La lezione di Antonia
Ci sono persone che toccano la tua vita. E con quel tocco te la cambiano. Può capitare. Si tratta solo di riconoscere quel tocco, che ha dato una svolta ai nostri giorni.
Antonia Caveada Nones ha cambiato l'esistenza di molti ragazzi. Era l'anima di Intercultura in Trentino, associazione che si occupa di scambi culturali di studenti e famiglie con e dall'estero. Era lei che, con i volontari, entrava nelle scuole per proporre un'esprienza unica, di studio (e non solo), all'estero. Parlava con presidi e insegnanti - non sempre reattivi, non sempre sensibili, non sempre intelligenti - e promuoveva i viaggi di Intercultura, spesso con borse di studio. Una dimensione irripetibile: per un anno o qualche mese si vive negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, in Cina (o nei Paesi del Nord Europa), da studenti statunitensi, canadesi, australiani, cinesi... E poi si torna cambiati, diversi, migliori, sicuramente più grandi. Antonia Caveada Nones faceva di tutto per farlo capire ai genitori, prima che ai giovani.
Pochi mesi fa, con l'energia di sempre, nella sede della Caritro, aveva consegnato gli attestati, con le borse di studio, ai nuovi exchange students, in partenza per l'estero. Al loro ritorno loro non potranno salutarla, abbracciarla, raccontarle come è stata la loro vita nelle loro nuove famiglie.
Lei era «l'Antonia», senza bisogno del cognome. Era l'Antonia - che teneva i contatti con la Fondazione Caritro e con le istituzioni pubbliche. Era l'Antonia che andava nelle case dei trentini a raccontare «la grande opportunità dell'esperienza all'estero». Era l'Antonia che pungolava le famiglie e gli ex «exchange students» a dare una mano per fare andare avanti l'associazione (ci mancherà quel pressing continuo!). Era ad Antonia che ci si rivolgeva quando si era in difficoltà. Era l'amica, che indicava le soluzioni dei problemi, che dava l'entusiasmo. Ha combattuto con la grinta che i suoi cari conoscono bene. Ma questa volta non è bastata la sua energia. La malattia - scoperta troppo tardi - se l'è portata via.
Dopo avere ricoperto vari incarichi, fra cui quello di responsabile Intercultura anche per il Triveneto, ha fatto andare avanti gli altri: è stata vicepresidente di Intercultura Trento, a fianco dell'attuale presidente Silvia Rosati. «Era un esempio - ha detto quest'ultima, interpellata dall'Adige - Un esempio di entusiasmo, di costanza. Ci dava motivazioni per andare avanti nel nostro lavoro all'interno dell'associazione. Era una donna forte, trainante per il gruppo. Prima di tutto era un'amica, che sapeva usare le giuste parole nei momenti giusti».
Tanti i giovani volontari (soprattutto ragazze) che l'hanno conosciuta le saranno per sempre riconoscenti: «Antonia ci ha dato tantissimo». Era Antonia.