Altri due cani morti per i «bocconi» A Susà nuovo allarme per le esche
È di nuovo emergenza bocconi avvelenati a Susà. Nei giorni scorsi, due cani lupo sono morti per aver ingerito con molta probabilità delle esche intrise di veleno o pesticidi, come peraltro già accaduto nella zona nei mesi scorsi.
Infatti Susà, con la vicina frazione di Canale e, da ultimo, anche a Valcanover, non è nuova a gesti di questo tenore: le ordinanze del sindaco per richiamare l'attenzione di tutti sono state molteplici negli anni scorsi.
L'ultima in tal senso è di fine maggio, per la conferma di esche avvelenate a Valcanover dopo alcuni esami effettuati dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie: l'agente velenoso utilizzato è più o meno sempre lo stesso, ossia del comune veleno per topi o in alcuni casi un mix di pesticidi che si usano a casa o in agricoltura.
Insomma tutta la zona non è nuova ad eventi del genere, nei quali purtroppo ad avere la peggio sono sempre gli animali. Ad essere colpiti sono principalmente i cani che, passeggiando accompagnati o da soli, ingeriscono questi bocconi che causano molte sofferenze e molto spesso portano alla morte dell'animale; dato tuttavia l'abbandono di queste esche in zone molto accessibili, potenziale vittima di questi gesti è anche la fauna selvatica.
In alcuni casi un intervento tempestivo dal veterinario può salvare la vita dei compagni a quattro zampe, ma si può parlare di fenomeni davvero fortunati.
L'anno scorso proprio a Susà era intervenuto anche Blaky, cane da ricerca, con il suo conduttore Mirco Nicolazzo dell'Unità cinofila anti veleni «Dog Angel» di Bolzano che aveva compiuto alcune uscite ritrovando altre quattro esche sospette.
Il mese scorso, sempre a Susà, un altro cane si era sentito male dopo i trattamenti alle coltivazioni di ciliegie: mangiando dell'erba nei pressi delle piante, il cane aveva involontariamente ingerito anche dei pesticidi rimasti sugli steli, causando il malessere.
L'allarme di questi giorni sta correndo veloce sulle pagine Facebook della città di Pergine e quelle degli animanti degli animali di tutto il Trentino, dove molti cittadini allarmati chiedono interventi e provvedimenti seri per dare un freno, e possibilmente estirpare del tutto, quella che viene definita una vera e propria «piaga». Molti richiedono fototrappole o agenti in borghese per cercare finalmente di dare un volto a chi compie questo reato.
«Susà non è una metropoli» scrive una cittadina, come a invitare di muoversi velocemente per individuare il responsabile. Di certo è lanciata l'allerta per i padroni dei cani: meglio essere cauti, e stare attenti tenendo i propri animali al guinzaglio. Ogni segnalazione va fatta alle autorità competenti, Polizia Locale in primis.