Ztl, record di multe per una ditta di trasporti 200 sanzioni per un conto totale di 16mila euro
Il record assoluto è quello di una ditta di trasporto merci che ha accumulato duecento multe per un totale di sedicimila euro. E non è l’unica «vittima» seriale dei nuovi varchi elettronici.
Quelli che sono caduti nella trappola delle telecamere che sorvegliano da agosto ingressi e uscite della zona a traffico limitato di Trento sono soprattutto operatori commerciali, artigiani o fornitori di negozi ed esercizi del centro storico che per lavoro ogni giorno entrano nel cuore della città.
Per loro in realtà le regole non sono cambiate, l’accesso alla ztl per carico e scarico è permesso al mattino dalle 7 alle 10 e nel pomeriggio (escluse le vie pedonali) tra le 14 e le 16. Il problema è che se prima qualcuno aveva l’abitudine di sforare, anche di pochi minuti, rispetto all’orario stabilito raramente veniva intercettato dalla polizia locale mentre ora l’occhio elettronico non perdona e registra tutto. Una realtà di cui i diretti interessati si sono resi conto in ritardo, perché le multe sono state loro notificate diverse settimane dopo la prima violazione e da allora ne sono arrivate in serie, anche una o più ogni giorno.
Le notifiche al rallenty sono l’altro aspetto del problema e sono legate a un rodaggio difficile del nuovo sistema di controllo. Le cause sono molteplici e sono riconducibili sia a questioni tecniche che a errori umani.
Sui problemi tecnici insiste molto il consigliere provinciale Claudio Cia che in un’interrogazione segnala l’esistenza di una criticità nella rilevazione dei passaggi da parte delle telecamere: «È capitato in più di un’occasione - sostiene - che un unico passaggio venga rilevato più volte qualora nell’imminenza dello scatto fotografico transiti un pedone o qualcos’altro in prossimità della targa rilevata, moltiplicando così le sanzioni. Una baraonda tecnologica che ha oberato di lavoro la polizia locale, costretta a incrementare il numero degli addetti».
«Non mi risulta - risponde il comandante della Polizia locale, Lino Giacomoni - che esista un “baco” nel sistema. Certo qualche problemino esiste come spesso accade quando si introduce un sistema informatico nuovo».
Più ancora degli errori tecnologici pesano però gli errori umani. «In poche settimane abbiamo dovuto inserire quasi 7.000 targhe di residenti, disabili o persone con permesso di accesso ma se poi c’è chi dà la targa sbagliata, dimentica di rinnovare il permesso o di comunicare l’accesso pur avendo titolo chiaro che si fa più fatica». Questo perché in prima istanza l’automobilista multato per errore o dimenticanza può chiedere l’annullamento della multa e questo obbliga gli addetti della polizia locale a fare le verifiche del caso, andando a visionare le fotografie e attivando una procedura specifica. Un lavoro aggiuntivo che ha finito per appesantire notevolmente la gestione del sistema.
«Abbiamo dovuto mettere più persone a disposizione nell’ufficio passando da due addetti a tre o quattro a seconda del momento della giornata» ammette il comandante. Giacomoni è convinto che sia un problema di rodaggio destinato ad attenuarsi col tempo. «Molti si appellano alla buona fede ma il codice è pieno di regole violate in buona fede, non tutti gli errori potranno essere perdonati» aggiunge il comandante.
Attualmente il sistema registra in media tra i 200 e i 250 accessi irregolari al giorno, una cinquantina dei quali vengono di solito corretti e cancellati dopo una verifica.