Ciclismo / Sport

Troppa neve, forte il pericolo valanghe: il Giro d'Italia non passerà allo Stelvio, lo ha deciso la Provincia

Dopo il parere negativo della Commissione Valanghe locale, l’assessor Alfreider nega il permesso: frese ferme perché c’è il rischio di distacchi nevosi

BOLZANO. "Il Passo dello Stelvio non può essere aperto per la tappa del Giro d'Italia del 21 maggio, perché il Servizio stradale non è attualmente in grado di continuare i lavori di sgombero a causa del rischio di valanghe. Ciò significa che la strada non è ancora stata liberata dalle grosse quantità di neve. Dopo lo sgombero della neve, la strada deve comunque essere ancora messa in sicurezza contro la caduta di massi e slavine, prima di essere riaperta". Lo comunica l'assessore competente della Provincia di Bolzano Daniel Alfreider.

La decisione dopo il parere negativo della Commissione valanghe della zona. 

"Sullo Stelvio il pericolo valanghe è troppo elevato per far transitare la carovana del Giro d'Italia" aveva detto stamani Olaf Reinstadler, presidente della locale commissione valanghe.

Il passaggio alla Cima Coppi a 2.757 metri con i suoi 48 tornanti era in programma il 21 maggio. Da giorni il servizio strade della Provincia di Bolzano sta lavorando per liberare la strada dalla neve con le frese e le pale meccaniche. "Il problema però - precisa Reinstadler - non è la strada, ma lo sono i pendii sovrastanti che sono ancora pieni di neve e con le temperature elevate di questi giorni si possono verificare distacchi spontanei".

"Il passaggio della carovana, inoltre, impegna parecchio tempo", aggiunge. E il rischio di una valanga è troppo alto.

L’organizzazione sta cercando una alternativa in zona, si ragiona sull’ipotesi di sconfinare in Val Monastero (Mustair) in Svizzera, per rientrare poi da Livigno.

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