Palazzo delle Albere: braccio di ferro Sgarbi lo vuole per il Mart ma il Muse se lo vuole tenere
I due presidenti di museo trentini, scelti direttamente dalla giunta provinciale dal vecchio cast del «Maurizio Costanzo Show», sono già in rotta di collisione. Per Vittorio Sgarbi è un ultimatum. Palazzo delle Albere deve rimanere nell’orbita del Mart. In caso contrario il rischio è che il Museo debba affrontare un’azione legale da parte di chi ha donato al Mart opere di Vallorz, Crali e Moggioli con l’impegno che venissero esposte al pubblico. Lo ribadisce Vittorio Sgarbi in una lettera inviata al presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Il critico d’arte e presidente del Mart non considera neppure l’ipotesi che lo storico palazzo finisca al Muse, per farci un "museo della filosofia", come aveva immaginato il presidente del Museo delle Scienze Stefano Zecchi.
La richiesta di “blindare” Palazzo delle Albere a favore del Mart è stata presentata da Sgarbi venerdì. «Gentile presidente - ha scritto - con riferimento alla storia di Palazzo delle Albere quale prima sede del Mart ed in considerazione del ruolo storico e di prospettiva sulla città di Trento rivestito dal Museo in qualità di ente strumentale della Provincia per l’arte moderna e contemporanea, dichiariamo il nostro interesse ad essere soggetto attivo nella gestione e conduzione delle attività culturali da realizzare nella sede in oggetto».
La richiesta di Sgarbi è supportata anche da ragioni di diritto: «Cogliamo l’occasione - sottolinea il presidente del Mart - per ricordare la necessità di un’adeguata attenzione all’arte trentina anche nel suo capoluogo come dimostrato, tra l’altro, dagli impegni assunti dalla stessa Provincia di Trento in merito alle collezioni Moggioli e Vallorz destinate proprio a Palazzo delle Albere, opere che non possono rischiare di essere oggetto di contenzioso nel caso di mancata corrispondenza alle clausole delle relative donazioni».
Alcuni dei privati che hanno donato al Mart opere di valore con l’impegno che venissero esposte e valorizzate sono già sul piede di guerra al punto che si sta valutando una possibile causa civile. La Provincia in teoria rischia di dover restituire le opere ricevute in dono. È un tesoro di quadri di arte moderna che certo il Mart non vuole perdere. Si parla di 198 opere di Vallorz (con un valore stimato pari a 1.300.000 euro); 139 opere di Tullio Crali (2.200.000 euro); 34 opere di Moggioli (stimate un milione di euro). Insomma, quasi 5 milioni di euro in opere d’arte a rischio.
Inoltre secondo Sgarbi restituendo Palazzo delle Albere alla sua storica destinazione si creerebbe un polo arte-scienza, comunque in dialogo diretto con il Muse, aumentando così anche l’offerta turistica.
A provocare l’intervento del Mart è stata l’idea lanciata dal professor Zecchi che aveva proposto una mostra, pur temporanea, a Palazzo delle Albere sul rapporto tra filosofia e scienza. Immediata è stata la risposta del Cda del Mart che il 5 giugno ha dato mandato a Sgarbi di difendere la “vocazione artistica” di Palazzo delle Albere. Il professor Zecchi però insiste sulla mostra che indaghi sul pensiero scientifico nato dalla filosofia. Per Sgarbi va benissimo, purché la filosofia del Muse non invada spazi del Mart.
Resta da capire cosa pensa la giunta provinciale: toccherà all'assessore alla Cultura Mirko Bisesti indicare le "linee guida". E la destinazione.