Fraccaro va all'attacco
Non si placano le polemiche all'interno del Movimento 5 Stelle. Riccardo Fraccaro replica a Manuela Bottamedi, il consigliere provinciale che nelle ultime ore ha deciso di lasciare il Meetup Trentino: «Le nostre porte sono aperte a tutti coloro che ne condividono i principi e ne rispettano le regole» I vostri commenti
TRENTO - Non si placano le polemiche all'interno del Movimento 5 Stelle (nella foto Grillo). Riccardo Fraccaro replica a Manuela Bottamedi, il consigliere provinciale che nelle ultime ore ha deciso di lasciare il Meetup Trentino.
"Proviamo a spiegare, senza pretendere di essere esaustivi, come in diverse occasioni la consigliera abbia violato regole del Codice di comportamento da lei sottoscritto al momento della candidatura nonché principi base del M5S che in campagna elettorale aveva dichiarato di sostenere (rendicontazione, avvicendamento dei capogruppo, firma ddl su posizioni personali, assenze, rispetto del programma, democrazia diretta). Negli ultimi mesi il Meetup si è limitato a richiamare Bottamedi al loro rispetto.
Nel momento in cui queste violazioni le sono state contestate, la consigliera si è in più casi sottratta al confronto di persona e non si è resa disponibile a mettere in discussione il proprio operato. Bottamedi, rispondendo quasi solo sui social network o sui giornali e non nelle sedi opportune, disertati gli incontri di persona, ha preferito bollare qualsiasi critica come polemica sterile e inutile, etichettando chiunque la richiamasse alle regole come un “facinoroso”. Sottolineiamo in particolar modo come sul Meetup Trentino non le siano stati rivolti “insulti o minacce” di alcun tipo.
1. Bottamedi si rifiuta di adempiere alla “rotazione semestrale del capogruppo” stabilita dal Codice di comportamento da lei firmato, affermando erroneamente che sono pochi attivisti a richiederla.
2. Il Codice di comportamento prevede anche la “rendicontazione spese mensili per l’attività consiliare”, cosa che la consigliera si è finora rifiutata di pubblicare.
3. Bottamedi è stata molto spesso assente alle attività del meetup venendo meno al Codice di comportamento in cui si prevede la “relazione con gli iscritti”e la “comunicazione puntuale sulle scelte politiche”. Si è riscontrata inoltre una forte resistenza della consigliera a mettersi in discussione; principio fondamentale del M5S è invece il confronto continuo tra i portavoce e la base, che ha la stessa importanza del lavoro svolto nelle aule consiliari.
4. Bottamedi ha firmato un disegno di legge (DDL Maestri sulle quote rosa) in palese contrasto con la linea portata avanti a livello nazionale e senza un confronto con la base locale, espressasi in maniera critica. Il Meetup le aveva proposto di votare pure a favore della legge (libertà di pensiero), ma di non contribuire a far nascere un DDL a nome M5S. La consigliera ha rifiutato, abdicando così al proprio ruolo di “portavoce”.
5. In netta contraddizione con il programma nazionale e quello provinciale che prevedono l’azzeramento dei contributi alle scuole private, Bottamedi ha dichiarato che “vanno finanziate solo quelle che (…) gestiscono in modo trasparente i soldi pubblici e posseggono uno standard qualitativo pari o superiore alla scuola pubblica”. Ciò contrasta con il Codice di comportamento, secondo cui “l’’obiettivo principale dei consiglieri eletti è l’attuazione del Programma depositato insieme alla lista”.
6. Nel suo comunicato, Bottamedi fa riferimento a percentuali esigue di attivisti che criticano il suo operato. Smentisce così il principio cardine della democrazia diretta (uno vale uno, chi partecipa decide, quorum zero) nonché il modus operandi del Meetup – piattaforma di confronto online e di persona, dove da sempre le assemblee decidono a maggioranza indipendentemente dal numero dei presenti – con il quale lei stessa ha lavorato negli ultimi due anni.
Si invita la consigliera a riflettere su quanto sopra riportato e ad accettare un confronto di persona con gli attivisti. Le porte del Meetup sono aperte a tutti coloro che ne condividono i principi e ne rispettano le regole. Confidiamo che anche Bottamedi non voglia che il M5S diventi, come è il caso di altri gruppi politici, il Movimento del promettere una cosa in campagna elettorale e poi fare il contrario una volta eletti.