Urbanistica / Novità

Rovereto, acquistato l'ecomostro Microleghe: sarà abbattuto, poi supermarket e alloggi

L’acquirente è l’immobiliare milanese Absolute Re Srl, per 3 milioni e 750 mila euro. Che annuncia un «intervento di qualità» e vivibilità per la zona

di Nicola Guarnieri

ROVERETO. Da anni è considerato un ecomostro, una ex fabbrica chiusa che i senzatetto hanno trasformato in un “appartamento” diffuso. Ieri, però, l’Ex Microleghe è finalmente, almeno sulla carta, sparita dalla geografia urbana per trasformarsi, come previsto dal Prg, in negozi, uffici, alloggi e un grande parcheggio da 220 posti macchina. Ora, infatti, qualcuno ha acquistato il compendio con il chiaro obiettivo di offrire alla città una porta d’ingresso di pregio.

Quello spazio a due passi dal centro storico e proprio davanti al comando della polizia locale, d’altro canto, da anni attendeva di rinascere. Perché una volta era una fabbrica e poi, crisi in corso, ha smesso di produrre. Rimanendo un rudere, 13mila metri quadrati di stabilimento lasciati di fatto in mano a chi non ha niente e di notte ha bisogno di un tetto sopra la testa. Il sito industriale - finito da un paio d’anni dentro la variante del Prg per provare a trasformarlo in un quartierino con negozi, un supermercato e abitazioni - dopo ampie discussioni è stato offerto al miglior offerente. E non stiamo parlando di briciole ma di 3 milioni 760mila euro.

Tanti soldi, quindi, ma che, stando ai calcoli affidati ai periti dal tribunale, promettono un ricavo di 50 milioni di euro. Certo, il «cadavere» urbanistico va abbattuto e bonificato ma le prospettive, dopo gli opportuni investimenti, sono rosee. Quell’area enorme, per capirci, è uno dei luoghi abbandonati e degradati più a rischio di Rovereto. Le Microleghe, ex compendio industriale tra via Parteli e la statale del Brennero, da tempo è finita nel mirino urbanistico del Comune che ci aveva messo gli occhi per riorganizzare quell’angolo di città. Peccato, però, che la proprietà privata - parliamo di Edilplank - è fallita, mandando all’asta un compendio di tutto rispetto. La palla, insomma, è passata agli investitori privati che, spendendo quasi quattro milioni di euro, ieri si sono assicurati un’area commerciale e residenziale in grado, come detto, di portare in cassa 50 milioni di euro.

Da un punto di vista cinico, risanare quello spazio vorrebbe dire rilanciare la città. Tornando all’acquisto, il Comune ha fissato dei paletti: chi acquisterà l’ex fabbrica dovrà demolire e bonificare prima di ricostruire. L’aggiornamento del piano regolatore generale ha portato l’area a passare da artigianale a residenziale, turistico e commerciale, con ampi spazi verdi, pista ciclabile e parcheggio.

«L’obiettivo dell’amministrazione con questo provvedimento - spiegavano da Palazzo Pretorio all’epoca dell’ok in Consiglio comunale alla variante del Piano regolatore generale - è quello di favorire la demolizione degli edifici. È un processo di ripianificazione consentito dalla normativa provinciale. Le destinazioni previste sono per l’uso residenziale, ricettivo, alberghiero e commerciale. Chi dovesse acquistare dovrà accollarsi gli oneri di abbattimento e di bonifica, il tutto a costo zero per il Comune».

L’acquirente

Il vantaggio che la comunità trarrà dall’abbattimento dell’ex industria è duplice: eliminare una bruttura che si affaccia sulla principale strada di attraversamento Nord-Sud della città, e l’addio ad un posto che è usato anche come base per lo spaccio. Alla fine, dunque, qualcuno ci ha visto un’opportunità. Si tratta della società «Absolute Re Srl» di Milano, che la vuole trasformare nel fiore all’occhiello urbanistico della città della Quercia. Perché il posto l’hanno visto, sanno che è di fatto un ecomostro e proprio per questo il suo rilancio è importante.

Cosa diventerà, ovviamente, lo decideranno insieme i nuovi proprietari con il Comune. Ad oggi, per capirci, palazzo Pretorio ha sempre assicurato che non arriverà alcun centro commerciale. La metratura consente al massimo dei punti vendita e un supermercato. La variante al Prg prevede sulla parte Sud, all’incrocio con via Parteli, un’area con destinazione commerciale di medie strutture di vendita e sul piano viabilistico c’è anche l’inserimento di due intersezioni sulla rotatoria. Ci sarà anche un nuovo accesso alla statale tramite una strada interna.

Previsto anche un arretramento dei nuovi edifici rispetto alla statale di quindici metri, una fascia di rispetto destinata a verde e ad una pista ciclabile. Dopo anni di attesa, comunque, ieri qualcuno ha comprato l’ex Microleghe e, d’accordo con il Comune, trasformerà un rudere urbanistico e sociale in qualcosa di bello.

«Lavoriamo con investitori istituzionali e cerchiamo di privilegiare interventi di qualità. - spiega Pierfrancesco De Martino, portavoce della società acquirente - É una posizione importante, una porta di Rovereto, un buon biglietto da visita. Discuteremo con il Comune per un progetto e illustreremo possibili idee ascoltando, ovviamente, la disponibilità. Abbiamo fatto diversi investimenti nel Veneto e questa è la prima volta in Trentino. Possiamo assicurare che ci saranno interventi anche per migliorare la viabilità e rendere quello spazio davvero qualcosa di bello».

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