Rotaliana / Il fatto

Mezzocorona, vandali scatenati: tagliate 1.255 viti di Pinot grigio Doc

I terreni presi di mira sono di Luigi Stefani, presidente del Consorzio di bonifica. E l'ipotesi è che l'attacco sia legato proprio a questa attività istituzionale svolta dal proprietario

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di Flavia Pedrini

MEZZOCORONA. Armati di forbice a batteria hanno fatto un lavoro certosino, tagliando di netto 1.255 viti di Pinot grigio Doc. Un atto vandalico che ha richiesto ore di lavoro e anche lo spostamento da un appezzamento all'altro, visto che i campi presi di mira sono due, a distanza di circa 200 metri. Vittima della "roncola selvaggia"- anche se in questo caso è stato usato un moderno apparecchio ricaricabile di pronto e rapido uso - è Luigi Stefani, noto imprenditore agricolo di Mezzocorona, con un passato da assessore comunale e attuale presidente del Consorzio trentino di bonifica.

Siamo nelle campagne tra Mezzocorona e Roveré della Luna, in località Piovi: la scoperta del vile gesto risale a martedì pomeriggio ed è probabile che sia stato messo in atto una o due giorni prima. I vandali (ma non si può escludere che fosse uno solo) hanno agito quasi certamente di notte, approfittando del buio, ma restando comunque nella parte in cui i filari sono più distanti dalle strade agricole, per evitare il rischio di essere scorti da qualcuno.

Due, come detto, i campi "visitati" (uno peraltro intestato anche ai fratelli), uno più grande (circa 7.000 metri quadri) e l'altro di dimensioni più contenute (2.000 mq): «Non so se fosse una persona da sola o fossero in due, ma per fare una cosa del genere servono almeno un paio di ore. Hanno fatto un bel lavoro», l'amaro commento del presidente del Consorzio. In un campo hanno reciso 585 viti, nell'altro 670: il danno interessa circa 4.000 metri quadrati.

«Hanno preso di mira vitigni giovani, che hanno 4-5 anni di vita, utilizzando una forbice a batteria incorporata: si vede perché c'è un taglio netto». Sono invece state risparmiate le piante più vecchie, che - per via del diametro - avrebbero richiesto un attrezzo diverso, più simile alla motosega, per essere tagliate: «Ma a quel punto avrebbero fatto troppo rumore», osserva l'agricoltore, che parla di un lavoro fatto da «qualcuno di esperto, da gente del mestiere». E che deve conoscere bene anche l'imprenditore, tanto da sapere quali sono i suoi terreni.

Stefani è andato a sporgere la denuncia alle forze dell'ordine: il danno causato ammonta a circa 15mila euro. Per fortuna è assicurato, ma resta l'amarezza per un episodio che l'imprenditore 53enne ritiene sia collegato proprio al suo ruolo di presidente e all'attività del Consorzio (si veda l'articolo a lato). «In tutta la vita non ho mai avuto bisogno di un avvocato», assicura, escludendo ritorsioni che possano riguardare la sua vita privata o l'attività agricola che svolge a tempo pieno.

Il Consorzio che guida - Stefani è al suo terzo mandato - è una realtà importante (esteso per oltre 20mila ettari) e da anni è impegnato nella promozione di progetti nel segno dell'innovazione agricola e della razionalizzazione idrica, in un'ottica di maggiore sicurezza ma anche sostenibilità. Basti pensare che ammontano a circa 35milioni di euro i soldi che il Consorzio è riuscito ad ottenere negli ultimi anni attraverso bandi europei o nazionali, per mettere a terra tre diversi progetti, che serviranno per la realizzazione di nuovi bacini, serbatoi di accumulo e impianti irrigui.

Se i vandalismi siano legati all'attività del Consorzio come ipotizza Stefani potranno dirlo solo le indagini. Si cercano eventuali tracce lasciate in zona. Al setaccio ci sono anche i filmati delle telecamere che consentono di monitorare gli ingressi in paese a Mezzocorona e il traffico da Roveré della Luna: i vandali potrebbero avere fatto un tratto in macchina, proseguendo poi a piedi. Quanto a Stefani, se chi ha agito sperava di intimorirlo, dovrà ricredersi: «Io vado avanti».

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