Tragedia in Val Daone, annullate le manifestazioni previste nel fine settimana in valle del Chiese
Sono state sospese in segno di lutto per la tragica scomparsa di Federico Bugna e di Fabio Battocchi le manifestazioni previste nel fine settimana in valle del Chiese. È così per l'evento l'Altro Tempo proposto dall'EcoMuseo del Chiese per il 6 e 7 agosto presso i forti Larino e Corno e organizzato da ormai cinque anni dall'Ecomuseo con il sostegno del Consorzio Bim, del Consorzio Turistico e di altri numerosi enti e associazioni locali.
Il programma prevedeva, tra l'altro, per domattina la tavola Rotonda "La coscienza dei luoghi", con la presenza dell'assessore provinciale Carlo Daldoss, del direttore del Muse Michele Lanzingher, del direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, e del presidente del comitato scientifico dell'Accademia della montagna, Annibale Salsa. E nel pomeriggio l'incontro con Mario Tozzi, ricercatore del Cnr, noto divulgatore scientifico e conduttore televisivo che avrebbe affrontato sotto varie angolazioni il tema del cammino della Montagna.
Parla il vicesindaco Severino Nicolini
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Come ricorda la presidente dell'Ecomuseo, Maddalena Pellizzari, per domani sabato 6 agosto è prevista anche la chiusura dei poli ecomuseali e degli infopoint di Valdaone e di malga Nudole (progetto malghe aperte) e anche forte Cariola non ospiterà le visite così com'era previsto dal programma. In segno di vicinanza alle famiglie dei due ragazzi anche la pro loco di Bondo ha sospeso a data da destinarsi l'evento Bondo nella Tradizione, previsto per domani sera.
"Un gesto - commenta Massimo Valenti - che va nel segno del dolore e della vicinanza alle famiglie colpite da questa tragedia di Valle".
Il ricordo degli insegnanti
Federico Bugna e Fabio Battocchi erano amici fra di loro, ma anche dei tanti compagni di scuola che frequentavano quotidianamente per buona parte dell’anno. Due ragazzini pieni di vita che si facevano ricordare a scuola, socievoli e già bravi a instaurare relazioni con adulti e coetanei. Hanno due storie scolastiche molto simili i due amici che hanno condiviso lo stesso tragico destino sui monti valdaonesi. Entrambi molto popolari nella scuola di Pieve di Bono che frequentavano in classi diverse, sapevano farsi apprezzare dagli insegnanti per il loro rendimento scolastico, ma anche dagli altri ragazzi, ai quali mancheranno immensamente.
«Federico era un leader positivo in tutti i sensi - racconta Marcello Salvini, responsabile del plesso di Pieve di Bono e insegnante di matematica e scienze del ragazzo - sia per il profitto scolastico che per la capacità di relazionarsi con compagni e compagne. Per molti possiamo certo dire che era un punto di riferimento, anche pronto a dare una mano a chi era in difficoltà quando si facevano lavori di gruppo». Bravissimo a scuola, in tutte le materie, Federico viene descritto come un ragazzino «molto maturo per la sua età e responsabile, gli si potevano affidare incarichi di responsabilità con tranquillità sapendo che li avrebbe portati a termine con attenzione» e appare ancora più inspiegabile a chi oggi lo ricorda fra i banchi di scuola, e solo il frutto di un drammatico scherzo del fato, che ad un ragazzo così equilibrato sia accaduto un tale incidente in una montagna che conosceva bene.
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«È difficile darsi una spiegazione, impossibile davvero - prosegue Salvini - È una notizia che lascia sconvolti e perplessi perché i ragazzini di qui vivono la montagna fin da piccoli, ci crescono assieme, Fabio e Federico ci andavano spesso coi genitori ed erano due ragazzi prudenti». Anche Fabio era bravo a scuola, con una predilezione in particolare per le materie scientifiche data da una spiccata curiosità per il mondo. «Due bravi ragazzi - ricorda la loro insegnante di italiano, Tamara Mora - entrambi impegnati a scuola e con alle spalle buone famiglie. Fabio l’ho avuto in classe per due anni ed era un ragazzino molto solare e socievole, sempre disponibile con gli altri e allegro. Amava tantissimo la montagna, raccontava spesso a compagni e insegnanti le avventure fatte col papà».
Entrambi studenti fra i primi della classe, entrambi anche socievoli e bravi a fare amicizia e gruppo con i coetanei. «Federico era capace di battute ironiche ma anche eleganti - racconta Salvini - una personalità molto ricca sia dal punto di vista delle competenze che dal punto di vista umano, in certi momenti era come parlare con un adulto, aveva una riflessione sua personale su tante cose ma era anche estroso e pieno di vita».
Fabio lo si ricorda col sorriso, era un ragazzo vivace e allegro - in diversi nominano le tante storie di boschi e montagne che raccontava con entusiasmo - ma anche un carattere solare e socievole che lo rendeva uno dei compagni di giochi più ricercati a scuola e già aveva fatto breccia nel cuore di qualche coetanea. A settembre, al rientro nelle aule, Fabio Battocchi e Federico Bugna avranno lasciato un vuoto enorme durante le lezioni e nei giochi degli studenti a ricreazione, ma saranno certamente ricordati dai loro compagni in un momento che gli insegnanti, ancora provati e increduli per la scomparsa dei due amici, stanno valutando per aiutare i loro compagni ad elaborarne la scomparsa.