Ancora in fuga la Fiat Punto che ha travolto uccidendolo il noto medico Fabio Cappelletti Il dolore della moglie: «Insostituibile»

Prosegue la caccia all’auto pirata: si cerca una Fiat Punto, probabilmente vecchio modello, di colore scuro. In queste ore gli inquirenti stanno sentendo testimoni e passano al setaccio i filmati delle telecamere, ma anche le officine ed i rivenditori di pezzi di ricambio per risalire all’automobilista che lunedì sera a San Michele all’Adige ha travolto Fabio Cappelletti mentre, in sella alla sua bicicletta, stava attraversando via Brennero facendolo sbalzare sull’altro della carreggiata, dove poi un’altra macchina, che se lo è trovato davanti ormai esanime, nulla ha potuto fare per evitare l’impatto.
 
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La casa della famiglia Cappelletti è stata ieri, per l’intera giornata, la meta di un mesto pellegrinaggio di amici e di tanti pazienti che il medico omeopata annoverava non solo in Rotaliana, ma in tutta la provincia. La moglie Mirella, distrutta dal dolore, ha sfoderato tutta la forza e la grande dignità che la contraddistinguono nell’accogliere anche i cronisti. «Dovete scusarmi, ma sono talmente sconvolta e confusa che vi chiedo solo di rivolgere le vostre domande a tutti quelli che lo conoscevano. Non ho nemmeno la forza di parlare. Chiedete a qualsiasi persona del paese che uomo fosse Fabio: apparteneva non solo a me e alla sua famiglia, ma a tutta la comunità. Che lui si è sempre sentito in dovere di servire, alla pari di uno dei suoi figli».
 
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