Giornalisti per tutte le posizioni

di Andrea Tomasi

Un vulcano all’istituto nazionale di vulcanologia e geofisicia. Si chiama Sonia Topazio. È la nuova capo ufficio stampa dell’Ingv. Nata a Potenza 42 anni fa, da dieci si occupa di comunicazione all’interno dell’istituto.

 

Intervistata dal Corriere della Sera, ammette candidamente che il suo approdo è dovuto ad una raccomandazione di un politico. C’è chi preferisce dirlo e chi preferisce tacere ma il vizietto della raccomandazione - dalla Rai alle società parapubbliche - non è una novità. Alcune assunzioni - si sa - dipendono dai parenti e dagli amici dei parenti (o affini).


E forse in pochi avrebbero alzato il ditino facendo notare il curioso «sistema di arruolamento» se qualcuno non si fosse ricordato del suo passato cinematografico.

 

«Ho fatto film erotici  ma sono laureata a pieni voti in Lettere» pare giustificarsi la dottoressa Topazio. In tasca ha una laurea con indirizzo cinema e spettacolo. E lei invita il cronista a verificare «se l’ufficio stampa nasce con la sottoscritta, se sono iscritta all’ordine dei giornalisti scientifici, se faccio parte dell’Eusja (giornalisti scientifici in Europa)».


Ci si concentra molto sul suo passato in pellicola e sulle sue immagini di nudo artistico su Play Boy. Ma Sonia Topazio non è la prima ad essere sdoganata nei «salotti buoni» dopo i giochi di vedo e non vedo. Ricordiamo ad esempio Edwige Fenech che, dopo avere tormentato i sogni di milioni di maschi italiani, oggi con i capelli bianchi (i maschi italiani, non la Fenech), conquistò gli spazi pomeridiani della programmazione Rai e un posto nel cuore di Luca Cordero di Montezemolo.


E poi che bel nome, Topazio: una gemma piuttosto rara ed accattivante, che attira per i suoi tenui ma lucenti colori; esistono anche colorazioni intense, ma tutte ottenute con irraggiamento e/o trattamento termico (fonte Wikipedia).


Auguri dunque a Sonia Topazio, componente di una categoria (quella dei giornalisti) che storicamente non ha mai disdegnato il tesseramento di interesse. Non mancano i colleghi la cui aspirazione massima è fungere da «galletto segna vento».


Auguri alla capo ufficio stampa, un po’ meno precaria dei suo colleghi precari del mondo della ricerca, che dice: «Si parla dei filmetti e nessuno dice della mia tournee teatrale con il Carignano di Torino, il massimo per un’attrice. Ho lavorato con Albertazzi... ma a nessuno gliene frega niente. Dopodiché ho preso una penna in mano e ho scritto dei romanzi, delle sceneggiature, vendendo i diritti. La penna la tratto bene, così come trattavo bene il mio corpo quando facevo atletica (400 e 800 metri piani, ndr) e così come quando a 18 anni mostravo il mio corpo perché ero bella come il sole. E lo sono anche adesso. Sono una persona “capace” sempre, sia nello scrivere sia nello spogliarmi. Sono eclettica, embè?».
Sic!


Dispiace solo che - fatto 30, non abbia fatto anche 31 - rendendo noto il nome del politico italiano che l’ha raccomandata. «Non lo faccio neanche sotto tortura - dice lei -. Comunque è morto”. Non è dato sapere se effettivamente deceduto o morto solo politicamente.

 

Le parole di Sonia Topazio

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