Una valle in lutto per Paolo Valenti È morto sotto gli occhi del padre
È precipitato sotto gli occhi del padre, con il quale stava lavorando nei boschi sopra Tione. Un volo di oltre dieci metri, che non gli ha lasciato scampo.
Paolo Valenti, trentasei anni, molto noto in tutta la regione per i suoi trascorsi di calciatore, è morto ieri mattina in località Zeller, poco più di sei chilometri a monte del centro della Busa, lungo la strada che porta a malga Cengledino.
Assieme al papà, Claudio, il giovane - titolare di una propria ditta di lavori forestali - stava curando degli interventi di sistemazione di una porzione di bosco nei pressi della strada che sale dal fondovalle, in una zona colpita in maniera particolarmente intensa dalla tempesta Vaia dello scorso ottobre.
Lunedì mattina, in particolare, era impegnato nell’allestire una teleferica, per trasferire più agevolmente le piante tagliate dall’area del cantiere al punto in cui poi i tronchi avrebbero dovuto essere caricati sui mezzi che li avrebbero trasferiti a valle.
Verso le 10.15 Valenti si trovava in cima ad un albero, ad oltre dieci metri d’altezza rispetto alla strada sottostante. Aveva appena ultimato le operazioni per assicurare alla pianta uno dei capi della fune, quando improvvisamente è finito a terra di schianto.
L’allarme è stato dato immediatamente dal padre del giovane, che ha contattato il 112 con gli operatori della centrale unica per le emergenze che hanno subito fatto alzare in volo dalla base di Mattarello l’elicottero dei vigili del fuoco permanenti di Trento, richiedendo l’intervento anche dei vigili del fuoco volontari del corpo di Tione e dei sanitari del 118 giudicariese.
Purtroppo, però, una volta arrivati in località Zeller, i soccorritori non hanno potuto fare nulla per Paolo Valenti, morto sul colpo una volta finito a terra, a causa dei traumi subiti nella caduta.
I medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del trentaseienne. I sanitari hanno poi dovuto assistere il padre della vittima: Caludio Valenti, una volta sceso a Bondo ha accusato un malore a seguito dello shock subito nel vedere il figlio perdere la vita davanti ai propri occhi: è stato trasferito all’ospedale di Tione, che ha potuto lasciare poco dopo.
Sul luogo della tragedia sono poi giunti gli ispettori dell’Uopsal - l’unità operativa per la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro - che assieme ai carabinieri della compagnia di Riva hanno portato a termine gli accertamenti per ricostruire con esattezza la dinamica dell’incidente.
Al momento tutto è affidato a delle ipotesi: secondo la più accreditata pare che un ramo, mentre il giovane stava per iniziare la discesa dall’albero, abbia ceduto improvvisamente: un movimento improvviso a seguito del quale il moschettone al quale Valenti era assicurato si sarebbe sganciato facendo piombare la vittima nel vuoto.
Non si esclude neppure la rottura della corda alla quale Paolo Valenti era assicurato: potrebbe aver ceduto improvvisamente, non lasciando scampo al trentaseienne. È piombato a terra nonostante fosse regolrmente assicurato secondo tutti i dettami delle misure di sicurezza. Di fronte alla rottura della corda, evidentemente, a nulla sarebbero valsi i tentativi del padre della vittima di trattenere il cavo, ormai non più in grado di reggere il figlio.
Una terribile fatalità, di fronte alla quale a nulla è valso lo scrupoloso rispetto da parte di Valenti delle precauzioni da adottare nel caso di lavori aerei: il trentaseienne indossava tutti i necessari dispositivi di protezione ed era imbragato.
La salma di Paolo Valenti è stata trasferita dapprima a Tione, poi già ieri a Bondo: il nulla osta per la sepoltura è già arrivato ed il funerale verrà celebrato domani, mercoledì 11 settembre alle 17 nella chiesa parrocchiale di San Barnaba.
In paese la terribile notizia della scomparsa del trentaseienne - che lascia la moglie Fabiana, i tre figli di tre, cinque e sette anni, i genitori Sandra e Claudio ed i fratelli Irene e Patrizio - si è diffusa fin dalla tarda mattinata, lasciando dietro di sé una scia di dolore e incredulità.
Il cordoglio si è esteso poi dalle Giudicarie a tutta la regione e non solo, non appena le voci della scomparsa di Paolo hanno iniziato a diffondersi nell’ambiente calcistico, tramite il tam tam tra ex compagni prima e sui social poi.
Un addio feroce, brutale che ha lasciato tutti senza parole, privando una famiglia di un padre, figlio, marito, fratello e tante, tantissime altre persone di un amico fidato, di un avversario leale. La cui presenza è stata affidata troppo presto ai ricordi.
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