Valdaone sotto shock per la morte di Fabio e Federico Domani pomeriggio il funerale congiunto dei due amici
Quelle urla che squarciavano la notte, dando la speranza ai soccorritori di poter trovare vivi Fabio Battocchi e Federico Bugna, in realtà erano di Fabrizio Battocchi, il papà di Fabio. È stato lui, infatti, poco prima della mezzanotte di mercoledì, a trovare per primo i corpi senza vita del figlio e dell'amico, in fondo al dirupo della Val Daone dove i due ragazzini di Daone e Bersone (13 e 12 anni) erano precipitati. Un particolare che rende ancor più toccante una tragedia che ha sconvolto l'intera Valle del Chiese. Sulle cause non c'è ancora chiarezza, ma il papà di Federico Bugna non ha dubbi: «Non sono caduti per fare una foto. Volevano vedere la cascata». Domani i funerali.
Si è svegliata incredula e con gli occhi gonfi di chi ha dormito poco e pianto tanto, l'intera valle del Chiese. Troppo grande la tragedia di Fabio e Federico per rassegnarsi al fatto che sia potuta accadere davvero. Increduli tutti coloro che solo ieri hanno saputo; senza fiato quelli che invece già da mercoledì sera sapevano e al risveglio - tra i pochi di loro che sono riusciti a chiudere occhio - hanno dovuto rassegnarsi all'idea che tutto non sia stato solo un terribile, devastante sogno. Nei bar e per le vie di Daone, paese di Fabio Battocchi, Bersone, borgo di Federico Bugna, ma anche a Praso - l'altro centro di Valdaone - e negli altri paesi della valle in cui i ragazzi con le loro famiglie erano conosciuti, ieri tutti si sono chiusi in un dolore troppo grande da essere esternato.
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Una giornata che è stata scandita dalle visite alle famiglie e poi alla camera mortuaria della casa di riposo di Pieve di Bono dove sono state ricomposte le salme. Grande l'affetto dimostrato dai concittadini e dagli amici delle due famiglie con un mesto ed incessante viavai attorno alla sede della Rsa, dietro la chiesa della Beata Maria Vergine del Monte Carmelo nella frazione di Strada. Vicinanza ma soprattutto un grandissimo dolore, testimoniato dai crocchi di persone che ieri si potevano vedere radunate attorno agli avvisi funebri dei due tredicenni, affissi da poco, intenti a scuotere la testa, come a non voler credere a quello che stavano leggendo, a non volersi rassegnare al fatto di dover seppellire due ragazzini che avevano tutta la vita davanti.
«È un colpo durissimo per tutta la nostra comunità. Una tragedia indicibile. I ragazzi erano esperti nonostante la giovane età, Fabio soprattutto era davvero un piccolo "stambecco" e sembra incredibile che per una distrazione, una fatalità lui e Federico non ci siano più. Conoscevano i posti in cui si trovavano, è davvero complicato per tutti noi accettare che possano essersene andati così. Ieri sera (mercoledì, ndr) ci siamo tutti mobilitati, andando anche in valle per capire come potevamo dare una mano. Quando le ricerche si sono concluse tragicamente è stato davvero un dramma indescrivibile», ha spiegato ieri con la voce rotta dal dolore il sindaco di Valdaone Ketty Pellizzari.
Il dolore del sindaco di Valdaone, Ketty Pellizzari
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«Erano ancora due bambini, due ragazzini pieni di vita - li ricorda l'amministratrice - e pieni di entusiasmo. È una tragedia che veramente sarà difficile assimilare». «È un momento davvero difficile per me - ha aggiunto il vicesindaco Severino Nicolini - anche perché Fabio e Federico avevano la stessa età di mio figlio, erano parte della stessa compagnia. Sono di Bersone, come Federico: l'ho visto crescere e lo ricordo come un vero e proprio motore per tutte le iniziative tra i suoi coetanei. Fabio era più posato, meno esuberante ma era un riferimento per tutti i suoi amici. Per noi è una grande perdita, non sarà facile superare questo momento».
Già nella notte tra mercoledì e ieri l'amministrazione comunale di Valdaone ha proclamato il lutto cittadino, a partire dalla giornata di ieri e fino al termine dei funerali, domani pomeriggio alle 16. «A testimoniare il legame forte che univa non solo Fabio e Federico ma anche le loro famiglie - ha spiegato Pellizzari - vi è la decisione di celebrare assieme il rito, nella chiesa di Daone, al termine del quale invece Fabio verrà trasferito al cimitero di Daone e Federico in quello di Bersone.
Parla il vicesindaco Severino Nicolini
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