Il protagonista di «Twilight» torna in val di Non, la terra dei nonni

«It feels like home», «Ci si sente come a casa».

di Chiara Smadelli

«It feels like home», «Ci si sente come a casa».

È così che Peter Facinelli, attore che ha incrociato il successo sulla via di «Twilight», la saga dei vampiri che da anni avvince schiere di adolescenti, descrive la Val di Non e in particolar modo Revò, paese di origine del padre Piero, dove è tornato in questi giorni per la festa dei coscritti del 1997, cui ha partecipato la figlia maggiore.

La storia della famiglia di Peter, occhi azzurri e fisico atletico, è complessa e affascinante: il nonno paterno fu costretto a lasciare la propria terra per cercare una vita migliore in America, per poter provvedere economicamente ai bisogni della famiglia, tornando saltuariamente a visitare moglie e figli.

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I genitori, entrambi di origine trentine (la madre Bruna di Spormaggiore) si conoscono in America a un matrimonio, si innamorano e si sposano. Peter nasce quindi a New York nel 1973, da genitori italiani. «Il mio lavoro - spiega - è quello di raccontare storie. Come attore o come scrittore, è tutta una questione di raccontare storie». Peter ha recitato in parecchi film e show televisivi, ma a consacrarlo al pubblico mondiale è stato il ruolo del patriarca della famiglia Cullen, come Carlisle Cullen nel film del 2008 «Twilight», che ha dato il via alla serie. Di carattere molto timido, da bambino non ha mai avuto il coraggio di partecipare a corsi di recitazione, nonostante fosse questo il suo sogno nel cassetto. Coraggio che ha trovato invece al college, dove studiava per diventare avvocato. Ha deciso di mettersi in gioco, provare a recitare per poter finalmente avvicinarsi alla sua massima aspirazione, quella di diventare un attore.

«Quando ho detto a mia madre che avrei incominciato a seguire dei corsi di recitazione, è scoppiata a ridere», racconta Peter. Invece lui ce la fa: la sua formazione avviene alla Nyu (New York University), una delle università più famose e prestigiose del mondo, quindi esordisce come attore all'Athlantic Theatre Company, prima di apparire per la prima volta in televisione nel film «Angela» del 1995, nel quale interpreta il ruolo di Lucifero. Da allora la sua carriera è tutta in crescendo: è interprete in numerosi film, già nel 1999 è protagonista di «The Big Kahuna» a fianco di Danny DeVito e Kevin Spacey. Nel 2001 sposa l'attrice Jennie Garth (da cui avrà tre figlie e da cui ha divorziato tre anni fa) e la sua attività prosegue con notevole intensità fino a raggiungere, dopo l'interpretazione di Erik Weihenmayer, primo alpinista non vedente a scalare la vetta dell'Everest nel film «In cima al mondo», l'ambito premio come miglior attore al Gathering Film Festival per il ruolo sostenuto nel drammatico Arc. Peter è venuto in Italia solo molti anni fa per partecipare alla «Coscrizione» di Revò, alla quale quest'anno ha preso parte la figlia maggiore Luca Bella, nata nel 1997.

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Per lo stesso motivo, da Toronto e New York sono scesi altri tre cugini e parenti, nonché coetanei di Luca, che hanno preso parte con entusiasmo alla Sagra dal Carmen, manifestazione paesana in occasione della quale si determina la fine della coscrizione dei ragazzi del 1997. «Non ho mai visto la mia famiglia al completo, questa è la prima volta in assoluto», dice Peter, lasciando trapelare un'eccitazione che non ha nulla a che fare con il mondo del cinema e della fama, che lui definisce «soltanto un lavoro». E mostra tutta la sua felicità nel ritirarsi in «un posto meraviglioso», il paese dove si trovano le sue radici, con le tre figlie Luca Bella, Lola Ray e Fiona Eve, i vari fratelli e sorelle, genitori, cugini e parenti. Per quanto riguarda il suo futuro, Peter intende viaggiare, portare le figlie a visitare la Thailandia e l'Australia, staccare per un po' e dedicarsi alle bambine, per lui fonte di grande orgoglio. In questa occasione le ha portate nel luogo d'origine della famiglia. Ma poi seguiranno viaggi in altri continenti, perché il mondo è «un libro da leggere» e averne conoscenza amplia gli orizzonti, quegli orizzonti che Peter stesso, con la sua scelta di vita, ha voluto esplorare.

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