Ugo Rossi: insieme al Bard per l'autonomia bellunese
Ha richiamato parecchi cittadini la serata con il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, lunedì, a Feltre, nell'ambito della campagna elettorale degli autonomisti bellunesi del Bard, presenti con tre loro candidati nella lista Veneto Civico, che sostiene la corsa alle regionali di Alessandra Moretti (Pd). Rossi ha ribadito che il movimento Belluno autonoma Regione Dolomiti è alleato legittimo di Trento e Bolzano e ha confermato il pieno appoggio all'intesa elettorale fra il Bard e il Pd nazionale (definendola «una scelta politica positive e coraggiosa») sulla quale si basa l'appoggio alla candidata del centrosinistra nella corsa contro il presidente leghista Luca Zaia, una sfida nella quale si è inserito anche il sindaco di Verona, Flavio Tosi, che ha rotto con il Carrocio ed è sceso in campo personalmente.
Ad aprire la serata è stato ill candidato feltrino del Bard, l'ex Pd Andrea Bona, che ha sottolineato nuovamente l'obiettivo dei bellunesi di non essere più una periferia (200 mila abitanti su 5 milioni) del Veneto ma un'area capace di dare un contributo forte alle ragioni delle comunità alpine che intendono continuare a vivere nel proprio territorio. E per farlo, però, sono necessarie politiche adeguate, in grado di rispondere alle esigenze specifiche della montagna, di fermare il progressivo spopolamento delle vallate dolomitiche bellunesi e di sfuggire insomma all'omologazione - anche normativa - impressa dai centri di potere, siano essi Venezia o Roma.
Un disegno autonomistico che, dopo anni di impegno politico su vari fronti, trova ora una risposta nell'accordo elettorale, siglato con la segreteria nazionale del Pd e sfociato in un disegno di legge presentato dieci giorni fa alla Camera dei deputati e sottoscritto da Roger De Menech (bellunese, segretario del Pd veneto e già sindaco di Ponte nelle Alpi), Daniel Alfreider (Svp), Enrico Borghi (Pd) e Lorenzo Dellai. Il testo, che sarà instradato a Montecitorio, è stato ripreso, per rafforzarne il peso politico, anche al Senato, da Franco Panizza del Patt.
L'iniziativa parlamentare dovrebbe favorire finalmente l'attuazione delle nuove norme regionali in materia di specificità e autogoverno del Bellunese, varate l'anno scorso da Venezia: Statuto e legge applicativa stabiliscono che la Provincia dolomitica riceva le deleghe per occuparsi di politiche transfrontaliere, minoranze linguistiche, governo del territorio e tutela del paesaggio, risorse idriche ed energetiche, viabilità e trasporti, foreste, caccia e pesca, sostegno e promozione delle attività economiche, dell’agricoltura e del turismo.
Ora l'attesa bellunese è che la legge nazionale dia impulso alla rapida attuazione di questo trasferimento di competenze e delle relative coperture finanziarie, atto che la candidata Moretti ha assicurato di voler adottare immediatamente qualora fosse eletta alla presidenza del Veneto. Precise garanzie in proposito saranno chieste nuovamente al vicesegretario nazionale del Pd, Lorenzo Guerini, atteso a Belluno a fine mese per la campagna elettorale.
In questo contesto, Ugo Rossi, di fronte a una platea particolarmente attenta, ha rilanciato le ragioni del Bellunese spiegando che per il Trentino Alto Adige è importante che altri territori alpini, con i quali condivide molto sul piano della vita quotidiana e della cultura, rafforzino le ragioni dell'autonomia.
Per quanto riguarda le forme di cooperazione con la vicina provincia dolomitica, Rossi ha confermato, fra l'altro, che si procederà a breve a una modifica dello statuto dell'Euregio, per consentire a Belluno di parteciparvi con lo status di membro osservatore.
A sottolineare l'esigenza di costruire sinergie forti tra Bolzano, Trento e Belluno è stato l'altro candidato del Bard Danilo Marmolada, di Falcade, esponente anche della comunità ladina, che ha ricordato i numerosi fronti sui quali procedere uniti significa ottenere risultati positivi per tutte le comunità che abitano le tre province.
Per parte sua, Alessandra Buzzo, sindaco di Santo Stefano di Cadore, ha insistito sulla necessità di non rasseganrsi e di proseguire la lotta politica per superare il deficit istituzionale che penalizza la montagna bellunese.
Dopo l'incontro, il Bard ha espresso gratitudine e grande soddisfazione per il contributo di Rossi a questa avventura elettora che è vissuta sostanzialmente come un momento decisivo della lotta autonomistica, grazie all'accordo che impegna il governo a trovare una corsia presidenzaiale in parlamento per il ddl bellunese che prevede, fra l'altro, il ritorno a una Provincia eletta direttamente dai cittadini (dopo la riforma Delrio l'ente è stato ridotto e vi siedono solo dieci consiglieri comunali).
«Dopo cinque anni di lavoro capillare - commentano esponenti del Bard - è risultati sono evidenti. Cominciammo con la raccolta delle firme per un referendum provinciale simbolico (bocciato dalla Cassaazione, ndr) per il passaggio dal Veneto al Trentino Alto Adige, per rilanciare le ragioni e l'urgenza della nostra rivendicazione autonomistica. Oggi il presidente del Trentino ci offre il suo sostegno e riconosce la bontà di una visione ispirata alla vicinanza e alla cooperazione fra le nostre comunità dolomitiche, chiamate a estendere e rafforzare le autonomie alpine, rifiutando nuovi disegni centralistici».
Venerdì tornerà nel Bellunese (a Borca di Cadore alle 20.30) Herbert Dorfmann, europarlamentare della Svpche alle elezioni di un anno fa fu sostenuto anche dal Bard (ottenendo quasi il 10% dei consensi e oltre 6 mila preferenze).