ospitare una parte delle gare.
In particolare, l'Alto Adige punta ad ospitare le competizioni di biathlon ad Anterselva (dove si sono già tenuti i Mondiali più volte).
Il Trentino ospiterebbe le gare di salto e combinata nordica a Predazzo. le gare di sci nordico in Val di Fiemme (già sede di due Mondiali), e le gare di pattinaggio sprint short-track all'Ice Rink di Miola di Piné (che però dovrebbe costruire il nuovo stadio coperto a tempo di record, con un costo di parecchi milioni di euro), ed un villaggio olimpico al Veronza in Val di Fiemme.
Ricordiamo che - nonostante la candidatura italiana porti il nome di Milano e Cortina - la nostra Provincia è coinvolta a pieno titolo nella corsa olimpica visto che in caso di vittoria ospiterà le prove di sci di fondo, salto e combinata in valle di Fiemme, il pattinaggio a Piné e uno dei tre villaggi olimpici al Veronza di Carano.
«Credo che in questo momento dobbiamo cercare di essere tutti cauti» è il pensiero di Failoni. «Tutta la delegazione italiana, compresa quella trentina, sta facendo i miracoli per ottenere la vittoria, ma allo stesso tempo la prudenza deve essere massima, perché avete visto tutti come si sta muovendo la Svezia». Rispetto al "dossier Trentino" Failoni è sicuro che non ci saranno problemi. «Per quanto ci riguarda quello che bisognava fare si è fatto. Anzi, si lavorerà fino all’ultimo minuto utile per migliorare ciò che è migliorabile».
Fondo e pattinaggio Se per il centro del fondo di Tesero e i trampolini di Predazzo il Trentino e l’Italia possono dormire sonni tranquilli visti i successi di tanti anni di Coppa del Mondo e di tre edizioni dei Mondiali, qualche dubbio in più potrebbe esserci sull’Ice Rink di Piné. O meglio sulla sua copertura, come richiedono i canoni olimpici.
«In queste ore siamo concentrati sul momento della verità di lunedì. Se vinceremo poi penseremo a realizzare quanto necessario per ospitare i Giochi» replica Failoni, sottolineando che «migliorie sono necessarie anche in altri siti proposti dall’Italia» ma anche che «in generale i membri della commissione del Cio che lo scorso inverno hanno fatto i sopralluoghi erano rimasti soddisfatti per il livello delle nostre infrastrutture».
«Oggi - insiste l’assessore - bisogna pensare prima di tutto a vincere la sfida con la Svezia».